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Mirko ci racconta la Stoccolma Accessibile

3
Marzo

Dopo tante vacanze in camper, e dopo averci pensato su per tanto tempo, l’estate scorsa abbiamo finalmente trovato il “coraggio” di provare un viaggio diverso, aereo e albergo, sfidando il timore di incontrare difficoltà e problemi ai quali non sono abituato.

La meta prescelta è Stoccolma, favolosa città del nord, dove speriamo di poter contare su una qualità di servizi tale da non scoraggiarci al primo tentativo.

So benissimo che molti disabili viaggiano regolarmente pernottando in albergo e non ne fanno una questione “epocale” come sembra stia facendo io, ma, benché abbia una certa esperienza del viaggiare, preparare la valigia, con il dubbio se sia meglio portare la giacchetta impermeabile o il “poncho” per proteggersi integralmente dalla pioggia si è rivelata cosa ben diversa dal mettere in moto il camper, con al seguito tutto quello che si è abituati ad avere a portata di mano.

Per questo motivo spero che le brevi note che seguono possano essere utili a chi è interessato alla città di Stoccolma, ma anche a chi ha ancora qualche remora nel mettersi in viaggio.

Come sempre un viaggio, per quanto breve, richiede una attenta preparazione, in particolare per chi ha problemi di mobilità e vorrebbe partire per una vacanza senza finire in un incubo.

In primo luogo quindi mi sono dedicato alla scelta del volo.

Tutte le compagnie aeree sono tenute a trasportare disabili in conseguenza delle vigenti norme europee e la richiesta della necessaria assistenza deve essere precisata all’atto della prenotazione.

Non tutte adottano la stessa politica, in particolare, a riguardo del trasporto della sedia personale. Limitandomi alle compagnie low-cost più diffuse ho trovato che Ryanair pone limiti sulle dimensioni (“81 cm di altezza, 119 cm di larghezza e 119 cm di profondità”) mentre Easyjet impone limiti anche sul peso con la seguente frase “Le Sedie a rotelle e gli ausili per la deambulazione il cui peso superi i 60 kg (batteria esclusa) sono accettati a bordo a condizione che vengano imballati in parti separate che non superino i 60 kg ciascuno (batteria esclusa). Questo per la salute e la sicurezza del nostro personale addetto al carico“.

Poiché io utilizzo una sedia modello Q610, che pesa più di 60 kg, e rifiutando l’idea di doverla smontare in aeroporto, ho ripiegato sulla compagnia Norwegian Air Shuttle che pone limiti meno stringenti (“dimensione massima di 140x114x85 cm e un peso massimo di 150 kg”), ma ha prezzi più alti.

Per la verità, nel corso di una telefonata che ho ricevuto dopo la prenotazione, avrebbero richiesto che, al momento dell’imbarco, le batterie fossero scariche, ma si sono presto resi conto della assurdità della richiesta!

Il secondo problema di cui occuparsi, per chi si reca in aeroporto in auto, è la possibilità di parcheggio. Tutti gli scali sono dotati di parcheggi a lungo termine con costi accettabili e quello di Nice Cote D’Azur da cui siamo partiti noi, prevede anche la possibilità di prenotare il posto via internet, il che mette al sicuro da cattive sorprese. L’altezza massima accettata è di 2,2 m, pienamente compatibile anche con piccoli van come il mio. Per una sosta di 8 giorni abbiamo pagato circa 80 €.

Tutte le azioni successiva all’arrivo in aeroporto sono gestite con procedure standard dagli addetti del servizio di assistenza.

Passaggio dalla sedia personale alla sedia di servizio, controllo bagagli, transito al gate, trasporto con pulmino attrezzato alla base della scaletta di accesso all’aereo, trasbordo su una sedia più compatta e dotata di meccanismo per la salita della scaletta ed infine trasbordo definitivo sul sedile.

Le stesse operazioni, in senso inverso, sono avvenute all’arrivo a Stoccolma, con la semplificazione che l’aereo era direttamente collegato al terminal.

La riconsegna della mia sedia ha causato un piccolo brivido perchè, a prima vista, sembrava aver subito un danno abbastanza grave. Un esame più attento ha mostrato che si trattava solo di uno slittamento del supporto del joystick.

E’ stato prontamente richiesto l’intervento di un tecnico della manutenzione dei nastri trasportatori per i bagagli che si è occupato di ripristinare la situazione corretta.

Un aspetto molto importante riguarda il collegamento dell’aeroporto alla città.

Stoccolma è servita da quattro scali. Il principale è Arlanda, unito al centro città da un veloce collegamento ferroviario (Arlanda Express). La stazione è esattamente sotto lo scalo aereo e si raggiunge direttamente per mezzo di un ascensore. Il piano dei vagoni è allo stesso livello di quello del marciapiede e un addetto si occupa di piazzare un piccolo scivolo metallico che copre il vuoto tra i due.

Un problema diverso si sarebbe presentato se avessimo volato con Ryanair che si appoggia all’aeroporto di Skavsta (circa 100 km da Stoccolma), servito solo da una compagnia di autobus che accetta di trasportare la carrozzina, ma richiede che il passeggero sia in grado di salire autonomamente a bordo!

La nostra destinazione era il Three Crowns Bed & Breakfast, poco distante dalla stazione centrale, prenotato dopo un lungo scambio di mail per accertarmi che fosse adatto alle mie esigenze.

Spesso non è sufficiente richiedere che la sistemazione sia accessibile in carrozzina. Io mi sono fatto mandare foto della stanza e del bagno per essere sicuro di potermici muovere con la Q610 e nonostante ciò ho trovato che tra la stanza ed il bagno era presente uno scalino di circa 10cm che mi avrebbe impedito l’accesso.

La giustificazione della gestione è che in passato altri disabili, con sedie a spinta manuale, non avevano avuto alcun problema e a poco è servito contestare che la frase “absolutely no steps” significa “assolutamente nessun gradino” e non “gradino superabile con ruote grosse”.

A parte questo primo problema, risolto con l’ausilio di due pezzi di legno procurati dal gestore, per altro molto gentile e amichevole, la sistemazione si è rivelata molto comoda, perchè, essendo vicino al centro, mi ha spesso permesso di interrompere la giornata con un paio d’ore dedicate al riposo e alla ricarica delle batterie.

foto di stoccolma accessibile

La prima tappa di una settimana da dedicare alla visita di Stoccolma è stato l’ufficio turistico. Mi avevano consigliato di recarmi lì per prelevare la guida alla accessibilità della città. Si tratta di un documento voluminoso ma con informazioni molto incomplete perchè descrive lo stato di biblioteche, teatri, musei e gallerie d’arte senza chiarirne in modo definitivo l’accessibilità e senza dire alcunchè a riguardo dei trasporti pubblici.

Dalle mie indagini preventive sapevo che le stazioni della metropolitana sono tutte accessibili e che  le carrozze sono allo stesso livello del marciapiede. In realtà la metropolitana si è rivelata per me inutilizzabile a causa della distanza dei vagoni dal  marciapiede , eccessiva per le piccole ruote pivottanti della Q610. Una sedia con ruote più grandi non avrebbe nessun problema.

Ho invece trovato che gli autobus sono molto più accessibili di quanto non sappiano allo stesso ufficio del turismo. Praticamente tutti sono dotati di un qualche tipo di scivolo o rampa che l’autista (non tutti  gentilissimi, per la verità) si occupa di posizionare per permettere  l’accesso. Sul fianco dei mezzi è presente un pulsante da premere per richiedere questo tipo di assistenza.

Più complessa e variegata è la situazione dei vari tipi di battelli che collegano le isole.

La maggior parte non è accessibile e anche su quelli dichiarati adatti a disabili si possono trovare difficoltà di vario tipo a causa del diverso livello della banchina nei punti di attracco.

Io mi sono cimentato solo con quello diretto alla residenza reale di Drottningholm, perfettamente accessibile alla partenza ma molto più difficoltoso all’arrivo.

Il castello di Drottningholm e il teatro non sono accessibili, ma il bel giardino e la crociera stessa valgono il viaggio.

Stoccolma è la città dei musei e gli interessi più svariati possono trovare occasioni di grande soddisfazione a cominciare dal palazzo reale, posto nel quartiere medievale di Gamla Stan, con i suoi appartamenti di rappresentanza.

La guida Lonely Planet acquistata in Italia definiva il palazzo non accessibile mentre la guida all’accessibilità reperita sul posto descriveva varie difficoltà senza chiarire cosa si potesse vedere e cosa no.

In realtà è stato sufficiente chiedere informazioni alla biglietteria per scoprire che praticamente tutto è visitabile, attraverso percorsi magari tortuosi che non creano però problemi grazie all’accompagnatore personale che viene sostanzialmente messo a disposizione del disabile. Abbiamo quindi potuto visitare i due piani di appartamenti reali (tramite un ascensore rivestito in legno che già da solo costituisce un’opera d’arte), le sale del tesoro, e il museo Tre Kronor.

Quest’ultimo è disposto su due livelli collegati da una piattaforma elevatrice che, per scarsa competenza dell’operatore, si è bloccata a metà del corsa e per oltre mezz’ora, destando la curiosità dei visitatori, non voleva saperne di muoversi.

Non è stato invece possibile visitare la Slottskyrkan (Cappella Reale) né la Hall of State e non sono neppure riuscito a capire la natura delle vaghe difficoltà dichiarate dall’accompagnatrice di turno.

Qualche difficoltà si trova per accedere ai bagni: incredibilmente la rampa parte da un marciapiede il cui scalino iniziale non è compensato.

Davanti al palazzo reale si svolge ogni giorno il cambio della guardia che si contraddistingue per essere talmente pomposo da diventare noioso. L’affollamento dei turisti è comunque tale che dalla carrozzina si vede poco e niente.

Sempre nel quartiere di Gamla Stan è poi possibile visitare la Storkyrkan (Cattedrale di Stoccolma). Bisogna di nuovo chiedere informazioni all’ingresso per essere guidati ad un accesso posteriore non proprio in piano ma praticabile.

Il quartiere di Gamla Stan offre la possibilità di una piacevole passeggiata, benchè le strade siano prevalentemente acciottolate e le pendenze talvolta importanti.

Nella vicina isola di Ryddarholmen è interessante la chiesa Ryddarholmskyrkan, con le splendide guglie in ferro, anch’essa accessibile attraverso una porta laterale. Qui si trovano le cappelle sepolcrali degli antenati della famiglia reale (non accessibili). La mancanza di campanello o citofono per attirare l’attenzione del personale rende praticamente obbligatorio muoversi sempre con un accompagnatore.

Una tappa imperdibile è lo splendido museo VASA, che essendo di recente costruzione è perfettamente accessibile.

La struttura è letteralmente costruita attorno al relitto della nave reale VASA, naufragata durante il viaggio inaugurale nel 1628, conservata per oltre trecento anni dalle acque della baia di Stoccolma e perfettamente recuperata per questa esposizione che propone anche suggestive ricostruzioni della vita in Svezia nel XVII secolo.

La sola visione del sistema di accesso per le carrozzine scoraggia invece dal tentativo di visitare il vicino Nordiska Museet: due binari semplicemente appoggiati su rampe di alcune decine di scalini! Mi è sembrata una soluzione con pendenza improponibile per una sedia a trazione elettrica e pericolossissima per una a propulsione manuale.

Nello stesso quartiere sono posti anche il museo delle imbarcazioni reali, una piccola ma interessante raccolta di barche che hanno operato nella baia della città, l’acquario (molto bello) e il luna park. Il passaggio da una attrazione all’altra diventa una gradevole passeggiata nel giardino che le raccoglie.

La visita dell’antico municipio, dove si svolgono anche le cerimonie di consegna dei premi Nobel, è molto interessante per molteplici aspetti storici e artistici oltre che senza alcuna difficoltà pratica.

Anche qui un accompagnatore personale vi guiderà lungo i percorsi alternativi riservati alle carrozzine fino a permettervi di unirvi al gruppo.

La sola torre campanaria non è accessibile ed è un peccato perchè offre una ottima vista sulla baia.

Ogni città del nord che si rispetti ha il proprio museo all’aperto e lo Skansen di Stoccolma, oltre ad essere il più antico, è uno dei più grandi. Gli si può dedicare una mezza giornata di bel tempo, anche se la maggior parte degli edifici, prevalentemente originali trasferiti qui a scopo didattico, non è accessibile. All’interno si trova un piccolo zoo con orsi, renne, alci ed altri animali del nord europeo.

foto stoccolma

Il racconto e le foto sono di Mirko Ferranti.

ndr.

Dire grazie a Mirko è poco, gli dobbiamo una standing ovation per il suo ricco reportage. Che possa essere di aiuto e stimolo per molti altri futuri reporter del forAll !


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