Ciao Sono Pietro, sono normale e faccio cose normali…come viaggiare.
E in questi giorni ho avuto l’opportunità di passare quattro giorni a Parigi e volevo condividere con voi alcune informazioni.
Parigi è una città molto grande, ma non poi cosi grande come si può pensare. Ho costatato che, sebbene incredibile, è più piccola di Roma; e in soli 40/50 minuti si può davvero passare da una parte all’altra della città. E’ fatta di piccoli quartieri, uno accanto all’altro, dove è concentrato molto da vedere. Una rete di bus, treni di vario genere, in parte accessibili in autonomia, e la metrò, mappa l’intera città. E in poco tempo si riesce veramente a visitare l’intera città. Comunque sul sito www.ratp.fr potete programmare tutti i vostri spostamenti, e con le giuste scelte è possibile indicare anche le proprie difficoltà; e lui ricalcolerà il percorso in relazione.
Questo contributo non vuole che darvi un’idea di massima di quello che la città può offrire, e di come potersi muovere in libertà in una realtà straniera che, a sentir di molti, mi avrebbe creato non pochi problemi. Ma andiamo per gradi.
Giunti all’aeroporto C.d.G con l’Easyjet, sappiate che i taxi fanno a gara per rubarvi 60 euro per portarvi alle porte del centro di Parigi. 28km, ma spesso trafficate e un’ora di viaggio in taxi costa cosi. E’ possibile muoversi con i mezzi, ma noi abbiam preferito far cosi. E vi chiederanno anche la mancia per aver fatto la fatica a scaricare la sedia a rotelle. Sta di fatto che in un’ora e senza perder tempo a capire come e quale mezzo prendere siam giunti in hotel.
Ho scelto come punto di partenza l’IBIS hotel di Bercy Village, che con una cinquantina di euro a notte, senza colazione, offriva un’ottima soluzione per quelli che sarebbero stati i miei successivi spostamenti. La nostra scelta è caduta su questo hotel perché si trova a 50 m dall’ingresso Cour S. Emilian della Linea 14 della metrò. L’ultima linea sviluppata. La linea 14 è composta di non più di 9 fermate, se non ricordo male, e tutte attrezzate con ascensore. Ma non posso nascondervi che alcune di esse, benché appena realizzate, avevano l’ascensore in manutenzione. Son convinto che è una cosa temporanea, e ad ogni modo vi erano le scale mobili. Se siete accompagnati, potete comunque sfruttare questa linea totalmente. A me, con una buona dose di forza per girare a piedi Parigi, mi ha portato dappertutto. Allego qui sotto poi la pianta della metropolitana, ma che credo possiate benissimo poi trovare su internet. E in più alta definizione.
Delle altre linee non possi dirvi molto perché non le ho prese, in quattro giorni e con tutto quello che c’era da vedere, dovevo concentrarmi su poco e bene. Ma posso assicurarvi che la linea 2, quella che porta a Montmartre e Pigalle, i famosi quartieri a luci rosse della città lungo la Senna, non è attrezzata, e tantomeno accessibile. Su molte fermate non ci sono neanche le scale mobili, quindi se decidete di usufruirne, siate ben coscienti che, se nessuno vi da una mano, quelli come me su una sedia a rotelle corrono il reale rischio di tornare indietro o rimanere giù. Ad ogni modo al link http://www.ratp.fr/fr/ratp/c_23590/plans-metro/ trovate la pianta dettagliata di ciascuna linea e nel dettaglio si può subito sapere se la fermata è accessibile o meno. Inoltre, in ogni biglietteria della metrò è possibile ritirare un’ulteriore mappa, chiamata INFOMOBI, indicante la pianta di tutte le linee, di ogni tipo di mezzo pubblico, accessibili con sedia a rotelle. E indicante anche il grado di accessibilità. Come ad esempio se vi è uno spazio, in parte grande, tra il marciapiede e l’ingresso al mezzo di trasporto.
Oltre alla metropolitana ho scelto di muovermi anche con la RER: un treno veloce urbano che viaggia sopra al livello stradale. E’ un po’ complicato capire il funzionamento delle linee per azzeccare le coincidenze senza attendere ma anche qui si può fare. Esiste sono un piccolo ostacolo non impossibile. Tra il marciapiede e il treno c’è uno spazio di circa 30 cm massimo. I più agili e temerari come me lo possono fare e con un balzo, essendo a livello, montare in treno. Altrimenti meglio farsi aiutare. Ripeto, può sembrare, dalla mia descrizione, una cosa insuperabile, ma vi garantisco che l’attesa nelle fredde stazioni tra un treno e l’altro, è molto peggiore.
Quando si scende nella metropolitana, dovreste comprare un abbonamento per usufruire del pubblico trasporto, ma io non l’ho comprato. E nessuno mi ha detto nulla. Vige la regola “pensavo per noi fosse gratis”. Per arrivare ai treni c’è una barriera di controllo ticket automatica, ma in tutte le stazioni, su un lato della barriera, c’è sempre un cancello, dove passare. Solitamente è chiuso, ma a lato c’è sempre un campanello. Suonate e alla fine qualcuno vi risponderà. Idem succede al contrario: se siete in giro per Parigi e un ascensore non funziona, suonate il campanello che in tante fermate c’è e qualcuno attiverà l’ascensore o vi verrà a prendere. A volte è capitato che fosse occupato e non rispondesse, allora ho dovuto fa scendere un amico per avvisarlo di attivare l’ascensore e il problema s’è risolto.
La metrò oltre che essere veloce, pulita, affollata, è anche sicura. Non correte il rischio di finire sui binari, come succede a Milano. Tutta la metrò è protetta da una galleria di vetro. All’arrivo del treno, si apre automaticamente una porta in corrispondenza della porta del treno. Eccezionale. Se proprio dobbiamo trovare una critica, verso sera è spesso affollata. Ma con quel buono spirito di adattabilità cui accennerò più avanti, si fa tutto.
Sempre nella metrò non ho notato se ci fossero servizi igienici, ma suppongo e spero sia stata una mia svista. Non sempre era possibile chiedere. E’ una città sempre in movimento e non sempre c’è qualcuno, che ci lavora dentro, cui chiedere.
Fuori dall’hotel che abbiamo scelto c’è appunto un Village con ristoranti e locali che possono accompagnarvi dalla colazione al dopocena, carini quanto cari. Ma attrezzati e accessibili. Propongo qui di seguito alcuni di essi:
– LE SAINT M’: Bercy Village, 34 cour Saint Emilion
– CHEZ BRUNO: Bercy Village, 26-28 cour Saint Emilion
– CAVE A VIN: Bercy Village, 33 cour Saint Emilion
– ADAGIO: 1-7 cour du Minervois
Presto scoprirete che mangiare a Parigi può essere veramente dispendioso; ma con alcuni accorgimenti, che chiaramente abbiamo imparato l’ultimo giorno, si possono contenere le spese. Alcuni esempi:
- Ho pagato un litro d’acqua naturale 11 €, quando tanti bevono l’acqua del rubinetto che è buona e potabilissima. Basta chiedere “un caraffe d’eau” e non dell’acqua naturale.
- Per mangiare consigliamo la catena “Chez Clement”, e “Flunch” dove potete benissimo ordinare solo una portata e poi i contorni sono gratuiti, nel senso che potete servirvi in autonomia da un buffet.
- La colazione presa assieme all’hotel sarebbe costata circa 10 euro a testa, ma fuori, in alcune boulangerie, supermercati o Starbucks, seminati davvero in ogni angolo di Parigi, si può fare una buona colazione con massimo 7 €. Ovvio… dipende da quanto ognuno di noi mangia la mattina. Gli Starbucks sono quasi tutti attrezzati e accessibili. Quindi se vi scappa un piede, li avete un’oasi.
Armatevi di forza e pazienza, di spirito di adattamento e Parigi sarà per voi un libro aperto. Tante strade son spesso fatte di sanpietrini, e quindi altrettanto spesso ho dovuto viaggiare in equilibrio sulle ruote posteriori. Difficile ma non impossibile.
Ho visitato tanti posti della città, ma in alcuni, seppur fondamentali, ho dovuto arrendermi alle code; altrimenti queste poche righe non sarebbero potute esistere. A grandi linee vi posso dire che I musei son tutti “quasi del tutto accessibili”. Mi spiego meglio, il Louvre su tutti è molto molto grande e noi non abbiamo preso una guida. Una persona fisica che ci accompagnasse, ma poiché in quattro abbiamo pagato un biglietto (i bambini, il disabile e l’accompagnatore non pagano), con senno di poi avremmo potuto investire i soldi nella guida. E girovagando per quelle stanze, talvolta, magari sbagliando percorso ci siamo trovati a sover superare dislivelli di 3 o 4 gradini. Per il resto, accessibilità totale.
A Notre Dame la cosa era interminabile. Idem per la Tour Eiffel, ma li ho notato ascensori per raggiungere i vari piani. E altri ascensori per raggiungere i servizi. Servizi dove ovviamente abbiamo priorità e posso garantirvi che sono ben tenuti nonostante l’afflusso di gente.
A differenza di altri bagni in giro per la città. A volte ho dovuto trattenermi.
Comunque le soprese non finiscono qui. La città è piena di servizi pubblici in parte ben tenuti. Son costruzioni verdi ovali che ospitano servizi accessibili. E dopo ciascun ingresso rimane chiuso un minuto per un lavaggio automatico e disinfettazione del luogo. Poi si può riutilizzare.
In altre parti invece, non ci crederete, i servizi son a pagamento. Da meno di un euro a 2 euri su Avenue de Champ Elisée (spero si scriva cosi). Passatemi l’ironia, in questi tenuti a regola d’arte dal personale lì onnipresente, vi fanno scegliere pure il colore e il profumo della carta igienica da utilizzare. C’est incroyable!!
L’Arc de Triomphe è immensamente bello quanto grande e in cima ospita una terrazza. Non ho visto ascensori ma sfido qualunque normodotato a fare tutte quelle scale. Son quasi del tutto convinto che esista un elevatore per salire, dovreste provare a chiedere o cercare informazioni su internet.
Centre Pompidour e Sacre Coeur non ho fatto a tempo a visitarle ma, per quanto riguarda Montmartre, mi hanno detto che dalla fermata di Anvers si può prendere la funicolare che vi porterà su senza problemi alla cappella del Sacro Cuore. Se invece volete visitare Pigalle, il noto quartiere a luci rosse, è facilmente raggiungibile seguendo la metrò 14 fino a St. Lazare, capolinea. E con una bella mezz’oretta di camminata, tra piacevoli vie in salita non impossibile, giungerete dove la trasgressione regna sovrana. Un quartiere pieno di vita ma altrettanto povero, se volete anche lasciato al degrado. Sconsigliabile girarlo da solo la sera. Peccato non farlo per la vita notturna che si sviluppa. Un passaggio, seppur diurno e sotto la pioggia, dovevo farlo.
Parigi è piena anche di parchi, giardino, dove sostare e in quasi tutti è presente una toilette. L’unica inaccessibile che ho trovato è quella nei giardini dietro Notre Dame. Per il resto, ovunque avete la possibilità di sostare. Certo poi si trova sempre il ristoratore stronzo che se non consumate non vi fa usare la toilette. Ma questo credo non faccia testo in una città cosi grande.
In merito vi suggerisco un paio di posti, dove pranzare:
– LE GEORGE V CAFE’: 1, avenue George V (non ha bagni accessibili, ma con un 20 € potete mangiare bene e in quantità. Si trova nei pressi del Pont de l’Almà)
– FERIA CAFE’: 4, rue du bourg Tibourg (si mangia bene, abbondante e si spende il giusto, e ha servizi accessibili)
Lungo la Senna non mancherete di trovare strani personaggi, maschi e femmine indifferentemente che vicino a voi si chineranno per segnalarvi che avete perso un anello di finto oro. E ve lo daranno gratuitamente. Gratuitamente almeno fino a quando non vi chiedono un contributo per avervelo raccolto. La solita truffa. Ve lo segnalo perché noi in 1 km ne abbiamo visti circa una decina. Bizzarri quanto originali.
Non è molto, lo so, ma spero possa aiutarvi per un primo e felice soggiorno a Parigi.