Venezia e la Biennale d’Arte 2009
Domenica 1 novembre abbiamo fatto questa gita fuoriporta a Venezia. Spero che questo reportage possa esservi utile.
Un saluto da Chiara e Davide
Siamo arrivati a Venezia in treno, un Eurostar City attrezzato. Per la discesa dal treno gli addetti della Sala Blu della stazione di Venezia hanno utilizzato un elevatore elettrico.
Allontanati dai binari, siamo andati al Centro per le informazioni turistiche (IAT) presente all’interno della stazione per richiedere le chiavi dei servoscala installati su alcuni ponti della città (che comunque non abbiamo usato, con grande felicità di Davide, perché erano ancora montate le rampe della Venice Marathon che si era svolta la domenica precedente) e le piantine degli itinerari accessibili.
Nello stesso ufficio si può acquistare una mappa generale della città veneta al prezzo di 2,50 euro.
La rampa per uscire dalla stazione si trova all’interno, alla destra dei binari.
Nel piazzale antistante alla stazione si possono acquistare i biglietti per i vaporetti presso le biglietterie e vi consiglio di acquistare direttamente anche quelli per il ritorno per evitare inutili attese e di richiedere il biglietto con la tariffa per diversamente abili che dà diritto al biglietto gratuito per l’accompagnatore al costo è di soli 1,10 euro (invece di 6,50 euro a persona).
Per seguire l’itinerario segnalato da Francy su questo sito, abbiamo utilizzato la Linea 2 del vaporetto fino alla fermata “Zattere”. Ed ecco qui il primo problema: la linea 2, certificata accessibile sul sito del Comune di Venezia e sulle brochure prese presso lo IAT, presenta invece, alla fermata “Zattere”, per scendere dal battello, un dislivello di circa 30 cm.
All’attracco, la persona di bordo addetta al controllo della salita e discesa dei passeggeri, che dovrebbe fornire anche l’assistenza alle persone disabili, ha esordito con un, molto preoccupato, : – Oh, signore….
In ogni caso siamo riusciti a “sbarcare” grazie alla gentilezza di alcuni passeggeri che ci hanno aiutato a sollevare la carrozzina elettrica.
Dalla fermata del vaporetto ci siamo recati a piedi (anzi lui in carrozzina e io seduta sul bracciolo) 😉 fino alla fermata “Salute”, attraversando una zona della città che durante il resto dell’anno non è accessibile, ma che lo è ora grazie alle rampe provvisorie posizionate in occasione della Maratona di Venezia e che resteranno sui ponti fino a febbraio 2010.
Con questo itinerario, di cui allego la mappa tratta dal sito del Comune di Venezia e/o dall’articolo pubblicato sul nostro sito poco tempo fa, si può arrivare fino alla Collezione Peggy Guggenheim, dove si possono ammirare opere d’arte di artisti del ‘900.
Noi non l’abbiamo visitata perché non c’era abbastanza tempo, tuttavia passandoci davanti abbiamo constatato che la scalinata d’accesso è attrezzata con servoscala.
Dalla fermata “Salute” ci siamo imbarcati sulla linea 1 per andare a “S. Zaccaria” dove siamo scesi senza problemi e siamo andati in Piazza S. Marco (tenendo le spalle alla fermata del vaporetto la Piazza è verso destra), attraversando Ponte Goldoni che, in teoria è un ponte agevolato per i disabili, ma che in pratica è un po’ troppo ripido, anche se fattibile.
Dalla Piazza si possono raggiungere diversi posti di interesse: molti musei attigui ( di cui non conosciamo, però, il grado di accessibilità poiché non li abbiamo visitati), la Basilica di S. Marco, l’Hard Rock Cafè (per chi è interessato), accessibile ma con spazi un po’ ristretti e … i bagni pubblici, che sono a pagamento (1,50 euro), ma gratuiti per i diversamente abili e posizionati al piano terra e ben accessibili (bisogna chiederne l’apertura al personale che, però è posto a controllare i bagni del piano superiore) e non perfettamente puliti. (vedi sulla mappa bagno n ° 15).
(clicca per ingrandire)
Dopo piazza S. Marco abbiamo dovuto risalire Ponte Goldoni e abbiamo proseguito lungo la Riva degli Schiavoni, sempre dritto, su e giù per le rampe, fino a Riva dei Sette Martiri, e ai Giardini della Biennale.
Lungo questo percorso abbiamo attraversato molti ponti, dotati di ottime rampe (purtroppo solo temporanee!!!). La Biennale, per chi non lo sapesse, è divisa in due sedi adiacenti: i Giardini e l’Arsenale.
Noi abbiamo pagato 8 euro, in quanto Davide è studente e io ero la sua accompagnatrice; qui si possono trovare altre informazioni sui prezzi: link biennale prezzi.
Alla Biennale d’Arte, tuttavia, è impossibile visitare tutti i padiglioni. Riporto l’elenco delle condizioni di accessibilità di ognuno.
Australia rampa all’ingresso principale
Austria rampa all’ingresso principale
Belgio rampa all’ingresso laterale
Brasile rampa all’ingresso principale
Canada dislivello di 5 cm all’ingresso principale
Corea rampa all’ingresso principale
Danimarca dislivello di 5 cm all’ingresso principale
Egitto, Polonia, Romania, Serbia e Venezia accesso con rampa dal Padiglione Venezia.
L’ingresso di ciascun padiglione presenta un gradino.
Francia rampa all’ingresso principale
Germania rampa all’ingresso principale
Giappone rampa all’ingresso laterale (lato sinistro)
Gran Bretagna servoscala sul lato destro dell’edificio
Grecia rampa all’ingresso laterale
Israele padiglione accessibile; due servoscala collegano le sale espositive
Italia rampa all’ingresso principale. Inaccessibili solo due sale
Olanda rampa sul lato destro dell’edificio
Paesi Nordici padiglioni accessibili
Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca rampa all’ingresso principale
Spagna padiglione accessibile
Stati Uniti d’America l’ingresso presenta un gradino
Svizzera rampa all’ingresso principale
Ungheria servoscala all’ingresso principale
Uruguay 9 gradini all’ingresso principale
Venezuela 4 gradini con pedata molto profonda (128 cm) per raggiungere l’ingresso
Russia 2 gradini all’ingresso principale
Bookshop rampa all’ingresso principale
I Giardini, poi, hanno alcune stradine con la ghiaia, forse un po’ complicate da percorrere per chi usa una manuale. C’è poi un padiglione, mi pare quello del Canada, alla cui entrata c’è un vialetto di ghiaia nera abbastanza profonda, che, per carità, sarà pure molto suggestivo, ma rende l’entrata quasi impossibile per le manuali e complicata per le elettriche ( ci siamo anche “insabbiati” ).
Alcuni padiglioni, poi, sono definiti accessibili, però spesso hanno piccoli dislivelli che arrivano fino ai 5 cm, che per alcuni possono comunque essere problematici.
Ci sono svariati bagni sparsi per tutta la Mostra, ma quello che è stato “testato” da noi, è quello situato vicino all’entrata dell’Arsenale, le cui chiavi vanno richieste ai sorveglianti delle sale espositive vicine. Ci sono il wc attrezzato, i maniglioni e lo specchio reclinabile. Il lavabo, invece, è minuscolo, ma soprattutto … dal rubinetto non esce un filo d’acqua!
A parte questo “trascurabile” particolare, il bagno è accettabile.
Non tutti i bagni attrezzati sono aperti e funzionanti (ad esempio quello vicino all’entrata dei Giardini non lo era …).
Dopo il lungo giro alla Biennale, dove abbiamo potuto ammirare le opere d’arte contemporanea di artisti di tutto il mondo, oramai esausti e infreddoliti, siamo tornati alla stazione ferroviaria con il vaporetto della linea 1, imbarcandoci alla fermata “Giardini”.
Se decidete di andare quando fa freddo, come abbiamo fatto noi, poiché Venezia è anche una città molto umida, consigliamo di attrezzarsi con una copertura termica per le gambe e … un thermos di thè caldo.
Ma soprattutto … affrettatevi! La Mostra della Biennale rimane aperta solo fino al 22 novembre 2009.
Itinerari percorsi (grazie ancora a Francy):
www.diversamenteagibile.it/Venezia n Pdf
Altre informazioni sulla Venezia accessibile:
Itinerario alternativo per visitare la Biennale senza utilizzare le rampe provvisorie della Maratona, ma solo attraverso l’utilizzo del trasporto pubblico:
ndr
Che dire dopo un reportage così accurato? il minimo è un grazie di cuore alla nostra Chiara e Davide!!
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