Qualche giorno fa mi chiama Riccardo Bianchi, giornalista del magazine “Vita“, di cui c’è sia la versione cartacea che online, per intervistarmi riguardo il nostro progetto e ben lieto ho accettato l’intervista.
Il risultato è stato una lunga chiaccherata telefonica che si è poi trasformata in un articolo ben scritto e che rispecchia la natura del progetto. Mi è piaciuto meno l’intervento del così definito “esperto dixit” che ha un quadretto in cui esprime in poche parole la sua idea sull’argomento e in questo caso sul progetto. Non perchè non si può avere le critiche, sempre ben accette soprattutto quando si è agli inizi e non si vuol sbagliare, ma per il modo in cui è scritto ed i punti “critici”. Andiamo però per ordine, leggiamo ciò che scrive Riccardo: (cliccate per ingrandire)
Franco Bomprezzi è sicuramente una persona capace, non lo metto in dubbio e conosce l’argomento disabilità molto bene, forse però conosce un po’ meno bene questo progetto o almeno nel fare un “riassunto” del suo pensiero quel che ne esce è discutibile, ma tutto è discutibile, si sa, come dicevano i sofisti, le verità assolute non esistono, ognuno ha la sua opinione. Qui però ci sono delle imprecisioni o almeno frasi affrettate, secondo il mio parere. Le parole sono importantissime e un giornalista lo sa sicuramente, basta pochino per dare un immagine positiva o negativa a qualcosa…
Prendiamo:
“Attenzione però: ci si occupa solo delle esigenze di persone in sedia a rotelle…“ .
Innanzitutto quel “solo” che vuol dire? e le sembra poco occuparsi delle persone in carrozzina??? ce ne fossero!!! dovrebbe saperlo? 😉
Poi:
“Le segnalazioni devono essere più precise e controllate...”.
Su questo si fa il più possibile e con l’esperienza sarà sempre meglio, voglio ricordarle però che il fulcro dell’idea sono i reportage fatti dai disabili e non sempre c’è bisogno di un metro in mano per sapere se un posto è accessibile…se uno mi scrive che dentro il bagno entra con una carrozzina elettrica e ci gira tranquillamente e in più mi manda pure foto, devo sapere quanto è larga la porta? certo, se uno vuol entrarci con un trattore è un altra cosa, ma con un mezzo del genere al limite butti giù i muri ed entri ugualmente.
“Il sito non è accessibile ai non vedenti. Non va bene.”
Signor Franco, purtroppo il sito adesso non ha nessuna utilità ai non vedenti e lo sa perchè? per il semplice motivo che parlo di disabilità che conosco e non di quelle che non potrei in alcun modo rappresentare. Un non vedente ha esigenze totalmente diverse da una persona in carrozzina, tranne il bisogno dell’aiuto degli altri e delle strutture, anche se penso faccia piacere pure a loro l’assenza di scalini 😉 . Premesso questo che mi sembrava un ovvietà, c’è anche la questione tecnica e di spese. Dire ad un sito nato da 2 mesi che ha certe mancanze è come dire a un muratore che mancano le finestre quando ancora è alle fondamenta. L’intenzione c’è ma ci vuole tempo e denaro, il primo me lo concede Dio se vuole, il secondo gli uomini se vorranno, ma è più difficile del primo, anche perchè non è quello lo scopo.
Troppa gente e troppo spesso, si occupa di cose che non prova sulla sua pelle e Lei lo dovrebbe sapere bene. Con tutto l’affetto nel cuore e sperando le persone non vedenti non me ne vogliono, per adesso non potrei occuparmi delle loro necessità, questo penso sia anche rispettoso verso di loro. Ognuno ha le sue conoscenze e limiti. Mi occupo dei disabili in carrozzina, SOLO di loro per adesso.
E’ poco?
Con Stima intatta.
p.s vorrei precisare che Riccardo mi ha detto il finale di quella frase doveva essere: “Il sito non è accessibile ai non vedenti e questo non va bene.” che suona diversa direi…ma il Redattore l’ha tagliata come sopra. Quindi caro Redattore si può dire anche a Lei: “Non va bene“.

