Per il Turismo Accessibile non si può non parlare i Firenze. Vediamo grazie alla nostra amica Chiara quanto Firenze sia accessibile a disabili.
FIRENZE: PER FORTUNA CHE CI SONO GLI AMICI!
Meta di questo nuovo viaggio è Firenze, gita scolastica di 1° liceo (ovvero terza superiore per noi “classici”). Partiamo con l’idea di arrangiarci: treno e ostello, così da non aver legami e orari per cena e simili. Per motivi assicurativi scolastici dobbiamo però rivolgerci ad un’agenzia viaggi. Alla fine, si viaggerà in treno, ma si pernotterà e cenerà in un hotel. Sorvolando sui particolari emotivi e didattici, segue un riassunto dei tre giorni.
VIAGGIO
La partenza è da Schio (VI) alle ore 7.03 con un treno regionale che poi cambierà a Vicenza e a Padova. A Padova si prenderà la Freccia Argento diretta a Roma, ma con tappa a Firenze (S.M.N.). Per i treni, l’assistenza è a dir poco impressionante: ogni volta che il treno si ferma un assistente già mi aspetta per il cambio di carrozza e quindi di binario. Per i primi due treni la rampa non è necessaria perché a filo con la banchina, per la Freccia Argento quando arrivo è già pronta. Sempre per la tratta Padova-Firenze sono “costretta” a viaggiare in prima classe, mentre il resto della comitiva è in un’altra carrozza, ma il controllore non ci fa storie quando alcuni amici vengono a trovarmi. Nel viaggio di ritorno stessa storia, solo il treno Padova-Vicenza non è quello previsto e devo viaggiare nel vano biciclette, non passando la carrozzina dalle porte (foto). Nessun ritardo (riusciamo addirittura, con le dovute corse, a prendere una coincidenza appena 6 minuti dopo il nostro arrivo) e viaggio veramente ottimo.
TRASPORTI E SELCIATO
Dalla stazione (che fortunatamente è in centro città) prendiamo subito l’autobus (linea 1) attrezzato con pedana che ci porta nei pressi dell’hotel. Nei due giorni seguenti riprendiamo altre due volte gli autobus (linea 1 e 7), non sempre la pedana funzionava, ma i miei compagni mi hanno sempre caricata senza alcun problema.
Nota: i tram elettrici (nel nostro caso C3), che ci avevano assicurato essere accessibili, si sono rivelati un po’ problematici. Se ne vedevano con rampa, ma quello che abbiamo dovuto prendere noi ne era sprovvisto e un palo divideva l’entrata: senza un poggia-piede e parecchio ad incastro ci sono comunque stata.
Non si può essere così contenti invece della pavimentazione della città: sarà che sono abituata alla mia carrozzina elettrica (mentre qui sono andata con quella manuale) che attutisce certamente di più le buche, ma al ritorno ero piuttosto dolorante un po’ ovunque. Il selciato è vecchio: sampietrini e pietre assai malmesse, gli amici che mi spingevano erano spesso costretti a tenermi sulle due ruote posteriori.
Stessa storia per i gradini: frequenti e non sempre con una possibilità d’accesso ulteriore. Tutto comunque superabile con un po’ di buona volontà.
SISTEMAZIONE E PASTI
L’hotel in cui alloggiavamo (Hotel Meridiana, via Don Minzoni) era abbastanza scomodo dal centro città. Essendo una gita di classe avevo richiesto una camera almeno da 3 persone, ma quelle accessibili erano solamente da due. Comoda, spaziosa, il bagno forse non accessibile a tutti (vedere foto): io ho risolto sedendomi sul water di lato. Essendo affacciata su una strada la camera era un po’ rumorosa, ma devo ammettere di esserci stata ben poco. La sala per la colazione era raggiungibile con l’ascensore, al piano sotto la hall.
Le cene, comprese nel prezzo, erano ubicate in un ristorante a parte, dall’altra parte della città. Non accessibile: un gradino all’ingresso e quattro dentro. Subito segnalato all’agenzia, con protesta. I pranzi, in autonomia, sono stati rapidi e in giro per la città.
MUSEI E VISITE VARIE
Tutti i musei e i luoghi che abbiamo visitato erano stati prenotati o c’era comunque stato un contatto telefonico per definire l’accessibilità e la possibilità per l’intera classe.
Santa Maria Novella è totalmente accessibile.
Palazzo Medici-Riccardi, dimora della famiglia fiorentina, è dotato di un ingresso laterale attrezzato, un ascensore e un montascale (come sempre molto traballante) per raggiungere le varie sale.
La Galleria dell’Accademia (dove c’è il David di Michelangelo, per intenderci) ha un gradino all’ingresso, ma dentro c’è ascensore e bagno accessibile.
Il Battistero di San Giovanni (di fronte a Santa Maria del Fiore) ha un gradino, ma poi è su un piano.
Il Duomo (Santa Maria del Fiore) è totalmente accessibile.
San Lorenzo (con la Sagrestia Vecchia di Brunelleschi) ha due gradini all’entrata, ma la sagrestia e la cripta sono attrezzate (pedana e montascale).
La chiesa di Orsanmichele ha tre gradini, pure scomodi da fare.
La chiesa di Santo Spirito è attrezzata con rampa laterale e Santa Maria del Carmine invece ha una bella rampa di scale sia per la chiesa che per la Sagrestia di Michelangelo.
La biblioteca Laurenziana è spettacolare, sul serio, ma preceduta da due rampe non indifferenti di scale (la prima stretta e assai ripida, la seconda con gli scalini stondati).
La cappella Brancacci, assolutamente da vedere, è raggiungibile dalla chiesa di Santa Maria del Carmine, mentre l’ingresso privato ha degli scalini più stretti. Mi spiego meglio: la cappella fa parte del transetto destro della chiesa, ma è gestita da un’associazione privata con entrata autonoma. Telefonicamente ci è stata detta totalmente inaccessibile, ma quando siamo entrati in chiesa un frate ci ha fatti passare dall’altare (tre gradini) e ce l’ha fatta visitare.
Gli Uffizi sono accessibili, rampa e ascensore (con porte strettine).
Il museo del Bargello (David di Donatello e altro) ha un gradino anche per raggiungere l’ascensore (un po’ un controsenso, ma fa niente).
Palazzo Vecchio è accessibile e molto bello, come anche il Convento di San Marco, con gli affreschi del Beato Angelico: da vedere assolutamente. Ponte Vecchio è facilmente percorribile.
Palazzo Pitti è accessibilissimo, i Giardini Boboli un po’ meno (foto in testa all’articoli). Le cappelle Medicee sono tremende: scale, scale e scale, ma molto belle da vedere, soprattutto la parte di Michelangelo.
Santa Croce, con le tombe dei Grandi italiani, è anch’essa comoda da visitare (entrata a destra) e la Cappella Pazzi si raggiunge da sinistra.
CONCLUSIONI
Firenze è una città spettacolare; la gente che la abita ancor di più; personalmente adoro il dialetto toscano. Fossi venuta con la carrozzina elettrica probabilmente avrei visto molto meno di quanto invece ho potuto visitare. Per fortuna tutti i miei compagni di classe si sono resi disponibili a spingermi e farmi salire i gradini quando ce n’era bisogno. Ridendo e scherzando alla fine abbiamo fatto cose veramente incredibili. Quindi, se avete voglia di veder tutta Firenze dotatevi degli amici giusti e di un po’ di spirito di sacrificio per la schiena che dopo giorni di buche, salti e gradini è distrutta!
Buon viaggio, Chiara
Note della redazione:
Le foto sono state ritoccate oscurando il volto perchè minorenni. Grazie di Cuore a Chiara per il racconto.
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