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Oktoberfest con Rossella e Francesco

15
Ottobre

Questa volta siamo andati ad avventurarci all’Oktoberfest a Monaco. Come al nostro solito siamo andati in auto, abbiamo prenotato in un grazioso paesino a 40km da Monaco, Weilheim, presso l’Hotel Vollmann

La camera è molto spaziosa, la doccia enorme e senza scalino, purtroppo come al solito il wc è senza doccetta e il lavandino leggermente troppo alto. Per noi molto disagevole è stata la moquette in terra!!!

Accessibile la sala per la colazione e la reception con un piccolo dislivello di un paio di cm.

Per arrivare all’Oktoberfest ho letto che c’è la possibilità di andare con i mezzi pubblici ma non abbiamo verificato, la macchina ormai viene con noi ovunque!

Tantissima gente, accessibili tutti gli stand delle birrerie, un’esperienza da fare assolutamente.

Da casa avevo prenotato per andare a visitare il Castello di Neuschwantein con relativa visita accessibile, ma la sorpresa è stata molto negativa quando una volta alla biglietteria ci hanno detto che l’unico modo per arrivare al castello è la carrozza con i cavalli…ovviamente non accessibile, a meno che siate in compagnia di Maciste che vi prende in braccio e vi mette sopra, o se pesate come una piuma!!! E’ un controsenso che il castello sia totalmente visitabile ma non ci sia modo per arrivare là, a meno di farsi una passeggiata di un’ora in salita.

L’arrabbiatura è passata andando a visitare il paese di Oberammergau, tipico per le case dipinte. Anche lì birra e brezel in piazza e visita alla Reptilhaus, un piccolo rettilario “casalingo”.

Abbiamo fatto anche una sosta a Fussen, centro turistico molto curato e fiorito, e a Dachau, al campo di concentramento.

Il tempo è tiranno e tre gg sono pochi, ma si cose da vedere ce ne sono!!!

Alla prossima gita!!

Rossella e Francesco

Oktoberfest e disabili


Marianna e Stefano a Barcellona – Parte 1

10
Settembre

Quando ho deciso di organizzare questa breve vacanza a Barcellona, ero un po’ in ansia, nonostante ci fossimo già stati (ma solo per poche ore) in occasione di una recente crociera nel Mediterraneo. Ho cominciato a “studiare” la città più di 2 mesi prima della partenza, ho letto guide, internet, racconti di viaggio, ho chiesto consigli a chi è abituato a viaggiare (grazie Francesco!) e alla fine sono riuscita a far quadrare tutto. Il risultato? Tutto molto più semplice di quello che mi aspettavo!

L’ intento del mio racconto non è quello di descrivere le bellezze dalla città, ma di parlare del tipo di difficoltà incontrate e di dare più particolari possibili riguardo all’accessibilità, perché viaggiare è bellissimo, e ancora di più è farlo senza ansie e preoccupazioni. Spero di non risultare noiosa!

Dopo essermi abbondantemente informata, prenoto un volo low cost su internet, premurandomi di chiamare la compagnia aerea per comunicare che c’è un passeggero WHEELCHAIR che ha bisogno di accompagnamento fino al posto a sedere. Premetto che io sono una “normodotata” e che mio marito Stefano è paraplegico e ipovedente: lui si affida a me ed io faccio in modo che tutto sia perfetto (o almeno ci provo!).

Poi cerco un hotel. Un po’ più complicato, perché nonostante che i siti internet ti assicurino l’ accessibilità poi non è sempre così. Seleziono alcuni hotel, chiedo informazioni più dettagliate tramite e-mail (per fortuna perché alcuni avevano la vasca da bagno, altri parti comuni della struttura non accessibili) e alla fine la nostra scelta cade sull’ Hotel Catalonia Avinyò (Carrer d’Avinyò 16) nel Barri Gotic, subito dietro Plaça Reial (avrei preferito nei pressi di Plaça de Catalunya, ma non ho trovato niente che soddisfacesse le mie necessità, un po’ per i prezzi troppo alti, un po’ per il periodo, pochi posti rimasti).

VENERDì 07 GIUGNO 2013

Tutto pronto. Arriva il giorno della partenza, mi organizzo con una sola valigia (più borsa per me e zainetto per Stefano), così da avere una mano libera per aiutare Stefano, e si parte.Arriviamo all’ aeroporto di Pisa con netto anticipo, come richiesto dalla compagnia aerea, ma dobbiamo aspettare. Facciamo il check-in, viene “etichettata” anche la carrozzina di Ste (che andrà in stiva) ed un assistente viene a prenderci subito, ci fa fare un percorso diverso passando da un metal detector “a mano”, e ci troviamo davanti al gate. Manca ancora un po’ di tempo all’imbarco, quindi l’ assistente ci lascia. Appena viene annunciato l’ imbarco, un altro assistente viene a prenderci, ci fa passare subito e ci porta su un pulmino “speciale”, che ci solleva fino all’altezza del portellone dell’aereo. A questo punto aiutano Stefano ad andare sullo “scoiattolo”, una specie di mini carrozzina con sole 2 routine dietro, che serve a passare nel corridoio stretto dell’aereo. Lo portano fino alla suo posto, lo fanno sedere e ci augurano buon viaggio.

Arriviamo a Barcellona, stesso procedimento, gli assistenti vengono a prendere Ste con lo “scoiattolo”, passaggio sulla propria carrozzina e ci accompagnano fino all’uscita.

Usciamo e appena fuori c’è l’ aerobus, il pullman che per 5,90 € a testa ci porta direttamente in centro. Io faccio presente al ragazzo che fa il biglietto che con me c’è una persona in carrozzina (come per chiedere se ci son problemi a salire sul bus, abituati agli standard italiani!!!), e lui mi guarda come per dire: “Ho visto che siete in 2!”, come se la disabilità di Ste non esistesse proprio. Già amo Barcellona!!! In meno di mezz’ora siamo in Plaça Catalunya, e ci dirigiamo a piedi verso l’ hotel.

Arrivati constatiamo che è tutto perfettamente accessibile, ascensore per andare ai piani, alla sala colazione, e sulla terrazza dove si trova la piscina (di cui non abbiamo usufruito per mancanza di tempo). La camera che ci è stata assegnata (come richiesto alla prenotazione e confermato telefonicamente) è al piano terra ed è abbastanza spaziosa per muoversi, il letto è ad altezza carrozzina, il bagno ha i maniglioni al wc e alla doccia, il lavandino è rialzato, e la doccia a pavimento ha il sedile e il saliscendi dell’acqua è abbassato. Ottima scelta, unico neo, la finestra con vista sulla saletta relax dell’hotel! In compenso il personale è gentilissimo e disponibile, ci danno consigli su dove mangiare bene a buon prezzo e dritte sui pullman da prendere. Approfittiamo subito di quei consigli e visto che sono già le 22,00, usciamo a mangiare Tapas allo Xaloc (Carrer de la Palla). Dopo cena passeggiata nel Barri Gotic e La Rambla. Già da subito Stefano riesce a gestirsi da solo nonostante l’ipovedenza, non ci sono gradini né buche, è tutto liscio e provvisto di rampe e di scivoli. E’ tardissimo, andiamo a dormire.

Fine prima parte.

Foto Hotel


Nautilus Lanzarote

30
Agosto

Nautilus Lanzarote Bungalows, in Lanzarote Zona Matagorda ( Puerto del Carmen ) alle Isole Canarie. Un incantevole complesso di appartamenti che dista pochi passi dalla spiaggia di 70 appartamenti di cui 47 adattati per persone con problemi di mobilità .

piscina accessibile

Il Nautilus Lanzarote occupa una posizione tranquilla e vanta 2 piscine all’aperto con lettini e in una delle due piscine un ascensore idraulico . L’intera struttura è accessibile alle persone su sedia a rotelle.

Da qui potrete raggiungere facilmente a piedi le vicine spiagge tra cui una accessibile  o fare una passeggiata sul lungo mare con la sedia a ruote o uno scooter.

IMMEDIATE VICINANZE DELLO STABILIMENTO

La strada di accesso è ampia, piana e sgombra di ostacoli con una larghezza libera di passo superiore ai 1,20 m.

ACCESSO

  • L’entrata principale è accessibile, non ha scale ne difficoltà di accesso
  • La porta di accesso alla reception è aparta continuamente dalle ore 8.00 alle 23.00, ed ha una larghezza libera di 1,1
  • Il campanello di chiamata della reception in orario notturno (23.00 – 8.00) è situato ad una altezza di 1,20 m.

PARCHEGGIO

  • Esiste un parcheggio sulla strada, immediatamente prossimo alla entrata principale, con quattro posti riservati a persone con mobilità ridotta
  • L’itinerario dal parcheggio all’interno del complesso è accessibile, senza gradini o recessi di passo stretto

ASCENSORI PER ACCEDERE AL PIANO -1

  • Lo stabilimento dispone di un ascensore adattato, che comunica con il patio inferiore (supermercato, area per esposizioni, e bagno adattati)
  • La porta dell’ascensore ha una larghezza di entrata di 90 cm., e l’altezza del pulsante di chiamata è di 1,05 – 1,2′ m.
  • La cabina è livellata con un ripiano e misura internamente 1,10 m di larghezza per 1,40 m. di profondità
  • La cabina dispone di uno specchio interno

PISCINA

  • Piscina totalmente accessibile, in zona piana, senza gradini ne ostacoli
  • Vasca della piscina accessibile mediante elevatore idraulico que sostiene sino a 130 kg. di peso
  • Docce senza scale e di facile accesso a fianco della piscina
  • Bagni adattati vicino alla piscina

Foto Appartamenti Nautilus Lanzarote

Per info:

www.nautilus-lanzarote.com


Guida alla New York accessibile

28
Agosto

P7068045

Guida alla New York accessibile

Introduzione

New York è una meta molto ambita e abbastanza facile da visitare. Con un po’ di pazienza, spirito di avventura e, talvolta, senso dell’umorismo, si partirà carichi di aspettative per tornare appagati.
Nel preparare il viaggio, potete consultare i siti di prenotazioni alberghiere per vedere dove si offrono servizi per disabili. Con www.hotels.com potrete anche impostare precisi parametri (ad esempio, presenza di indicazioni in braille). Specificate, nelle caselle “note” o “preferenze”, se volete una certa camera o una precisa collocazione nell’hotel.

Per quanto riguarda i pasti, trovare posti perfettamente accessibili è un’impresa. Le catene Argo tea e i McDonalds hanno questi requisiti, ma certo non sono propriamente dei ristoranti. Gli altri locali hanno spesso i tavoli ravvicinati; in estate, cenando all’aperto si risolve il problema.

La guida “Time out” indica come accessibili quasi 1700 locali, ma si tratta semplicemente di quelli che hanno bagni a norma: il resto rimane un’incognita. Il sito http://accessiblenyc.org ha creato una lista di locali verificati: è davvero molto ristretta ma un’ottima base.

Tutti i musei hanno ingressi facilitati e permettono di evitare la fila; questo vale anche per la Statua della Libertà e Ellis Island. Troverete sempre personale e sedie a rotelle a vostra disposizione.

Come muoversi in città

Camminare o girare con una sedia a rotelle per le strade di Manhattan non è impossibile ma talvolta è complicato. Alcuni quartieri, come SoHo e il Greenwich Village, hanno marciapiedi stretti e malmessi, che possono far rovesciare una carrozzella. I passanti non fanno molta attenzione e spesso ti urtano e rendono difficoltoso muoversi: chi ha una sedia a rotelle manuale farà un sacco di fatica. È conveniente affittarne una a motore, che l’agenzia specializzata vi farà trovare in albergo all’arrivo:

www.scootaround.com/rentals.htm fa al caso vostro.

Un consiglio prezioso: Manhattan va visitata andando da nord verso sud, perché è in leggera pendenza e questo vale anche per Central Park, che è comunque totalmente accessibile.

Muoversi con i mezzi pubblici è facile e comodo: senza alcun problema i bus, tutti con piattaforma mobile e guidati da autisti collaborativi. La metropolitana, invece, dà qualche difficoltà: non tutte le stazioni sono attrezzate adeguatamente e conviene informarsi sulla loro accessibilità. Sul sito della Metropolitan Transportation Authority troverete tutto indicato a questa pagina:

www.mta.info/accessibility/stations.htm.

A New York da qualche anno è stato avviato il progetto Accessible Dispatch per accompagnare in taxi in tutti i distretti, da e per gli aeroporti e nelle contee Westchester e Nassau. È sufficiente chiamare il 311 o accedere al sito www.accessibledispatch.com/.

Infine, si può fare riferimento ai volontari del programma Big Apple Greeter, pronti a fornire aiuto turistico, sanitario e addirittura legale:

www.bigapplegreeter.org/.

Come arrivare in città dagli aeroporti principali

Tutti gli aeroporti sono serviti dalla metropolitana e hanno stazioni accessibili. Sul sito della MTA sono indicate le linee che li raggiungono, con le rispettive agibilità per ogni fermata.
Oltre ai taxi, è possibile utilizzare i comodi e lussuosi mezzi di trasportatori privati che, a tariffe più elevate, sono attrezzati per questi transfer.

Si può fare riferimento a www.vegatransportation.com/, oppure a www.supershuttle.com/.

Tour organizzati

New York può essere visitata da soli, ma è piacevole affidarsi anche ad un’organizzazione per specifici tour. Nelle pagine di Big Apple Greeter troverete un ampio elenco di tour operator, per giri in bus, battello o addirittura elicottero. Sicuramente vedere la città dall’acqua è affascinante e il passaggio sotto la Statua della Libertà lascia senza fiato: rivolgetevi a http://circleline42.com/new-york-cruises/home.aspx: il giro completo dura 2 ore e mezzo. I bus panoramici di www.newyorksightseeing.com/ sono accessibili alle sedie a rotelle e prenotabili online.

‘Guida alla New York accessibile’ è un contenuto realizzato dal team di scrittori di momondo, portale per voli low cost per New York e altre mete internazionali. In 9 ore si raggiunge la grande mela da Milano e grazie a questi preziosi consigli, vi auguriamo un buon viaggio.


Monaco di Baviera: il racconto di Stefano

5
26
Agosto

Ciao a tutti, oggi ho deciso di raccontarvi la mia esperienza avuta in una vacanza che mi sono organizzato autonomamente nella città di Monaco di Baviera in Germania.

Premetto che ho una disabilità molto grave, mi muovo su una Permobil C500 che guido tramite un micro joystick azionato con le labbra, detto ciò arvete capito che le mie esigenze sono piuttosto importanti… anche se ho un forte spirito di adattamento.

Era da tempo che non facevo più un viaggio, soprattutto non avevo mai fatto una vacanza muovendomi soltanto ed esclusivamente con i mezzi pubblici. Questa volta ho voluto strafare.
Come prima esperienza ho scelto la Germania, in primo luogo perché la conosco già ed in secondo luogo perché non ho mai trovato grosse difficoltà in quel paese dove ho sempre avuto un buon impatto con le barriere architettoniche in genere.

Primo passo importante è stato quello di organizzare il viaggio in treno. Che ho prenotato con circa un mese d’anticipo tramite la DB Italia (le ferrovie germaniche), poi ho consultato vari siti dove si parlava di handicap e accessibilità. Dopo essermi fatto un quadro abbastanza chiaro della situazione, tutti mezzi pubblici vengono dati come accessibili, mi sono dedicato alla scelta dell’albergo. La mia ricerca si è subito spostata su tre o quattro strutture che sembravano accessibili. L’unica struttura che probabilmente lo era in maniera completa non aveva la disponibilità di camere brunnenhof.de peccato, anche perché dalle foto che loro stessi hanno pubblicato sul sito, si vedono delle immagini molto interessanti relative alla stanza adatta ai disabili.

Quando prenoto un albergo, ho sempre molti dubbi sull’effettiva accessibilità nelle stanze e del bagno. Generalmente sui siti controllo minuziosamente ogni singola foto per avere un minimo indizio di come sarà… sui siti degli alberghi da me trovati, grazie anche alla consultazione di una guida per disabili muenchen-tourismus-barrierefrei. sulla città di Monaco, non vedevo immagini particolari. Vantavano la disponibilità di stanze “behindertengarecht” ma non facevano vedere le foto. Quindi quando li contattavo, oltre a chiedere un preventivo di spesa, chiedevo anche se era possibile vedere delle foto relative alla stanza e al bagno. Tutti gli alberghi da me consultati rispondevano più o meno la stessa cosa, gentilmente mi inviavano un preventivo ma non le foto per motivi mai ben specificati, tanto che mi è venuto da pensare che per questioni di privacy non potessero farlo e, per non consultare tutta la legislazione tedesca al fine di verificare la veridicità, ho preferito adattarmi!
Male!

L’albergo da me scelto muenchen-zentrum era si “behindertengarecht” ma non certamente adatto a me! Innanzitutto appena entrato mi sono accorto che nonostante io avessi prenotato una stanza doppia, c’era un solo letto singolo, poi sotto questo letto c’era talmente poco spazio (anche se dalle foto sembrava più alto) che non sarebbero passate le gambe del sollevatore. Poco male però, perché hanno rimediato portandomi un lettino pieghevole che quindi diventava anche adatto al sollevatore, ma la cosa meno adatta ai disabili era proprio il bagno! Innanzitutto c’era la vasca e farsi una doccia all’interno della vasca come tutti sappiamo è per noi disabili quasi impossibile. Loro però molto carinamente avevano messo una sedia in plastica che si poteva usare al limite per farsi la doccia… peccato che non avevano pensato di fare anche uno scarico al centro del pavimento, un pozzetto, giusto per far scendere quel minimo d’acqua che serve per lavarsi! Il lavandino poi, uno spettacolo! Un piccolo lavandino rotondo, di quelli molto chic, con tanto di bordo in marmo intorno, il tutto grande come un catino, posizionato nell’angolo del bagno. Non solo, ma affianco a questo meraviglioso lavandino c’era il water con due maniglioni, uno fisso ed uno ribaltabile; ma intelligenza voleva che quello fisso fosse posizionato tra il water e il lavandino così da rubare anche quel minimo di spazio in più che poteva diventare utile sia per salire sul water che per avvicinarsi al lavandino.

Ora però, grazie a questa esperienza ho anche capito la differenza che fanno i tedeschi tra “behindertengarecht” e “behindertengeeignet” o “rollstuhlgeeignet”, che se vogliamo tradurre letteralmente in italiano hanno lo stesso significato, ma per loro no, per loro c’è una differenza sostanziale, infatti il primo significa adatto anche ai disabili, il secondo invece significa per disabili!
Averlo saputo prima…

Ma la delusione germanica non finisce qui!
I mezzi pubblici: come vi dicevo prima, tutti i mezzi pubblici vengono dichiarati accessibili www.mvg-mobil.de, se non accessibili al 100% si parla di percentuali molto elevate, attorno al 70-80%. Io, dopo la mia esperienza, avrei molto da ridire.

Un esempio su tutti: la U-bahn, ovvero il metrò. Consultando il loro sito, soltanto su tre stazioni dichiarano degli scalini tra banchina e treno rispettivamente di 2,12 e 20 cm. Uno, leggendo queste cose si immagina che tutto il resto sia liscio come l’olio… errore! Tutte le stazioni sono sì accessibili, c’è addirittura un sito che ti dà l’aggiornamento immediato sul funzionamento o meno di scale mobili e ascensori www.mvg-zoom.de, bellissimo! Peccato però che una volta arrivati davanti al treno della metro ci si incontri con uno scalino abbastanza significativo, sicuramente superiore ai 10 cm. Io ci ho provato, ve lo giuro, ci ho provato, ma anche con l’aiuto di qualcuno che da dietro mi spingeva, non riuscivo a salire! Magari saliva una ruota ma l’altra non ce la faceva. Forse la mia carrozzina non è adatta, forse mi faccio prendere un po’ dall’agitazione, visto che il treno non rimane fermo in stazione più di 10-15 secondi, possono essere molti i motivi per i quali non sono mai riuscito a salire su un vagone della metro… però questa è stata la mia esperienza.

Con il tram invece si ragiona già un po’ meglio. Sono dotati quasi tutti di una piattaforma sulla parte anteriore del tram, una piattaforma che ha a sua volta un’altra piccola piattaforma che si estende verso l’esterno, al termine della quale c’è una rampetta che serve sia da protezione per non ribaltarsi quando è rivolta verso l’alto, che da invito per farti salire quando è rivolta verso il basso. Questa rampetta però è piuttosto ripida, quindi ogni volta per salirci dovevo prendere un minimo di rincorsa ed in più farmi dare una spintarella… però riuscivo a salirci e già questa è una soddisfazione. Gli autobus sembravano tutti accessibili con rampe manuali sulla porta centrale. Peccato però che gli autobus in centro città ne girano pochi visto che i monacesi hanno puntato tutto il servizio pubblico sui tram e sulla metro, eventualmente gli autobus si trovano sulla fascia periferica.
Viabilità urbana: anche qui, avrei qualcosa da ridire. Come vi avevo preannunciato all’inizio di questo articolo, io ho esigenze piuttosto particolari, una delle quali è che “odio i sampietrini”. Tutte queste vibrazioni, tutti questi scossoni non mi piacciono, preferisco l’asfalto. Ebbene a Monaco tutti i marciapiedi, ma proprio tutti (almeno quelli che ho visto io) sono lastricati. Non usano i sampietrini tipici italiani, bensì dei lastroni molto grandi che, se sono stati posizionati da poco, sono abbastanza lisci e scorrevoli, ma soprattutto nei marciapiedi periferici, questi lastroni hanno la loro bella età e quindi sono abbastanza sconnessi e difficoltosi, almeno per me.

Un’altra cosa che mi ha abbastanza sconvolto è la NON accessibilità di almeno il 90% dei negozi, locali pubblici, caffè, eccetera della periferia! Mentre al centro è tutto perfetto dove puoi entrare, uscire, trovare bagni e tutto quello che vuoi, alla periferia (ma neanche tanto periferia poi, basta 1 km) la musica cambia completamente! Ogni ingresso ha almeno uno scalino che, se ti va bene, rimane sotto i 15 cm! Troppo, troppo deludente!
Da ultimo, ma non per questo meno importante, ho voluto un attimo capire o almeno immaginare come fanno i disabili tedeschi. Ebbene, ne ho visti parecchi girare per la città e molti giravano sul tram, tanto da rubarmi il posto perché ci sta solo una carrozzina su ogni tram. Tutti quelli che ho visto però girare autonomamente o hanno carrozzine manuali e quindi anche un piccolo scalino diventa un problema minore, oppure hanno carrozzine elettriche con belle quattro ruote fisse, abbastanza grandi che quindi non hanno difficoltà a superare piccoli gradini come quelli dei negozi o della U-bahn. Quindi se volete visitare Monaco, o diventate tedeschi anche nella vostra attrezzatura ortopedica, oppure è meglio organizzarsi prima.

Che dire? Volete andare in Germania? Andateci, ve lo consiglio, ne vale comunque la pena ma fate attenzione alle vostre scelte e alle vostre esigenze. Se volete visitare degli edifici pubblici, musei, castelli, non c’è nessun problema. Segnaletica per disabili e attrezzature per disabili a iosa, ma se non avete un mezzo di trasporto vostro e non avete la certezza dell’accessibilità dell’albergo o di qualsiasi altro luogo dove soggiornate… beh, prima di intraprendere questo viaggio pensateci molto bene.

Stefano.

Foto di Monaco


Hotel Accessibili in Thailandia

7
Agosto

Thailandia

Agenzia Viaggi Anywhere segnala che tramite i nostri viaggi si possono trovare Hotel Accessibili a disabili.

Ecco i nomi:

  • Buddy Oriental Samui Lamai Beach 3***
  • Superior Ibis Bohphut 3***
  • Impiana Hotel 4****

Anywhere Viaggi funziona anche come un’efficiente agenzia viaggi: prenotazioni alberghiere in qualsiasi catena in tutto il mondo, tariffe aeree di qualsiasi compagnia, assicurazioni viaggi e polizze volo.

Offerte personalizzate. Costruiamo una vacanza secondo le tue esigenze e desideri. Scegliamo non solo voli e alberghi, ma anche escursioni, ristoranti, noleggi di auto e di barche. Abbiamo un filo diretto con le compagnie aeree e le strutture ricettive e ti assisteremo durante tutta la vacanza.

Profonda conoscenza delle destinazioni. Non rivendiamo i soliti pacchetti pronti che trovate nelle altre agenzie di viaggio. Selezioniamo attentamente le compagnie aeree migliori e testiamo di persona tutte le strutture che vi ospiteranno (hotel, guesthouse, resort, appartamenti).

La Thailandia è una terra dai forti contrasti paesaggistici: al nord foreste lussureggianti, lungo le coste la giungla, al sud le spiagge bianchissime. È un paese ideale per viaggi da sogno, facile da visitare, fatto di persone dolci, sempre sorridenti e rispettose. È una nazione che è stata in grado di progredire mantenendo intatte le sue tradizioni. Bangkok, la porta dell’oriente, è la più affascinate delle metropoli asiatiche: strade trafficate e grandi piazze si alternano a sonnolenti canali e silenziosi monasteri.

Oggi esistono strutture per vacanze con offerte adeguate a tutte le tasche. Guarda le offerte Thailandia e scegli la tua preferita.

Risparmia fino al 50% sul prezzo finito. Guarda in “offerte” gli ultimi itinerari che abbiamo preparato per i nostri clienti e confronta i prezzi delle altre agenzie. Chiedici un preventivo senza impegno: riceverai la risposta entro 24-48 ore. Ci sono super offerte per la Thailandia ( bangkok e phuket ) con partenza da Milano e Roma con voli Thai.

Buon Viaggio!


Elogio a Parigi

2
21
Febbraio

Ho recentemente passato una settimana di vacanza a Parigi ed è stata una esperienza estremamente positiva.

Non voglio dilungarmi sulla infinita varietà di attrazioni turistiche, storiche e artistiche che la città offre in quanto esistono centinaia di guide che le illustrano molto meglio di quanto potrei farlo io. Voglio però riportare le informazioni relative alla mobilità di una persona in carrozzina perchè sono un esempio di come il problema sia stato affrontato e risolto in maniera egregia.

In primo luogo i dettagli sul viaggio per e da Parigi.

Per la prima volta ho deciso di utilizzare il treno, anche per sperimentare personalmente il famoso TGV francese.

Io abito a Sanremo e ho deciso, per limitare il numero di cambi, di partire direttamente da Nizza.

Esistono due siti dai quali è possibile prenotare i biglietti.

Il sito internazionale accessibile anche in italiano (www.tgv-europe.it ) dal quale è possibile prenotare anche le tratte internazionali ma non di specificare le necessità di un disabile, e quello francese (www.sncf.com ) dal quale è possibile invece prenotare il posto per disabili.

Esiste poi un contatto mail (accesplus@sncf.fr) che, anche in inglese, fornisce tutta l’assistenza necessaria per la prenotazione dei biglietti e dei servizi di supporto nelle varie stazioni.

Contattando in primo luogo questo indirizzo ed esprimendo i propri desideri è possibile organizzare in modo efficiente il proprio viaggio, fornendo tutte le informazioni necessarie per mezzo di un questionario che viene inviato via mail.

Io ho fatto così e ho trovato, sia alla stazione di Nizza che a quella di arrivo a Parigi (Gare de Lyon) funzionari capaci e puntuali ad aiutarmi.

Al ritorno ho voluto sperimentare anche il servizio italiano e ho prenotato sia i biglietti che il servizio di supporto fino a Ventimiglia, con un cambio a Nizza previsto con solo 30 minuti di tempo.

Ebbene: a Nizza sono stato prelevato dal treno in arrivo e accompagnato direttamente a quello in partenza e a Ventimiglia il supporto italiano (prenotato attraverso il servizio delle sale blu di Trenitalia) è stato puntualissimo. Quindi nessun problema.

Sui TGV i disabili viaggiano in prima classe pur pagando il biglietto di seconda e l’accompagnatore viaggia gratuitamente, ma gli spazi sono piuttosto limitati, come ho potuto verificare nel viaggio di ritorno nel quale era presenta un altro disabile: l’incrocio di due carrozzine è possibile solo con l’aiuto del personale che è comunque molto gentile.

La toilette accessibile, in verità un po’ stretta e con la tazza che rimane sulla destra della carrozzina il che è un problema per chi usa sedie elettriche, è a pochi metri dai posti riservati. Le varie porte sono ad apertura automatica ma i pulsanti di comando si sono rivelati troppo duri per le mie capacità.

A Parigi ho scelto un albergo con struttura moderna per poter contare sulla piena accessibilità. L’hotel IBIS Bastille di rue de Breguet si è rivelato molto comodo: stanza con spazi sufficienti, toilette larga, doccia a raso pavimento, posizione strategica sia perchè molto vicina ad una zona che di sera si anima in maniera incredibile, sia perchè molto ben servita dai servizi pubblici.

E qui viene la nota più interessante: la mobilità dei disabili a Parigi, essendo le stazioni della metropolitana spesso non accessibili, è assicurata dalla rete degli autobus che sono tutti accessibili per mezzo di un piccolo scivolo azionato elettricamente dall’autista. I passaggi degli autobus sono molto ravvicinati e la rete è estremamente capillare. Difficilmente capita di dover aspettare più di 10 minuti ad una fermata e con non più di due autobus si attraversa la città in meno di mezz’ora in quanto la rete è organizzata su un numero limitato di punti nei quali si incrociano molte linee (place de la Bastille è uno di questi).

Il servizio è molto migliore di quanto gli stessi operatori turistici non sappiano: l’ufficio turistico della Gare de Lyon mi aveva scoraggiato all’arrivo consegnandomi una cartina con una selezione molto ridotta di autobus accessibili, ma l’informazione si è rivelata del tutto sbagliata.

Spesso invece i locali pubblici quali bar e ristoranti non sono accessibili a causa di uno scalino all’ingresso. Per questo problema è utile portare con sè una piccola rampa (40 cm di lunghezza sono sufficienti nella maggior parte dei casi).

Allo stesso modo sono rari i locali dotati di servizi accessibili ma il problema è superato dai moltissimi servizi pubblici che si trovano lungo i grandi viali. L’accesso è regolato da un sistema automatico che tra un utente e l’altro igienizza l’ambiente per cui sono tutti abbastanza puliti.

Quasi tutti i miei obiettivi di visita si sono rivelati accessibili:

-la Sainte Chapelle (con l’esclusione dei giorni festivi perchè l’ascensore è posto nell’annesso palazzo di giustizia)

-il museo di storia e cultura ebraiche

-il Musee d’Orsay

-il centro di cultura islamico

-il cimitero di Pere Lachaise (con qualche problema per il fondo acciottolato)

Ho trovato problemi solo all’espace Dalì di Montmartre (non accessibile) e alla Promenade Plantee (vecchio tratto ferroviario sopraelevato) che, come ho scoperto solo successivamente, è servita da ascensore unicamente all’estremità dei Jardin de Reuilly.

I movimenti pedonali sono inoltre molto agevolati in quanto tutti i marciapiedi sono raccordati al piano stradale in corrispondenza degli attraversamenti e degli incroci e passeggiare per Parigi, girando tra piazze, antichi mercati alimentari, mercati etnici dei quartieri periferici, parchi lussureggianti e curatissimi è veramente un piacere imperdibile.

In conclusione: se cercate una vacanza affascinante e spensierata nonostante la carrozzina, Parigi fa per voi!

Mirko Ferranti.


Pietro a Parigi

30
Novembre

Pietro

Ciao Sono Pietro, sono normale e faccio cose normali…come viaggiare.

E in questi giorni ho avuto l’opportunità di passare quattro giorni a Parigi e volevo condividere con voi alcune informazioni.

Parigi è una città molto grande, ma non poi cosi grande come si può pensare. Ho costatato che, sebbene incredibile, è più piccola di Roma; e in soli 40/50 minuti si può davvero passare da una parte all’altra della città. E’ fatta di piccoli quartieri, uno accanto all’altro, dove è concentrato molto da vedere. Una rete di bus, treni di vario genere, in parte accessibili in autonomia, e la metrò, mappa l’intera città. E in poco tempo si riesce veramente a visitare l’intera città. Comunque sul sito www.ratp.fr potete programmare tutti i vostri spostamenti, e con le giuste scelte è possibile indicare anche le proprie difficoltà; e lui ricalcolerà il percorso in relazione.

Questo contributo non vuole che darvi un’idea di massima di quello che la città può offrire, e di come potersi muovere in libertà in una realtà straniera che, a sentir di molti, mi avrebbe creato non pochi problemi. Ma andiamo per gradi.

Giunti all’aeroporto C.d.G con l’Easyjet, sappiate che i taxi fanno a gara per rubarvi 60 euro per portarvi alle porte del centro di Parigi. 28km, ma spesso trafficate e un’ora di viaggio in taxi costa cosi. E’ possibile muoversi con i mezzi, ma noi abbiam preferito far cosi. E vi chiederanno anche la mancia per aver fatto la fatica a scaricare la sedia a rotelle. Sta di fatto che in un’ora e senza perder tempo a capire come e quale mezzo prendere siam giunti in hotel.

Ho scelto come punto di partenza l’IBIS hotel di Bercy Village, che con una cinquantina di euro a notte, senza colazione, offriva un’ottima soluzione per quelli che sarebbero stati i miei successivi spostamenti. La nostra scelta è caduta su questo hotel perché si trova a 50 m dall’ingresso Cour S. Emilian della Linea 14 della metrò. L’ultima linea sviluppata. La linea 14 è composta di non più di 9 fermate, se non ricordo male, e tutte attrezzate con ascensore. Ma non posso nascondervi che alcune di esse, benché appena realizzate, avevano l’ascensore in manutenzione. Son convinto che è una cosa temporanea, e ad ogni modo vi erano le scale mobili. Se siete accompagnati, potete comunque sfruttare questa linea totalmente. A me, con una buona dose di forza per girare a piedi Parigi, mi ha portato dappertutto. Allego qui sotto poi la pianta della metropolitana, ma che credo possiate benissimo poi trovare su internet. E in più alta definizione.

Delle altre linee non possi dirvi molto perché non le ho prese, in quattro giorni e con tutto quello che c’era da vedere, dovevo concentrarmi su poco e bene. Ma posso assicurarvi che la linea 2, quella che porta a Montmartre e Pigalle, i famosi quartieri a luci rosse della città lungo la Senna, non è attrezzata, e tantomeno accessibile. Su molte fermate non ci sono neanche le scale mobili, quindi se decidete di usufruirne, siate ben coscienti che, se nessuno vi da una mano, quelli come me su una sedia a rotelle corrono il reale rischio di tornare indietro o rimanere giù. Ad ogni modo al link http://www.ratp.fr/fr/ratp/c_23590/plans-metro/ trovate la pianta dettagliata di ciascuna linea e nel dettaglio si può subito sapere se la fermata è accessibile o meno. Inoltre, in ogni biglietteria della metrò è possibile ritirare un’ulteriore mappa, chiamata INFOMOBI, indicante la pianta di tutte le linee, di ogni tipo di mezzo pubblico, accessibili con sedia a rotelle. E indicante anche il grado di accessibilità. Come ad esempio se vi è uno spazio, in parte grande, tra il marciapiede e l’ingresso al mezzo di trasporto.

Oltre alla metropolitana ho scelto di muovermi anche con la RER: un treno veloce urbano che viaggia sopra al livello stradale. E’ un po’ complicato capire il funzionamento delle linee per azzeccare le coincidenze senza attendere ma anche qui si può fare. Esiste sono un piccolo ostacolo non impossibile. Tra il marciapiede e il treno c’è uno spazio di circa 30 cm massimo. I più agili e temerari come me lo possono fare e con un balzo, essendo a livello, montare in treno. Altrimenti meglio farsi aiutare. Ripeto, può sembrare, dalla mia descrizione, una cosa insuperabile, ma vi garantisco che l’attesa nelle fredde stazioni tra un treno e l’altro, è molto peggiore.

Quando si scende nella metropolitana, dovreste comprare un abbonamento per usufruire del pubblico trasporto, ma io non l’ho comprato. E nessuno mi ha detto nulla. Vige la regola “pensavo per noi fosse gratis”. Per arrivare ai treni c’è una barriera di controllo ticket automatica, ma in tutte le stazioni, su un lato della barriera, c’è sempre un cancello, dove passare. Solitamente è chiuso, ma a lato c’è sempre un campanello. Suonate e alla fine qualcuno vi risponderà. Idem succede al contrario: se siete in giro per Parigi e un ascensore non funziona, suonate il campanello che in tante fermate c’è e qualcuno attiverà l’ascensore o vi verrà a prendere. A volte è capitato che fosse occupato e non rispondesse, allora ho dovuto fa scendere un amico per avvisarlo di attivare l’ascensore e il problema s’è risolto.

La metrò oltre che essere veloce, pulita, affollata, è anche sicura. Non correte il rischio di finire sui binari, come succede a Milano. Tutta la metrò è protetta da una galleria di vetro. All’arrivo del treno, si apre automaticamente una porta in corrispondenza della porta del treno. Eccezionale. Se proprio dobbiamo trovare una critica, verso sera è spesso affollata. Ma con quel buono spirito di adattabilità cui accennerò più avanti, si fa tutto.

Sempre nella metrò non ho notato se ci fossero servizi igienici, ma suppongo e spero sia stata una mia svista. Non sempre era possibile chiedere. E’ una città sempre in movimento e non sempre c’è qualcuno, che ci lavora dentro, cui chiedere.

Fuori dall’hotel che abbiamo scelto c’è appunto un Village con ristoranti e locali che possono accompagnarvi dalla colazione al dopocena, carini quanto cari. Ma attrezzati e accessibili. Propongo qui di seguito alcuni di essi:

–       LE SAINT M’: Bercy Village, 34 cour Saint Emilion

–       CHEZ BRUNO: Bercy Village, 26-28 cour Saint Emilion

–       CAVE A VIN: Bercy Village, 33 cour Saint Emilion

–       ADAGIO: 1-7 cour du Minervois

Presto scoprirete che mangiare a Parigi può essere veramente dispendioso; ma con alcuni accorgimenti, che chiaramente abbiamo imparato l’ultimo giorno, si possono contenere le spese. Alcuni esempi:

  • Ho pagato un litro d’acqua naturale 11 €, quando tanti bevono l’acqua del rubinetto che è buona e potabilissima. Basta chiedere “un caraffe d’eau” e non dell’acqua naturale.
  • Per mangiare consigliamo la catena “Chez Clement”, e “Flunch” dove potete benissimo ordinare solo una portata e poi i contorni sono gratuiti, nel senso che potete servirvi in autonomia da un buffet.
  • La colazione presa assieme all’hotel sarebbe costata circa 10 euro a testa, ma fuori, in alcune boulangerie, supermercati o Starbucks, seminati davvero in ogni angolo di Parigi, si può fare una buona colazione con massimo 7 €. Ovvio… dipende da quanto ognuno di noi mangia la mattina. Gli Starbucks sono quasi tutti attrezzati e accessibili. Quindi se vi scappa un piede, li avete un’oasi.

Armatevi di forza e pazienza, di spirito di adattamento e Parigi sarà per voi un libro aperto. Tante strade son spesso fatte di sanpietrini, e quindi altrettanto spesso ho dovuto viaggiare in equilibrio sulle ruote posteriori. Difficile ma non impossibile.

Ho visitato tanti posti della città, ma in alcuni, seppur fondamentali, ho dovuto arrendermi alle code; altrimenti queste poche righe non sarebbero potute esistere. A grandi linee vi posso dire che I musei son tutti “quasi del tutto accessibili”. Mi spiego meglio, il Louvre su tutti è molto molto grande e noi non abbiamo preso una guida. Una persona fisica che ci accompagnasse, ma poiché in quattro abbiamo pagato un biglietto (i bambini, il disabile e l’accompagnatore non pagano), con senno di poi avremmo potuto investire i soldi nella guida. E girovagando per quelle stanze, talvolta, magari sbagliando percorso ci siamo trovati a sover superare dislivelli di 3 o 4 gradini. Per il resto, accessibilità totale.

A Notre Dame la cosa era interminabile. Idem per la Tour Eiffel, ma li ho notato ascensori per raggiungere i vari piani. E altri ascensori per raggiungere i servizi. Servizi dove ovviamente abbiamo priorità e posso garantirvi che sono ben tenuti nonostante l’afflusso di gente.

A differenza di altri bagni in giro per la città. A volte ho dovuto trattenermi.

Comunque le soprese non finiscono qui. La città è piena di servizi pubblici in parte ben tenuti. Son costruzioni verdi ovali che ospitano servizi accessibili. E dopo ciascun ingresso rimane chiuso un minuto per un lavaggio automatico e disinfettazione del luogo. Poi si può riutilizzare.

In altre parti invece, non ci crederete, i servizi son a pagamento. Da meno di un euro a 2 euri su Avenue de Champ Elisée (spero si scriva cosi). Passatemi l’ironia, in questi tenuti a regola d’arte dal personale lì onnipresente, vi fanno scegliere pure il colore e il profumo della carta igienica da utilizzare. C’est incroyable!!

L’Arc de Triomphe è immensamente bello quanto grande e in cima ospita una terrazza. Non ho visto ascensori ma sfido qualunque normodotato a fare tutte quelle scale. Son quasi del tutto convinto che esista un elevatore per salire, dovreste provare a chiedere o cercare informazioni su internet.

Centre Pompidour e Sacre Coeur non ho fatto a tempo a visitarle ma, per quanto riguarda Montmartre, mi hanno detto che dalla fermata di Anvers si può prendere la funicolare che vi porterà su senza problemi alla cappella del Sacro Cuore. Se invece volete visitare Pigalle, il noto quartiere a luci rosse, è facilmente raggiungibile seguendo la metrò 14 fino a St. Lazare, capolinea. E con una bella mezz’oretta di camminata, tra piacevoli vie in salita non impossibile, giungerete dove la trasgressione regna sovrana. Un quartiere pieno di vita ma altrettanto povero, se volete anche lasciato al degrado. Sconsigliabile girarlo da solo la sera. Peccato non farlo per la vita notturna che si sviluppa. Un passaggio, seppur diurno e sotto la pioggia, dovevo farlo.

Parigi è piena anche di parchi, giardino, dove sostare e in quasi tutti è presente una toilette. L’unica inaccessibile che ho trovato è quella nei giardini dietro Notre Dame. Per il resto, ovunque avete la possibilità di sostare. Certo poi si trova sempre il ristoratore stronzo che se non consumate non vi fa usare la toilette. Ma questo credo non faccia testo in una città cosi grande.

In merito vi suggerisco un paio di posti, dove pranzare:

–       LE GEORGE V CAFE’: 1, avenue George V (non ha bagni accessibili, ma con un 20 € potete mangiare bene e in quantità. Si trova nei pressi del Pont de l’Almà)

–       FERIA CAFE’: 4, rue du bourg Tibourg (si mangia bene, abbondante e si spende il giusto, e ha servizi accessibili)

Lungo la Senna non mancherete di trovare strani personaggi, maschi e femmine indifferentemente che vicino a voi si chineranno per segnalarvi che avete perso un anello di finto oro. E ve lo daranno gratuitamente. Gratuitamente almeno fino a quando non vi chiedono un contributo per avervelo raccolto. La solita truffa. Ve lo segnalo perché noi in 1 km ne abbiamo visti circa una decina. Bizzarri quanto originali.

Non è molto, lo so, ma spero possa aiutarvi per un primo e felice soggiorno a Parigi.


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