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Roma: discoteca accessibile a disabili

7
12
Gennaio

Grazie alla nostra amica Anna Laudati veniamo a conoscenza di questa singolare iniziativa, la definisco così perchè nel campo della disabilità ciò che dovrebbe essere una prassi in realtà diventa un’eccezione. Parliamo di una discoteca accessibile a disabili in quel di Roma, paradossi del nostro paese, in una città dove è difficile trovare anche un Hotel accessibile, poi troviamo una discoteca, che di norma e consuetudine non è portata a “pensare” al disabile. Non è invece di quest’opinione, per nostra fortuna, il titolare della discoteca “Life85” il Sig.re Rocco De Feo, anche questo è Turismo Accessibile.

Leggiamo 2 articoli da Redattore Sociale (cl)

Serata dance per 40 ragazzi disabili, arrivati a Roma per tre giorni con l’associazione “La strada per l’arcobaleno”. La discoteca “Life 85” si è rifatta il look, eliminando barriere e adeguando servizi. “I giovani ballano: perché noi non dovremmo farlo?

ROMA – Una serata in discoteca, senza il pensiero delle scale che ci sono e del bagno che, invece, di solito non c’è. E’ quella che si sono potuti concedere, nei giorni scorsi, quaranta ragazzi disabili provenienti da tutta Italia, riuniti a Roma per una vacanza auto-organizzata, con il supporto dell’associazione italiana Spina bifida e idrocefalo “La strada per l’arcobaleno”. Tre giorni di turismo nella capitale, all’insegna dell’autonomia, com’è da sempre nello spirito dell’associazione. Questa volta, però, con un incarico importante: testare tutti insieme l’accessibilità di una discoteca appena riadattata: la Life 85, a due passi da piazzale Clodio, proprio dietro al Tribunale, baluardo dei diritti. Come il diritto al tempo libero, che per una persone con disabilità non è poi tanto libero.

Fino a pochi mesi fa anche la Life 85, come la stragrande maggioranza delle discoteche e dei locali notturni, era un fortino inespugnabile per chiunque avesse problemi motori: una ripida rampa di scale scoraggiava l’accesso, come pure i gradini all’interno, la pedana sopraelevata e, naturalmente, la mancanza di servizi igienici adeguati. Poi Rocco De Feo, il gestore, ha provato a rifare il look al suo locale, rendendolo accessibile: “L’anno scorso, un giorno di novembre, sono stato interpellato dalla commissione della X ripartizione, che controlla i locali, e mi è stato detto che dovevo munirmi di strutture per disabili: l’ho fatto con piacere. Abbiamo adeguato l’ingresso, c’erano degli scalini e abbiamo fatto una rampa. Dentro, il locale è tutto a un piano, senza dislivelli. E abbiamo fatto un bagno adeguatissimo per i disabili”.

E così, via le scale esterne e interne. Quasi tutte, in verità, perché “i quattro gradini finali sono ancora lì, troppo difficili da eliminare – ci fa notare Carla Marinelli, vicepresidente dell’associazione, riferendoci le sue prime impressioni sul “test” accessibilità. – Però hanno completamente abbattuto le barriere architettoniche esterne e c’è il bagno accessibile all’interno. I quattro gradini sono oggettivamente difficili da abbattere: con un aiuto del personale tutti comunque possono entrare”.

Ma cosa significa per una persona disabile andare in discoteca? Fin dove arriva il desiderio di ballare al ritmo della musica e dove inizia, invece, l’imbarazzo di lasciarsi andare? “Per una persona disabile – racconta Carla – ballare in un contesto come la discoteca può essere imbarazzante, certo. Io l’ho sempre fatto, fin da ragazza: andavo con i miei amici, mi mettevano al centro della discoteca e, per far sì che gli altri non mi travolgessero, facevano una sorta di cerchio intorno a me. Ballare è l’espressione del nostro corpo, ognuno lo può muovere come meglio crede”.

“Di solito non vado in discoteca perché non sono locali attrezzati – ci racconta Erica, una delle ragazze del gruppo, arrivata dalla provincia di Torino – Lascio perdere, non ci provo neanche. Non sono solo i gradini, ma gli spazi ristretti, i tavolini uno attaccato all’altro. In questo caso il locale è abbastanza spazioso, riusciamo a girarci anche se siamo tanti. Ballare è una cosa che i giovani fanno: non vedo perché un disabile non debba avere la possibilità di farlo. Certo, è più facile farlo in un gruppo come questo, in una serata speciale come questa, con tutti disabili: perché molti di noi hanno il complesso del giudizio del normdotato: ‘oddio mi stanno guardando!’. Ma bisogna fare la propria vita e i normodotati si devono abituare: ci siamo anche noi!”.

“Ogni tanto vado in discoteca con amici, essendo appassionato di musica – ci racconta Cristiano, di Roma – In una realtà grande come Roma, sono tropo poche le realtà accessibili, soprattutto tra discoteche e locali. Ma altri generi di locali, come i disco pub, molto più spesso sono accessibili. La difficoltà maggiore credo però che sia il fattore psicologico di dipendere da qualcuno che è obbligato a darti una mano: quando, con semplici accorgimenti, una persone disabile potrebbe essere autonoma in tutto e per tutto, anche in discoteca”. (cl)

Disabilità e svago. Idee per “un tempo un po’ più libero”

Una barriera architettonica può mandare a monte una serata. A Roma e in Italia sono pochi i locali pensati per accogliere le persone con disabilità. Eppure, “basterebbero un po’ di rampe e un bagno per rendere le nostre sere un po’ meno faticose”

ROMA – Che peso hanno le barriere architettoniche nell’organizzazione del tempo libero di un ragazzo disabile? E quali interventi servirebbero per rendere questo tempo davvero un po’ più libero? In Italia c’è un gruppo di ragazzi e adulti con disabilità, riuniti nell’associazione italiana spina bifida e idrocefalo “La strada per l’arcobaleno”, che questo suo tempo libero lo difende con particolare tenacia. E’ la sfida dell’autonomia, uno dei motori di tutte le attività dell’associazione, che organizza iniziative culturali, vacanze e incontri a tema a cui prendono parte persone provenienti da tutta Italia. Tra di loro abbiamo raccolto alcune testimonianze, che possono aiutarci a conoscere un po’ più da vicino questo tempo libero che, a ben guardare, tanto libero non è.

“Purtroppo il tempo libero della persona disabile è ancora molto condizionato dall’accessibilità – riferisce Carla Marinelli, vicepresidente dell’associazione – Ci deve essere una ricerca continua. Io stessa a Roma conosco quei pochi pub, quelle due-tre discoteche. Ma niente di più. La preoccupazione per l’accessibilità e sempre al primo posto quando si deve organizzare una serata: ‘Ci sono gradini? Il bagno com’è?’: è una domanda che faccio sempre ai miei amici, ogni volta che dobbiamo uscire. Eppure basterebbe così poco per liberare un po’ di più il nostro tempo: un po’ di rampe e un bagno accessibile. Niente di più”.

“Nell’organizzazione del mio tempo libero le barriere contano parecchio – racconta Erica, di Torino – Io ho sempre degli amici normodotati, che mi aiutano a superare il gradino. Ma quando siamo una comitiva di disabili da soli non ci si fa: una carrozzina manuale ancora è maneggevole, ma una carrozzina elettrica è un disastro. E l’obiettivo è poter uscire da soli”.

“L’accessibilità condiziona il mio tempo libero ammette Cristiano, di Roma – ma la maggior parte delle volte ci si organizza: organizzarsi ogni tanto vuol dire anche all’ultimo momento cambiare meta e genere di serata. Per esempio, può succedere che i miei amici rinuncino a una serata in un locale inaccessibile, per stare semplicemente in piazza con una birra in mano a chiacchierare. Insomma, con un po’ di buona volontà si riesce a fare una vita assolutamente normale. Bastano degli accorgimenti che possiamo prendere anche noi disabili: certo ogni tanto ci serve un aiuto. Il fatto di volersi divertire, qualsiasi sia la maniera, è all’interno di ciascuno di noi”. (cl)

Speriamo che sia solo l’inizio, ho parlato al telefono con il Sig.re Rocco che mi ha promesso di farci avere le foto del suo locale così da pubblicarle.


Lavoro per disabili: manager in Hotel

2
9
Gennaio

Il lavoro per tutti è sempre impresa non facile, per i disabili diventa spesso impresa impossibile, non solo per varie crisi che attraversano l’Italia a periodi alterni, ma soprattutto per la scarsa domanda in settori dove un chi ci lavora non ha certo bisogno di particolari risorse fisiche ma piuttosto di altre capacità intellettuali.

Fino a che si pensa il disabile solo in uffici comunali o nelle a.s.l., con tutto il rispetto per queste due categorie, ci saranno ben poche altre alternative. La colpa però si divide un po’ fra tutti, anche disabili, oltre che culturale. Purtroppo spesso quest’abitudine mentale condiziona anche il disabile che non sente la spinta e il desiderio di spingersi oltre le solite categorie lavorative.

Oggi voglio farvi leggere un articolo che chissà, potrebbe stimolare un po’ tutti, disabili e operatori del settore:

TRIESTE – Per i portatori di handicap fisici si apre una nuova possibilità professionale, quella del manager d’albergo. Va in questa direzione l’accordo fra l’Enaip e l’Associazione albergatori della città che predisporranno, assieme al Comune e alla Provincia, un corso per formare persone che non hanno la piena possibilità di muoversi, ma intendono iniziare la carriera di manager d’albergo.

La figura professionale è a metà strada fra l’esperto di pubbliche relazioni e il responsabile marketing. Il tutto condito con una buona conoscenza dei sistemi informatici. «L’attività – spiega Luca Alborghetti, direttore dell’Enaip – consiste nella gestione e nel controllo dei flussi di comunicazione che intercorrono fra l’albergo e l’ambiente esterno. L’obiettivo è di razionalizzare le presenze nell’ambito della struttura alberghiera di un determinato territorio». Il manager d’albergo deve condurre analisi di mercato nel settore del turismo locale, studiarne le tendenze e leggerne gli andamenti, con lo scopo di formulare previsioni a breve e medio termine e quindi contribuire a delineare le politiche di produzione e commercializzazione dell’impresa. «Una delle funzioni – aggiunge Alborghetti – è anche quella di definire e attuare le politiche di pubblicizzazione dei pacchetti di ospitalità sul mercato».

Il corso di preparazione prevede una prima fase in aula, durante la quale si approfondiranno le tecniche di utilizzo dei sistemi informatici. In un secondo tempo, i partecipanti potranno fare esperienza negli alberghi, seguiti e istruiti da quanti hanno già una comprovata competenza nella materia. «L’evoluzione della tecnologia – dice Guerrino Lanci, presidente degli albergatori di Trieste – sta favorendo sviluppi impensabili fino a pochi anni fa. Con un personal computer e la capacità di utilizzarlo un addetto, opportunamente istruito, può svolgere un ottimo lavoro, al servizio della crescita turistica dell’area di riferimento. In questo specifico caso potremo far entrare nel circuito lavorativo persone che finora ne erano escluse». L’assessore comunale per la Protezione sociale, Carlo Grilli, ha espresso parole di vivo compiacimento per l’iniziativa: «Le potenzialità delle persone con disabilità sono notevoli – sostiene – e questa è un’ulteriore occasione per dimostrarlo». (u. s.)

il Piccolo — 04 gennaio 2010 (disablog.it)

Tenendo conto che l’argomento del nostro sito è il turismo accessibile, direi che come tipologia di lavoro è perfettamente inerente. Ovviamente spero che se trovate lavoro in un Hotel questo abbia anche camere attrezzate a disabili, non solo l’ufficio… e da bravi manager metterete una buona parola per avere un nostro reportage o meglio ancora, farlo Voi 😉

A parte l’ironia, penso che sia un buon inizio per cambiare la mentalità comune su questo argomento e spero l’iniziativa si possa diffondere anche in altre regioni d’Italia.


Turismo accessibile: schede gold e percentuale accesso disabili

1
1
Gennaio

Turismo accessibile: vi presento e descrivo due particolarità del nostro operare che riguardano gli Hotel, B&B, Agriturismo e altre tipologie del genere: le schede “gold” e il nostro “bollino” sulla percentuale di accessibilità.

Queste due possibilità sono aggiunte agli articoli riguardo le strutture recensite personalmente dal nostro staff.

La scheda “Gold” sono pagine web di grafica ben curata e con le informazioni comprensive di foto e video prese dai nostri articoli, presentate in un modo più d’impatto e stile. Un segno di riconoscenza verso le strutture che si sono rilevate particolarmente disponibili invitando il nostro Staff a eseguire personalmente il reportage sulla loro accessibilità.

Potete vedere due esempi nei link sottostanti:

Grand Hotel Adriatico – Firenze

Hotel Silver – Milano

In queste schede c’è anche il nostro “bollino” (e logo) sulla percentuale di accessibilità a disabili ottenuta dalla struttura.


La percentuale è il risultato di una serie di caratteristiche giudicate dal nostro staff, che alla fine danno la somma.

Si parte dall’accessibilità dell’entrata di una struttura, al possedere l’attrezzatura nei bagni adatta a disabili (maniglioni, sedile nella doccia, ecc), il terreno circostante, l’accessibilità ai vari locali (ristorante, sala colazione, ecc), eventuali piscine accessibili ecc.

Come ricordiamo sempre, i disabili non sono fatti con lo stampino e può accadere di avere esigenze diverse anche tra disabili con malattie simili. Vi consigliamo quindi di chiedere qualche informazione in più sia a noi dello staff sia direttamente alla struttura, così da garantirvi l’idoneità per le vostre esigenze.

Siamo disponibili a suggerimenti su come migliorare e ampliare i nostri servizi.

Lo staff.


Salone del Campeggio a Vicenza: anche turismo accessibile

17
Dicembre

Il nostro amico Cesare di agriturismo.com che abbiamo conosciuto al B.T.O di Firenze e con cui stiamo preparando una collaborazione, ci segnala un’importante evento che si tiene a Vicenza e riguarda il salone del campeggio, delle vacanze e tempo libero. Ce lo segnala soprattutto perchè quest’anno ci sarà anche una sezione dedicata al turismo accessibile.

Ho parlato poco fa con Patrizio Carotta Responsabile Fiere Lifestyle & Technology e Centro Congressi che mi ha spiegato come quest’anno abbia pensato di coprire anche questa fetta di turismo, quello dei disabili, perchè ci si rende forse finalmente conto di quanto possa essere importante anche come mercato turistico:

“Il tema del turismo accessibile appare sempre più come una delle nicchie inesplorate del mondo del turismo. Ad esso, stanno dedicando grande attenzione non solo gli interessati, siano essi persone o associazioni, ma anche importanti istituzioni e aziende, nonché tour operator e agenzie specializzate.”

Così è scritto nella presentazione della fiera. Abbiamo concordato che improntare anche sul business il turismo accessibile possa dare una svolta positiva riguardo l’informazione sull’accessibilità e un desiderio maggiore di provvedere ad aumentare le offerte.

Sotto potete scaricare la presentazione della rassegna che offre altre interessanti iniziative.

Cliccate sull’immagine.

gitando


Siamo su WTM C-Magazine !

3
7
Dicembre

Oggi voglio parlarvi di un gruppetto di pazzarelli (e per questo ci piacciono) che ha creato il primo esperimento di magazine collaborativo online sul turismo. Vediamo com’è nata questa idea e da chi:

Web Travel Marketing WTM | c-Magazine è nato a Firenze da una idea di Antonello Maresca, consulente di web marketing turistico, il 16 novembre 2009.

Un gruppo di blogger invitati alla seconda edizione del Buy Tourism OnLine ha accettato senza indugio l’invito a partecipare a questa iniziativa che offre uno scambio di informazioni preziose nel settore del web-marketing turistico e che ha portato alla redazione settimanale (ma le uscite potrebbero avere delle cadenze irregolari in quanto non si tratta di un giornale vero e proprio) di un c-Magazine (c=collaborativo): una selezione di post ritenuti più significativi apparsi sul web e in particolare sui blog a firma dei più quotati responsabili marketing e appassionati blogger italiani, con uno sguardo anche al panorama straniero, in particolare USA.

Bene, conoscendo alcuni di questi elementi e spero presto di conoscerli tutti di persona, sono sicuro nel giro di poco tempo diventerà una lettura importante per ogni operatore del settore.

Eccoci a noi. Grazie all’intervista che ci fece Giulia abbiamo l’onore di essere nel primo di numero di questo bel progetto! A pagina 9 e 10 !

c-magazine

Potete leggere l’intero Magazine e la nostra intervista, per chi se l’era persa, scaricando il PDF: WTM C-Magazine

Noi però vogliamo vederli in faccia questi mattacchioni, come i nostri soci, quindi eccoli qua:

c-magazine ideatoriTra di loro, il penultimo, è Danilo, anche lui ci fece una bellissima intervista, ovviamente entrambi non le potevano mettere, altrimenti il Magazine si sarebbe dovuto chiamare D-Magazine 😉

Grazie ragazzi e in bocca al Web !


Applicazione per controllare la carrozzina elettrica con iPhone

3
2
Dicembre

La tecnologia è sicuramente amica dei disabili, anche se purtroppo in alcuni casi irraggiungibile per gli alti costi.

In questo esempio parliamo dell’ormai famoso iPhone, di cui anch’io sono felice possessore. Devo dire che per chi ha la distrofia è il massimo della semplicità d’uso, visto lo schermo completamente touch, non avevo pensato però a certi tipi d’utilizzo:

guidare carrozzina elettrica con iphone

Dynamic Controls, ha realizzato un software che permette di controllare alcuni modelli di sedie a rotelle elettroniche. Grazie a un dock incorporato, che ricarica il dispositivo, l’utente potrà gestire la direzione di percorrenza e tenere sotto controlla la velocità.

Il software permette anche di avere tanti dati relativi alla sedia per controllarne il corretto funzionamento. Sarà compatibile con iPhone 3G o superiori e con gli iPod Touch 2G o superiori.

Strabiliante vero? Sono proprio curioso di vederla in azione quest’applicazione.

carrozzina elettrica


Tra le disavventure dei disabili

1
1
Dicembre

Cari Amici e Amiche, nel nostro sito parliamo spesso di strutture accessibili, novità riguardo viaggi possibili e tutto ciò che di positivo possiamo trovare a favore della disabilità. Abbiamo deciso di parlare di più delle informazioni positive per dimostrare che nonostante tutto in Italia qualcosa di buono si fa. Non ci dimentichiamo però di tutti gli aspetti negativi che purtroppo rimangono, delle disavventure che un disabile deve affrontare e per questo ne parliamo ogni qual volta accadono fatti da denunciare.

Il primo che raccontiamo lo scrive il nostro addetto stampa, provato personalmente:

Quando tornavo dal puntone, dove c’è stato l’incontro sulle problematiche dei disabili e porti turistici, mi sono fermato all’Area di Servizio di Campiglia M.ma perchè dovevo andare in bagno. Entro con le porte dure arrabbiate ad aprirsi, mi reco verso il WC, apro la porta e ti trovo il lavandino davanti al Water, la carrozzina che non arriva come dovrebbe arrivarci e senza manici (previsti dalla legge).

Ho fatto la segnalazione alla Resp.le che era in turno e gli ho detto che se si devono fare bagni così è meglio non farli, uno si organizza porta il pappagallo e via, stamattina alle ore 10.05 ho chiamato il n. 800069069, ho chiesto se mi presentano che gli ha fatto il progetto per dire ciò che si merita!

Ecco uno di quei casi in cui c’è poco da dire ma molto da doversela prendere.

Altra disavventura passata questa volta dal Vostro Presidente in persona, ancora Campiglia M.mma nel mezzo.

Da prima al ritorno con il treno proveniente da Pisa, dopo aver avvisato l’assistenza giorni prima, arriviamo alla stazione e l’assistenza non c’è! Da sottolineare che il controllore all’interno del treno prima di arrivare aveva ricordato che c’era un disabile d’aiutare, ma niente. Non si sa cosa sia successo, nessuno ha dato una spiegazione, alla fine per farmi scendere ho dovuto chiedere aiuto al Capo treno che prendendo la carrozzina con un collega mi ha fatto scendere. Se mi facevo male? Chi ne era responsabile?

Evidentemente non era proprio la giornata del disabile, perché le disavventure quel giorno non sono finite! Avevo anche prenotato un autobus attrezzato con pedana che mi portasse a Piombino, come ho già fatto senza problemi altre volte. Secondo Voi? Neanche quello c’era! Era presente un autobus ma non accessibile, l’autista un po’ imbarazzato chiama la centrale, mentre io gli dicevo che se non rimediavano tornavo in Taxi e mi avrebbero rimborsato. Detto ciò mi avvisa che stavano mandando un autobus in sostituzione…

Volete vedere il posto accessibile (secondo loro) nell’autobus che mi hanno inviato?

autobus non accessibile

Bello vero? Una cuccia per cagnolini penso sarebbe più dignitosa, tra l’altro l’autista si è prodigato a dirmi che il mezzo è definito accessibile. In effetti accedervi si può, ma anche il portabagagli di un’ auto è accessibile a un uomo, non credo però ci andrebbe volentieri, tra l’altro la vista sarebbe simile!

Ecco il lato buio dell’Italia…


Per il 3 dicembre a Bologna

26
Novembre

E’ arrivata una lettera in redazione che pubblichiamo:

La Dott.ssa Angela Bianchi, Ufficio Coordinamento Handicap, Settore Servizi alla persona e alla comunità, Provincia di Bologna ci scrive:

In occasione della Giornata dei diritti delle Persone con disabilità la Provincia di Bologna ha organizzato:

– Un riconoscimento del Consiglio provinciale agli atleti con disabilità che si sono distinti nel corso del 2009, 30 novembre 2009, ore 15,30

– Il Convegno Provinciale: DENTRO E FUORI CASA: IL DIRITTO DI VIVERE IN AUTONOMIA , 3 dicembre 2009, ore 10,30

– Il Seminario rivolto alle famiglie: “L’autonomia delle persone con disabilità: confronto fra le ESPERIENZE ” organizzato insieme all’Istituzione Gian Franco Minguzzi, 14 dicembre, ore 15,30

– Ha promosso iniziative sul territorio in collaborazione con Comuni e Associazioni

Tutte le informazioni e i programmi su www.provincia.bologna.it/disabili

Nello stesso sito tematico, nella sezione risorse, turismo accessibile: a Bologna tre itinerari accessibili anche per le persone con deficit motori.

Contatti:

Dott.ssa Angela Bianchi – Ufficio Coordinamento Handicap

Settore Servizi alla persona e alla comunità – Provincia di Bologna

Via Malvasia n.4 – (Bo)

tel. 051.65.98.519

fax: 051.65.98.440

sms per non udenti: 335 1359753


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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