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Il Mare Accessibile a Torre dell’Orso

1
7
Agosto

Per il Turismo Accessibile oggi un racconto di Giorgiana scritto dall’amico Luigi a Torre dell’Orso in quel di Lecce. Leggiamo:

Torre dell’Orso è una rinomata località balneare del comune di Melendugno (circa 20 KM da Lecce sulla costa Adriatica). Per informazioni sul tipo di spiaggia o appartamenti è possibile consultare il seguente sito:

www.torredellorso.com

Il nostro gruppo, formato da tre persone inclusa una persona diversamente abile, è stato in vacanza dal 17 al 31 Luglio in appartamento ed il giudizio è molto positivo.

Partiamo dalla spiaggia: è lunga quasi un km, è accessibile e fornita di parcheggi per persone diversamente abili; laddove il parcheggio disabili fosse tutto occupato è possibile parcheggiare nel vicino parcheggio comunale senza dover pagare.

Una piattaforma rettilinea conduce sino alla spiaggia. Noi abbiamo scelto il lido “La Pineta”, si distingue per il colore blu degli ombrelloni. Il personale è molto accogliente, disponibile e anche molto sensibile nei confronti delle persone diversamente abili. Il lido è dotato di opportuna sedia per consentire il bagno alle persone con problemi di deambulazione ed i bagnini sono disponibili nell’aiutare il passaggio dalla carrozzina alla sedia (job) per il bagno; per tale ragione è facile incontrare persone disabili.

Al mattino la spiaggia risulta affollata con annessa animazione dei villaggi: balli di gruppo, lezione di stretching, gioco aperitivo etc, (almeno nel periodo in cui siamo stati) verso le 13.00 inizia a svuotarsi poiché molti ombrelloni sono affittati dai vicini villaggi. Il pomeriggio trascorre molto serenamente. Sconsiglio vivamente la spiaggia libera in quanto di libero ha solo il passaggio: è molto affollata e non pulitissima!

Il paesino è molto carino e piccolino ed è pianeggiante. La sera è possibile fare una passeggiata anche se noi ci siamo spostati nei paesini vicini: c’è sempre una sagra dove recarsi per mangiare. La famosa gelateria Dentoni, di cui si narrano gelati superlativi, a me è sembrata appena sufficiente. Abbiamo avuto qualche problema con il bancomat! Non ne funzionava nessuno!

Durante la nostra permanenza ci siamo spostati. Abbiamo fatto il giro delle grotte partendo da Santa Cesarea Terme. Il personale delle imbarcazioni è molto gentile e corre in aiuto per il trasbordo delle persone con difficoltà; le strutture non sono adattissime per le persone con disabilità ma con l’aiuto del personale si riesce a far tutto.

Siamo stati ad un concerto al Castello di Otranto, che è assolutamente off limits, ma è possibile accedere al fossato da un cancello riservato al personale; anche in questo caso ce la siamo cavati alla grande!

Santa Maria di Leuca è stupenda: poche persone nei giorni infrasettimanali e i pochi lidi sono costruiti su pedane accessibili. Qualche difficoltà si presenta per fare il bagno.

Marina di Pescoluse, definita le Maldive del Salento, merita anche se leggermente differente dalle immagini riportate sulle riviste. Il lido “Le Maldive” è carino nonostante il personale maleducato e poco gentile. La spiaggia è scoscesa e presenta qualche difficoltà nell’accesso, non adeguata per persone in carrozzella. Le docce presentano un gradino di oltre 10 cm e non ci sono spogliatoi adeguati. Noi ci siamo arrangiati con separé improvvisati utilizzando teli da mare.

Porto Cesareo (Ionio) – Torre CalimenaLido Togo Bay. Il lido è molto carino, giovane e VIP. L’unico problema è come raggiungerlo: poche indicazioni e molto lontano se si parte dall’altra costa. Il giorno in cui siamo stati era molto ventilato, ma le zanzare ci hanno comunque utilizzato come banchetto! Appena arrivati il bagnino ha esordito che il regolamento non prevedeva il consumo di cibi/bevande portate da fuori, il mio sguardo ha espresso il seguente concetto: “noi famo come ce pare e non me ostacolà che dopo un’ora e mezzo de viaggio me te magno!”. Ci siamo resi conto che anche gli altri hanno utilizzato la medesima regola. Il lido non è accessibile comodamente.

In conclusione consiglio a tutti di visitare il Salento dove c’è Sole Mare e Vindu (vento). Torre dell’Orso è accessibile e con qualche piccolo accorgimento è possibile spostarsi su tutto il tacco, ricordandosi di prenotare e di chiedere le modalità di accesso.

Buone vacanze!

spiaggia accessibile

ndr.

Grazie di Cuore ai nostri amici per il racconto e le Foto.


Salento per Tutti

1
25
Luglio

Gran bella iniziativa di Turismo Accessibile a Tutti nel Salento, vi riporto l’introduzione della brochure che mi è stata inviata e che potete scaricare in PDF.

Offrire ai i turisti, nessuno escluso, le stesse opportunità.

È questa la filosofia ispiratrice del progetto Salento per tutti, un nuova sezione tematica del progetto di promozione turistica “Città aperte” con cui l’Azienda di Promozione Turistica di Lecce e l’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia hanno inteso rispondere alle esigenze di quanti – bambini, giovani, adulti – non hanno sufficiente autonomia per assaporare tutti i piccoli e grandi piaceri di una vacanza.

Certo, ci vuole molto altro per rimediare agli errori (e orrori) di miopia culturale del passato perché, si sa, tutto nelle città italiane – dagli alberghi agli accessi al mare, dai bar ai ristoranti ai bagni pubblici – è strutturato per marcare differenze, allungare distanze… in una parola, è costruito sulla separatezza.

Ma chi è nel Salento in vacanza o, più semplicemente, vi arriva per una visita fugace, oggi potrà contare su una rete di servizi mirati che gli permetterà di accedere agevolmente alle strutture balneari private e, con pari assistenza, di prendere il sole nelle spiagge cosiddette libere.

Mare e fondali non saranno più off limits ai turisti non vedenti, per i quali sono previsti immersioni subacquee e corsi anche per i bambini; alcuni sentieri dei parchi e delle riserve naturali sono stati selezionati per agevolarne la fruizione da parte dei disabili motori; mentre – grazie a tour in barca – le persone fisicamente non autosufficienti potranno ammirare le zone più suggestive della costa salentina.

Non solo. I bellissimi centri storici di alcune città d’arte – Lecce e Galatina per iniziare – non avranno segreti: con la carrozzina ci si potrà addentrare tra vicoli e chiese, cattedrali e castelli grazie a tour guidati e gratuiti, opportunamente selezionati, che prevedono anche momenti di ristoro e shopping.

Così come è possibile richiedere, durante tutte le escursioni del programma Città Aperte 2010, l’affiancamento alla guida dell’interprete della lingua dei segni per non udenti. E chiedere il depliant informativo Salento Forever Light, tradotto in braille, presso gli uffici di informazione turistica.

Salento per tutti dà inoltre risposte a quanti necessitano di servizi medico-assistenziali documentando, grazie alla Asl, la rete dell’accoglienza per i malati di sclerosi multipla, dializzati, talassemici, emofiliaci…, oltre a sottolineare le strutture ricettive e della ristorazione con menù per celiaci.

Insomma, il progetto di accoglienza per disabili – di cui questa guida (consultabile anche in Internet nel sito dell’Assessorato della Regione www.viaggiareinpuglia.it – link turismo accessibile) è parte integrante, vuole essere una prima, concreta, risposta con cui Apt, Terzo settore ed imprese sostengono la domanda di un’utenza portatrice di bisogni reali, favorendo la crescita culturale ed etica del territorio.

Buona vacanza Azienda di Promozione Turistica di Lecce

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Roxi a Cremona e dintorni

4
Giugno

La nostra cara amica Roxi, ormai fidata reporter, ci racconta di Cremona accessibile e dintorni. Leggiamo e ringraziamo:

foto locanda

…proprio vicinissima alla città ma in piena campagna, ci sta una graziosa piccola locanda che si chiama “al carrobbio“. Per arrivarci bisogna proprio percorrere una strada nella campagna, con piccoli canali ai lati della strada e ponticelli per attraversarli. Questo è il paesaggio calmo e antico che sta intorno alla locanda che è una casa di campagna con fienile e cascine immersa e quasi persa nella campagna cremonese. Un ottimo punto di partenza per visitare la città, un luogo magico per noi cittadini milanesi, un luogo di silenzio assoluto interrotto dai canti degli uccellini al mattino un luogo dove fare sosta e rilassarsi per qualche giorno. La locanda è gestita da un’intera famiglia madre padre tre sorelle gentili e simpatiche e vari nipotini arrivati e in arrivo…una dolcissima gatta che cerca le coccole e un cagnolino un po’ birichino…un ristorante, con una bellissima veranda che viene aperta in estate, dove si gusta un’ottima cucina casalinga e al mattino una bella colazione con dei biscottini indimenticabili. Inoltre si possono comprare mostarde marmellate e quei deliziosi biscottini tutti fatti da loro.

La locanda ha anche una camera attrezzata per disabili dove abbiamo dormito io e Giorgio in questa nostra puntata a Cremona. La camera è abbastanza grande con un bagno grande e senza bidet ma attrezzato con doccino vicino al water, doccia a livello pavimento senza però il seggiolino…insomma credo abbastanza accessibile. Inoltre si parcheggia la macchina vicino all’entrata delle camere, infatti insieme alla chiave della camera viene data anche quella del cancello elettrico così si è liberi di tornare quando si vuole.

Per tutte le informazioni si può chiamare al numero 0372 560963 oppure visitare il sito w.w.w.carrobbio.com

la città di Cremona, come tutte le nostre città di provincia, conserva ancora quella qualità della vita che in città piu grandi si è quasi del tutto persa. La gente è rilassata, parla volentieri e passeggia nel centro storico tutto pedonale. La piazza del duomo di Cremona è una tra le più belle d’italia e con la cattedrale affiancata dal famoso torrazzo, c’è anche il bel battistero. La cattedrale è accessibile lateralmente con una rampa, ed è bellissima anche all’interno completamente affrescata. La grandiosa controfacciata presenta due grandi affreschi del Pordenone la Crocifissione e la Deposizione, molto belli ed espressivi. Peccato che per via del risparmio o per la giornata nuvolosa l’interno era molto buio ed era difficile vederli bene.

Il Battistero a pianta ottagonale è sormontato da una volta la cui tecnica di costruzione anticipa di due secoli quella del duomo di Firenze. Purtroppo per entrare nel battistero ci sono 3 o 4 gradini.

Il torrazzo che è il simbolo di Cremona è completamente out per noi perchè è alto 110,96 metri e per arrivare in cima bisogna fare qualcosa come 400 gradini. Però si può ammirare sulla sua facciata uno splendido orologio rinascimentale che indica le fasi lunari le eclissi e persino i segni zodiacali. Di fronte alla cattedrale come in tutte le piazze medievali c’è il palazzo comunale, che ancora oggi è sede del Comune. custodisce una serie di dipinti e nell’ex cappella che ora si chiama sala dei violini sono custoditi capolavori dei famosi liutai cremonesi da Antonio Stradivari alla famiglia Amati. Il palazzo comunale è completamente accessibile e il biglietto è omaggio per i disabili e accompagnatori. La liuteria è una tradizione ancora viva a Cremona, ci sono tante botteghe in città e alcune sono veri laboratori dove gli artigiani costruiscono gli strumenti ad arco proprio sotto i vostri occhi.

foto orologio

C’è anche il museo stradivariano che è situato nel museo civico ala ponzone, dove oltre a vedere altri violini viole etc. Sono mostrate anche le tecniche di costruzione dei vari strumenti ad arco. Il museo è accessibile ed ha un’ottima pinacoteca con tele di vari autori tra cui un Caravaggio “s. francesco in meditazione”. anche in questo caso il biglietto è omaggio.

Poi abbiamo visitato la chiesa di S. Sigismondo che è la chiesa più ricca di opere d’arte dopo la cattedrale ed è situata fuori dalla città, fu costruita per commemorare il matrimonio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza celebrato il 20 ottobre 1441. Pare che proprio in quell’occasione fu inventato il torrone come dolce per quel matrimonio. Ci sono due gradini all’entrata ma vale la pena perchè la chiesa è tutta affrescata e in gran parte dalla famiglia Campi, pittori di Cremona che vissero nel ‘500.

Come in tutta italia anche a cremona si mangia molto bene e se passate di lì vi dò un piccolo suggerimento, se siete in prossimità del museo Ala Ponzone cercate l’Hosteria 700 che è lì vicino, un localino molto carino con diverse sale e dove si mangia benissimo.

foto cremona accessibile


Enrico ci racconta la sua vacanza a San Giovanni Rotondo

19
Aprile

Un nuovo caro amico è tra noi, si chiama Enrico Agosti, in realtà già si aggirava nel nostro sito ma ora ci darà anche il piacere di leggere suoi articoli. Uno di questi è un viaggio a San Giovanni Rotondo che vi riportiamo in seguito:

Una vacanza indimenticabile (o da dimenticare)

Sono oltre 400 i chilometri che separano Nocera Umbra da San Giovanni Rotondo e la partenza è fissata per le 8, per poter arrivare in tempo per il pranzo, la vettura già caricata la sera prima è pronta. La giornata si prevede molto calda ma l’itinerario scelto ci porta agli ottocento metri di Colfiorito con clima e paesaggio ideali. Non c’è fretta perciò ci gustiamo lo splendido panorama immerso nel verde umbro marchigiano. L’idea di fare una vacanza “diversa” ci era venuta ancora in primavera quando incuriositi dalle notizie dell’imminente santificazione di Padre Pio avevamo pensato di visitare quei posti mistici e allo stesso tempo interessanti dal punto di vista turistico. Il Gargano con le sue meraviglie ci affascinava e San Giovanni Rotondo ne era proprio al centro, quindi ideale punto di partenza per le possibili escursioni. Cinzia, esperta in prenotazioni alberghiere, aveva provveduto a trovare un albergo accessibile e non molto costoso.

Imboccata la A14 (adriatica) il paesaggio è passato dalle diverse tonalità di verde della Val di Chienti al blu intenso del mare Adriatico, sulla sinistra e al rosa degli oleandri alternato dal giallo dei campi arsi sulla destra. Di tanto in tanto squarci di panorami mozzafiato si aprono sulla sinistra offrendoci le cime più alte degli Appennini nella loro maestà. Dopo quasi tre ore dalla partenza, confortati dal climatizzatore dell’abitacolo, ci apprestiamo ad entrare nelle Puglie che si presentano con vasti cumuli sassosi quasi privi di vegetazione. Lasciamo l’autostrada e il paesaggio si fa ancor più suggestivo con muretti ai lati della strada e tanto giallo nei campi.

san giovanni rotondo accessibile

Il promontorio del Gargano è davanti a noi e pochi chilometri ancora ci separano dalla meta. San Giovanni Rotondo ci si presenta sulla sinistra inspiegabilmente disteso su una costa montuosa arida e deserta (probabilmente uno dei tanti miracoli di Padre Pio) sovrastato dall’imponente Ospedale. Troviamo facilmente l’albergo e parcheggiamo nel cortile interno. Faccio scendere con la consueta abile manovra la carrozzina e una vampata di calore ci investe informandoci subito della temperatura esterna. Cinzia come di consueto si appoggia alle maniglie del mio ausilio e insieme entriamo nella hall dell’albergo sotto gli occhi sbarrati della signora addetta alla Reception. Alla nostra richiesta di aiuto per poter scaricare i bagagli ci viene risposto: perché non lo poteva fare il nostro autista? Cinzia, alla quale la battuta non manca, risponde che l’autista l’avevamo mandato in ferie e purtroppo eravamo da soli. La sorpresa della nostra interlocutrice aumenta quando io, lasciata Cinzia su una poltroncina, impenno le ruotine davanti e faccio dietro front per dirigermi verso la vettura a recuperare autonomamente il bagaglio. Cinzia chiede il perché di tanto stupore e la signora della Reception risponde che non aveva mai visto disabili così “gravi” senza accompagnatori. Cinzia per tutta risposta le dice che ancora non avevamo fatto a tempo recarci da Padre Pio e le nostre condizioni erano quelle che erano! La signora quindi ci fa accompagnare nella camera a noi destinata e sorpresa: l’inaccessibilità era perfetta sia in camera che nel bagno. Facciamo venire la signora per chiedere spiegazioni e quindi ci indirizza nella camera “attrezzata” al mezzanino.

Dobbiamo farci aiutare per superare la ripidissima rampa in marmo di Carrara e senza corrimano che non sappiamo quale norma rispetti. La camera è ampia e anche il bagno e finalmente possiamo distenderci per riposare. Fra di noi meditiamo sul da farsi poiché il disagio della rampa è tale che siamo intenzionati a cercare qualche altra soluzione. E’ ora di cena e dopo aver attirato l’attenzione di un cameriere per scendere la rampa al 45% lo stesso ci invita a seguirlo nell’ascensore al secondo piano, altra rampa, questa volta meno ripida: 30% e dopo un lungo corridoio, altro ascensore per scendere nella sala pranzo. La cena è buona e il servizio pure … meno male! Siamo distrutti e comunque non abbiamo alternative: in camera per dormire che domani ci aspetta Padre Pio (sperando in un miracolo) e la ricerca di un altro albergo.

La giornata è splendida e si preannuncia molto calda, il Santuario di Padre Pio è posto nella parte alta del paese e fortunatamente riusciamo a trovare un parcheggio riservato libero. Il luogo è pieno di pellegrini che fanno la fila per entrare nella Chiesa che esternamente non è molto bella, ci apprestiamo ad entrare in tandem (come al solito: Cinzia attaccata alle maniglie della mia carrozzina) e improvvisamente un volontario apparso dal nulla scosta Cinzia lasciandola pericolosamente senza appoggi e inforcata la carrozzina mi spinge con energia all’interno del luogo sacro; Cinzia è nel panico e io blocco il cortese ma inutile “buon samaritano” ritornando su di lei in modo che riconquisti la sicurezza con la presa delle maniglie del mio attrezzo (carrozzina). Scampato il pericolo perlustriamo il Santuario molto ricco internamente e pieno di ex voto; il luogo è discretamente accessibile e mediante un ascensore possiamo visitare la tomba del futuro Santo. Incontriamo un simpatico frate che ci fa da cicerone e infine ci benedice.

Usciamo entrambi con l’aureola in testa carichi di fede e devozione; acquistiamo qualche souvenir nelle bancarelle appena fuori dall’ingresso e saliamo in macchina per avviarci alla ricerca di un nuovo albergo. L’idea è di andare verso la costa per vedere il mare e con un po’ di fortuna raggiungere il nostro scopo. Fuori dall’abitato il paesaggio è brullo e arido ma affascinante, arriviamo a Manfredonia che ci risulta poco interessante per cui puntiamo subito su Vieste. La strada che imbocchiamo non è quella costiera e ci addentriamo subito nella famosa Foresta Umbra. Chilometri e chilometri di verde, alberi e silenzio senza case e nemmeno copertura per il cellulare: solo noi e il nastro stradale.

foto foresta umbria

Incrociamo le dita per scongiurare guasti meccanici e incontri indesiderati e dopo oltre due ore scorgiamo le prime case di Vieste. Il centro è suggestivo e il mare è profondamente blu. Chiediamo in qualche villaggio turistico se c’è disponibilità di soggiorno ma tutti sono completi e quindi ci informiamo presso un’agenzia turistica che come unica soluzione ci trova un hotel a Pugno Chiuso che cortesemente rifiutiamo dato il prezzo proibitivo. Ci consoliamo gustandoci il paesaggio meraviglioso e proviamo a chiamare il numero verde disposto dal Ministero dei Servizi Sociali che risulta sempre occupato e quindi tentiamo di contattare certi nostri amici che ci indicano come posto più vicino di loro conoscenza Roseto degli Abruzzi (a 200 km.). A questo punto decidiamo di tornare all’albergo di San Giovanni Rotondo e annunciare la nostra partenza per il giorno successivo. Per arrivare a Roseto ci portiamo sulla strada litoranea che dopo molti scorci pittoreschi e i grossi centri di Termoli, Vasto, Ortona e Pescara arriviamo a destinazione. L’hotel non è grande ma è vicino alla spiaggia e saliti nella piccola ma sufficiente camera apprezziamo l’ampio bagno attrezzato e dopo averci rinfrescati scendiamo per la cena. L’indomani tentiamo di andare in spiaggia nel posto riservato compreso nel prezzo dell’albergo; il percorso è facile e quando arriviamo ci accoglie il bagnino che prima ci indica dov’è il bagno accessibile e poi ci chiede dove vogliamo appostarci; scelto il posto ci chiede di attendere qualche minuto e quindi torna con una carriola carica di materiale: posiziona alcune mattonelle, poi i lettini e l’ombrellone.

Incredibile! In cinque minuti avevamo il nostro posto spiaggia preferito accessibile. Forse eravamo capitati finalmente nel luogo giusto o forse eravamo in un sogno; fatto sta che ci trovavamo a nostro agio e per qualche giorno ancora saremo rimasti a gustarci quella libertà che qualche giorno prima ci sembrava solo un miraggio.

(il racconto risale al 1998 si parla della santificazione di Padre Pio)

Enrico Agosti

Delegato C.I.P. Provincia di Vicenza
Presidente On. H81 VI
Presidente Co.Re.Mi. Veneto
Membro C.E.R.P.A. Italia

henryago@yahoo.it


Hotel Ausonia accessibile vicino a Spiaggia attrezzata per Disabili

7
7
Aprile

Oggi vi parliamo di un Hotel accessibile a disabili, con bagno attrezzato, vicino ad una spiaggia anch’essa accessibile e attrezzata a disabili. L’Hotel si trova a Follonica, sulla costa Toscana e si chiama Hotel ” Ausonia “.

L’albergo è stato ristrutturato nel 2009 ed ora è una delle migliori strutture ricettive della zona.

Composto da 27 camere tra quelle economy e le superior, è dotato di ascensore, bar, ristorante, camera per disabili, giardino interno, veranda relax, stabilimento balneare privato.

foto hotel accessibile follonica

Le camera hanno tutte doccia e asciugacapelli, ventilatore a pale, cassaforte, frigobar, TV sat con schermo piatto. La sala ristorante accoglie sia la colazione al buffet della mattina fornita di prodotti sia dolci che salati, sia il servizio dei pasti principali a seconda dei periodi. I menù sono particolarmente vari e sempre in grado di soddisfare sia gli amanti del pesce che dei piatti di terra; non mancano nemmeno piatti più dietetici o quelli vegetariani. La lista dei vini è buona con vini tipici della zona come quelli del Monteregio, classici toscani e i più noti nazionali.

Queste le foto della stanza:

foto accessibili disabili follonica

foto stanza accessibile a follonica

foto bagno accessibile follonica

hotel follonica accessibile disabili foto

Come abbiamo detto inizialmente, vicino l’Hotel c’è la spiaggia con accesso disabili, sia una spiaggia privata dell’Hotel, sia più avanti. Ne avevamo parlato in questo post:

Follonica. spiaggia accessibile

Contatti e informazioni Hotel Ausonia:

Viale Matteotti, 74 – Follonica (Grosseto)

info@hotelausonia.it

+39 0566 40096

Sito: www.hotelausonia.it

Note della Redazione:

ricordiamo sempre che i disabili non sono tutti uguali, ognuno ha le sue esigenze, quindi è sempre bene chiedere se avete dubbi o bisogno di altri dettagli. Questo Hotel non è stato visionato dal nostro staff.


Firenze accessibile a disabili: racconto di Chiara

7
23
Marzo

Per il Turismo Accessibile non si può non parlare i Firenze. Vediamo grazie alla nostra amica Chiara quanto Firenze sia accessibile a disabili.

FIRENZE: PER FORTUNA CHE CI SONO GLI AMICI!

amici firenze

Meta di questo nuovo viaggio è Firenze, gita scolastica di 1° liceo (ovvero terza superiore per noi “classici”). Partiamo con l’idea di arrangiarci: treno e ostello, così da non aver legami e orari per cena e simili. Per motivi assicurativi scolastici dobbiamo però rivolgerci ad un’agenzia viaggi. Alla fine, si viaggerà in treno, ma si pernotterà e cenerà in un hotel. Sorvolando sui particolari emotivi e didattici, segue un riassunto dei tre giorni.

VIAGGIO

La partenza è da Schio (VI) alle ore 7.03 con un treno regionale che poi cambierà a Vicenza e a Padova. A Padova si prenderà la Freccia Argento diretta a Roma, ma con tappa a Firenze (S.M.N.). Per i treni, l’assistenza è a dir poco impressionante: ogni volta che il treno si ferma un assistente già mi aspetta per il cambio di carrozza e quindi di binario. Per i primi due treni la rampa non è necessaria perché a filo con la banchina, per la Freccia Argento quando arrivo è già pronta. Sempre per la tratta Padova-Firenze sono “costretta” a viaggiare in prima classe, mentre il resto della comitiva è in un’altra carrozza, ma il controllore non ci fa storie quando alcuni amici vengono a trovarmi. Nel viaggio di ritorno stessa storia, solo il treno Padova-Vicenza non è quello previsto e devo viaggiare nel vano biciclette, non passando la carrozzina dalle porte (foto). Nessun ritardo (riusciamo addirittura, con le dovute corse, a prendere una coincidenza appena 6 minuti dopo il nostro arrivo) e viaggio veramente ottimo.

TRASPORTI E SELCIATO

Dalla stazione (che fortunatamente è in centro città) prendiamo subito l’autobus (linea 1) attrezzato con pedana che ci porta nei pressi dell’hotel. Nei due giorni seguenti riprendiamo altre due volte gli autobus (linea 1 e 7), non sempre la pedana funzionava, ma i miei compagni mi hanno sempre caricata senza alcun problema.

Nota: i tram elettrici (nel nostro caso C3), che ci avevano assicurato essere accessibili, si sono rivelati un po’ problematici. Se ne vedevano con rampa, ma quello che abbiamo dovuto prendere noi ne era sprovvisto e un palo divideva l’entrata: senza un poggia-piede e parecchio ad incastro ci sono comunque stata.

Non si può essere così contenti invece della pavimentazione della città: sarà che sono abituata alla mia carrozzina elettrica (mentre qui sono andata con quella manuale) che attutisce certamente di più le buche, ma al ritorno ero piuttosto dolorante un po’ ovunque. Il selciato è vecchio: sampietrini e pietre assai malmesse, gli amici che mi spingevano erano spesso costretti a tenermi sulle due ruote posteriori.

Stessa storia per i gradini: frequenti e non sempre con una possibilità d’accesso ulteriore. Tutto comunque superabile con un po’ di buona volontà.

SISTEMAZIONE E PASTI

hotel accessibili firenze

stanza disabili hotel meridiana

foto bagno accessibile

L’hotel in cui alloggiavamo (Hotel Meridiana, via Don Minzoni) era abbastanza scomodo dal centro città. Essendo una gita di classe avevo richiesto una camera almeno da 3 persone, ma quelle accessibili erano solamente da due. Comoda, spaziosa, il bagno forse non accessibile a tutti (vedere foto): io ho risolto sedendomi sul water di lato. Essendo affacciata su una strada la camera era un po’ rumorosa, ma devo ammettere di esserci stata ben poco. La sala per la colazione era raggiungibile con l’ascensore, al piano sotto la hall.

Le cene, comprese nel prezzo, erano ubicate in un ristorante a parte, dall’altra parte della città. Non accessibile: un gradino all’ingresso e quattro dentro. Subito segnalato all’agenzia, con protesta. I pranzi, in autonomia, sono stati rapidi e in giro per la città.

MUSEI E VISITE VARIE

Tutti i musei e i luoghi che abbiamo visitato erano stati prenotati o c’era comunque stato un contatto telefonico per definire l’accessibilità e la possibilità per l’intera classe.

Santa Maria Novella è totalmente accessibile.

Palazzo Medici-Riccardi, dimora della famiglia fiorentina, è dotato di un ingresso laterale attrezzato, un ascensore e un montascale (come sempre molto traballante) per raggiungere le varie sale.

La Galleria dell’Accademia (dove c’è il David di Michelangelo, per intenderci) ha un gradino all’ingresso, ma dentro c’è ascensore e bagno accessibile.

Il Battistero di San Giovanni (di fronte a Santa Maria del Fiore) ha un gradino, ma poi è su un piano.

Il Duomo (Santa Maria del Fiore) è totalmente accessibile.

San Lorenzo (con la Sagrestia Vecchia di Brunelleschi) ha due gradini all’entrata, ma la sagrestia e la cripta sono attrezzate (pedana e montascale).

La chiesa di Orsanmichele ha tre gradini, pure scomodi da fare.

La chiesa di Santo Spirito è attrezzata con rampa laterale e Santa Maria del Carmine invece ha una bella rampa di scale sia per la chiesa che per la Sagrestia di Michelangelo.

La biblioteca Laurenziana è spettacolare, sul serio, ma preceduta da due rampe non indifferenti di scale (la prima stretta e assai ripida, la seconda con gli scalini stondati).

La cappella Brancacci, assolutamente da vedere, è raggiungibile dalla chiesa di Santa Maria del Carmine, mentre l’ingresso privato ha degli scalini più stretti. Mi spiego meglio: la cappella fa parte del transetto destro della chiesa, ma è gestita da un’associazione privata con entrata autonoma. Telefonicamente ci è stata detta totalmente inaccessibile, ma quando siamo entrati in chiesa un frate ci ha fatti passare dall’altare (tre gradini) e ce l’ha fatta visitare.

Gli Uffizi sono accessibili, rampa e ascensore (con porte strettine).

Il museo del Bargello (David di Donatello e altro) ha un gradino anche per raggiungere l’ascensore (un po’ un controsenso, ma fa niente).

Palazzo Vecchio è accessibile e molto bello, come anche il Convento di San Marco, con gli affreschi del Beato Angelico: da vedere assolutamente. Ponte Vecchio è facilmente percorribile.

Palazzo Pitti è accessibilissimo, i Giardini Boboli un po’ meno (foto in testa all’articoli). Le cappelle Medicee sono tremende: scale, scale e scale, ma molto belle da vedere, soprattutto la parte di Michelangelo.

Santa Croce, con le tombe dei Grandi italiani, è anch’essa comoda da visitare (entrata a destra) e la Cappella Pazzi si raggiunge da sinistra.

CONCLUSIONI

Firenze è una città spettacolare; la gente che la abita ancor di più; personalmente adoro il dialetto toscano. Fossi venuta con la carrozzina elettrica probabilmente avrei visto molto meno di quanto invece ho potuto visitare. Per fortuna tutti i miei compagni di classe si sono resi disponibili a spingermi e farmi salire i gradini quando ce n’era bisogno. Ridendo e scherzando alla fine abbiamo fatto cose veramente incredibili. Quindi, se avete voglia di veder tutta Firenze dotatevi degli amici giusti e di un po’ di spirito di sacrificio per la schiena che dopo giorni di buche, salti e gradini è distrutta!

Buon viaggio, Chiara

Note della redazione:

Le foto sono state ritoccate oscurando il volto perchè minorenni. Grazie di Cuore a Chiara per il racconto.


Autobus Roma con Pedana per Disabili: come funzionano adesso? Video

4
4
Marzo

Eccoci di ritorno da Roma, dove abbiamo registrato 3 puntate sul canale TV Sky di handiamo.it che si chiama Golden TV (trasmette su 853 e 903), prossimamente ne vedrete un paio in cui parliamo di affettività tra disabili e non disabili.

Tornando all’argomento di questo post, parliamo ancora degli autobus di Roma, quelli che dovrebbero essere, il condizionale è d’obbligo in certi casi, accessibili a disabili. Pochi giorni fa vi abbiamo fatto leggere come l’Ataf di Roma abbia promesso di rendere agibili tutte le pedane negli autobus disponibili anche a disabili, la situazione dovrebbe quindi migliorare, lo speriamo… ma com’è in questo momento? lo vediamo in questo breve video dove abbiamo provato un paio di autobus con pedana per disabili a Roma.

Visto, magari siamo stati sfortunati, magari ancora non hanno avuto il tempo di aggiustarli tutti, magari magari… ecco, magari cambiasse qualcosa!! Comunque uno accessibile lo abbiamo trovato, autobus con pedana per disabili numero 571 preso dal Colosseo verso Piazza Santa Croce di Gerusalemme dove avevamo l’Hotel di cui vi parleremo. Questa è la situazione degli autobus accessibili a Roma.

Di una cosa però non possiamo lamentarci, la cortesia nell’aiutarci dei romani 😉


Roma accessibile a disabili: leggiamo Rita

1
1
Febbraio

Turismo accessibile a Roma? turismo molto, accessibile un po’ meno, almeno dalle esperienze personali e da ciò che leggiamo e vediamo spesso in TV. Comunque sia riportiamo anche l’esperienza della nostra reporter Rita.

A Roma i cubetti di porfido che ricoprono quasi tutte le strade e i vicoli del centro storico si chiamano sanpietrini, poiché rivestono anche la piazza omonima di fronte alla Basilica di San Pietro. Essendo male assestati il tragitto in carrozzina è un continuo di scossoni. Questa è la condizione che dovrete superare per visitare la città più bella del mondo! Altri inconvenienti sono le salite dei colli e gli scivoli dei marciapiedi. Se per le salite basta una spinta, gli scivoli sono sporadici, non contigui anche lungo la stessa strada. I recenti rifacimenti pedonali hanno anche i percorsi attrezzati per i non vedenti, ma pochi metri più in là potete trovare un gradino altissimo.

Per Roma mi sono spostata molto “a piedi”, per le lunghe distanze con il taxi (molti sono modello Fiat Multipla, quindi auto alta, di difficile salita). Gli autobus accessibili con la pedana sono contrassegnati dall’apposito logo, in metropolitana non ho viaggiato. Sono arrivata a Roma in treno, prenotando posto e servizio per la salita/discesa sul sito delle Ferrovie. Ho scelto un albergo in una posizione strategica e bellissima:

il S.Chiara nella via omonima a pochi metri dal Pantheon. Gli alberghi a Roma sono cari, questo è comodo e bello: una grande stanza con due bagni di cui uno accessibile con maniglioni al wc e seggiolino con maniglioni alla doccia. La sala per la colazione ha due scalini, ma si può utilizzare un tavolo nella sala adiacente. L’ingresso dell’albergo è senza barriere, l’ascensore ha porta 80cm.

Per la città i bagni accessibili sono di sicuro e come sempre nei musei.

La fila per accedere ai Musei Vaticani in qualsiasi giorno dell’anno si snoda in salita per centinaia di metri, non desistete, arrivate fino all’entrata e vi faranno accedere subito alla biglietteria, la visita non è prenotabile su internet e vi impegnerà circa mezza giornata. I punti d’attrazione dei Musei sono le stanze di Raffaello e la Cappella Sistina. Tutte le sale dei Musei e la Pinacoteca sono completamente accessibili, chiedete ai custodi come fare il percorso e raggiungere gli ascensori.

Nei pressi del Senato sorge la Chiesa di S.Luigi dei Francesi, (munita di scivolo) che custodisce tre dipinti di Caravaggio. Vederli dal vero e nel luogo per il quale furono destinati, è stata una vera emozione. Quindi vi consiglio di fare una visita anche alla Chiesa di S.Maria del Popolo, nell’omonima piazza, dove ce ne sono due. Per accedere a questa chiesa piccola, ma molto bella, dovete entrare di lato, salendo un po’ per la stradina che la costeggia.

Dal Pantheon (accessibile) che si mostra maestoso sulla bellissima piazza parte un percorso attrezzato anche per non vedenti, che arriva fino a Fontana di Trevi.

Immancabile è la visita alla Galleria Borghese con capolavori del Bernini, Canova, Caravaggio e tant’altro collezionò il Cardinal Scipione Borghese.

Vi dovete accontentare di visitare solo il primo piano, quello superiore che ospita tutti quadri, non è accessibile in quanto la palazzina dispone di un ascensore antico, quindi stretto. Per accedere ai servizi c’è un montascala che io ho trovato rotto. Tassativo: prenotate la visita prima di partire, altrimenti non entrate.

Non troppo distante da qui, almeno non all’altra parte della città, è stato da pochi anni inaugurato l’Auditorio Parco della Musica, andatelo a vedere o assistete ad un concerto. Renzo Piano ha costruito tre sale dall’acustica perfetta, un arena esterna e un museo archeologico, perché tanto che scavavano hanno trovato, dei resti antichi. Qui ci sono percorsi agili e attrezzati anche per non vedenti.

Per le informazioni e per i luoghi accessibili cercate su www.comune.roma.it alla pagina accacomune e su romecity per informazioni turistiche e storiche.

Gli alberghi a Roma sono cari, il Santa Chiara (via s.chiara, 21 – tel 06.6872979 info@albergosantachiara.com comodo e bello: una grande stanza con due bagni di cui uno accessibile con maniglioni al wc e seggiolino per la doccia con maniglie. La sala per la colazione ha due scalini, ma si può utilizzare un tavolo nella sala adiacente. L’ingresso dell’albergo è senza barriere, l’ascensore ha porta 80cm.

Nella bella stagione molti ristoranti hanno tavoli all’aperto, stessa cosa per bar, trattorie ecc.


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In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

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