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BEST WESTERN HOTEL MAGGIORE a Bologna

16
Febbraio

Il Best Western Hotel Maggiore a Bologna si può definire accessibile per i disabili per le seguenti ragioni:

  • L’ingresso è agevolato da una rampa di cemento, ricavata aggiungendo cemento per livellare il gradino del marciapiede; unico appunto è la presenza di un vaso che potrebbe impedire la salita di una carrozzina sulla rampa in maniera agile e sicura.
  • Gli spazi comuni sono ampi e tutti sullo stesso livello. L’accesso agli ascensori è impedito dalla presenza di 5 scalini, per questo pochi anni fa è stato costruito un nuovo ascensore esclusivamente per i disabili su sedia a rotelle, accessibile da piano terra. La sala per la colazione è posta al piano -1, raggiungibile in ascensore. Durante la colazione è difficile per un disabile servirsi autonomamente al bancone del buffet, per questo verrà servito dal personale in sala.
  • Le stanze attrezzate per i disabili sono 4, una per ogni piano. Sono completamente identiche, con letto matrimoniale e un ampio bagno.

Tabella misure:

BEST_WESTERN_HOTEL_MAGGIORE_docx__Modalità_compatibilità_

Reportage foto:

Copia di reportagefotoIndirizzo: Via Emilia Ponente, 62/3, 40133 Bologna

Telefono: 051 381634


Antonio Corbia ci racconta Alghero

9
Febbraio

In questo puntata Antonio ci racconta dell’accessibilità di Alghero e non solo.


Reportage su Parigi Accessibile a Disabili

8
Gennaio

reportage parigi accessibile

Lo scorso Maggio del 2014 abbiamo realizzato un dettagliato reportage dell’accessibilità di Parigi grazie alla collaborazione con Parigi.it e la gentilissima Olga con il suo staff e le guide. 5 giorni fantastici in una città meravigliosa e soprattutto molto attenta alle esigenze delle persone con disabilità. Da quei 5 giorni ne è nato un reportage dettagliato dell’accessibilità di molti dei luoghi, delle bellezze e della mondanità di Parigi. Questo reportage è visibile alla pagina sottostante:

Reportage Parigi Accessibile con Max Ulivieri


Genitori in sella

16
Dicembre

disabili a cavallo

Nel pomeriggio di sabato 29 novembre ha avuto luogo presso il Centro Ippico “Ronco Ranch 2000” la prima esperienza “Genitori in sella”, una proposta nata all’interno dell’Associazione “Incontro a Cavallo” avente come scopo la possibilità di far provare ai genitori dei nostri cavalieri speciali, le sensazioni e le emozioni che ogni giorno provano nelle riprese di rieducazione equestre.

Non solo, l’esperienza nasce anche per riuscire a fornire, a chi di fronte al mondo dell’ippoterapia è solo spettatore di questa realtà, maggiori strumenti di interpretazione in merito alle aspettative, obiettivi e modalità di lavoro intorno alle quali viene svolto il Progetto sul singolo, al fine di arrivare alla chiave di lettura per comprendere meglio l’impegno e lo sforzo impiegati ed i risultati, anche se apparentemente magari non così palesemente evidenti, raggiunti dai nostri atleti.

I lavori si sono aperti con un piccolo questionario introduttivo attraverso il quale i genitori sono  stati messi nelle condizioni di riflettere su alcuni punti cardine intorno ai quali si sviluppa l’equitazione integrata in generale, successivamente si è passati alle prove pratiche inerenti all’avvicinamento al cavallo da terra e alla messa in sella…

“Genitori in sella” infatti, rispecchiando a 360° le attività svolte dalla nostra associazione, non ha previsto solo la pura esperienza, seppur molto forte, del montare a cavallo, ma ha proposto tutte quelle situazioni e quelle attività che rendono completi i Progetti di Ippoterapia secondo il nostro pensiero.

I genitori pertanto si sono trovati di fronte alla scoperta più o meno profonda e più o meno ravvicinata di alcuni dei nostri cavalli, sperimentando personalmente l’avvicinamento al grande  e nobile animale che visto da lontano all’interno di un campo di lavoro, che genera distanza, è percepito in un modo, ma che al contrario “vissuto” da vicino, toccato e accarezzato, favorisce l’emergere di svariate sensazioni provocando altrettante diverse e magari inaspettate reazioni…

Abbiamo ricreato situazioni “tipo” che quotidianamente i nostri cavalieri sono chiamati ad affrontare, come per esempio il confronto con il cavallo in condizioni di scarsa percezione visiva, simulato con la richiesta di tenere gli occhi chiusi, affrontando magari anche zone del cavallo che possono generare maggior agitazione come per esempio la testa vissuta spesso potenzialmente pericolosa per la presenza della bocca, oppure riproponendo la percezione della grandezza dell’animale, da non sottovalutare, attraverso la scelta di un cavallo con una mole proporzionata al genitore..

Successivamente con la messa in sella siamo passati alla sperimentazione da parte dei genitori delle diverse percezioni provate, mettendoli ancora una volta  nelle condizioni di vivere sulla propria pelle le emozioni generate da un diverso punto di vista vivibile solo stando sul dorso del cavallo, generando conseguentemente riflessioni sull’impegno richiesto sotto ogni profilo ai nostri cavalieri, anche se a volte non così palesemente evidente e percepibile.

Il pomeriggio, per l’utilità dimostrata e per il coinvolgimento che ha suscitato nei partecipanti alle attività, si è concluso con un intenso scambio di riflessioni che ha lasciato spazio alla possibilità di pensare ad un secondo incontro in un ottica di sempre maggior coinvolgimento nei confronti dei nostri soci.

Per informazioni generali e sui corsi in programma:

– Roberto Lambruschi 339/3783994 info@equitabile.it

Per supporto amministrativo, inerente la Segreteria, iscrizione ai corsi ed affiliazioni o rinnovi:

– Loredana Pioltelli 338/29.05.810 segreteria@equitabile.it 

Lunedì (16.30 – 18.30) e Venerdì ( 10.00 – 12.00 , 14.00 -18.00).

E’ altresì sempre attivo il nostro fax: 02/95.33.80.43

e indirizzo postale (NO RACCOMANDATE):

EQUITABILE® C/o: A.S.D. Incontro a Cavallo, via Po, s.n.c. – 20063 Cernusco sul Naviglio (MI)


I treni accessibili in Austria

26
Novembre

Vi facciamo leggere un post pubblicato sulla bacheca di Enrico:

treni accessibili austria

Ieri la mia prima esperienza con i treni in Austria. Ore 11:30 vado alla biglietteria e faccio presente che intendo prendere il treno qualche ora dopo, tratta Villach-Klagenfurt e ritorno.

L’operatore mi dice: ore 13:50 può andarle bene? Sono 8 euro. Io dico: certo! Ma faccio presente che mi muovo su una carrozzina … Questo mi dice: lo vedo signore! Nessun problema, binario 5, ore 13:50.

Da bravo italiano, abituato ad avere sempre il dubbio di non aver capito e la paura che qualcosa non andrà per il verso giusto, chiedo nuovamente se DAVVERO potrò viaggiare da solo, salira da solo, scendere da solo.

Kein problem! Sicher!

Ok. Alle 13.35, con la mia carrozzina agganciata al Triride vado al binario 5. Il treno è già lì. Non c’è alcun dislivello, in pratica è come la Metro, salgo senza problemi 8tutte le carrozze sono accessibili.

Anche se il treno è zeppo di studenti, non c’è rumore, fa caldo, c’è una pilizia da far invidia a casa mia, e naturalmente viaggiamo in orario perfetto. Arrivo a Klagenfurt.

Stazione modernissima, funzionale, 21 binari, tutti serviti da ascensore. Attraverso un paio di tunnel ed esco dalla stazione. Da lì al luogo dell’appuntamento devo fare circa 2 km, naturalmente c’è la pista ciclabile, nessuna barriera.

Dopo la riunione di lavoro torno alla stazione. Il treno parte alle 16:32 ma io arrivo alle 16:33, vedo i fanali rossi posteriori allontanarsi dal binario 1. Memore del calvario che sopportavo in Italia, mi preoccupo tremendamente. Adesso come torno?

Mi reco alla biglietteria. Buongiorno. Viaggio solo, ho già il biglietto di ritorno per Villach ma ho perso il mio treno. Come posso fare? I soliti occhi sgranati mi guardano (perché qui non capiscono, ma cosa mi chiede questo qui? Che problemi ha?). Il prossimo treno, signore, è alle 17:02.

Tutto qui? Nient’altro? Vabbè, stavolta mi fido e aspetto il mio nuovo treno. Puntuale arriva, salgo, mi leggo il giornale, la gente nemmeno mi guarda, è abituata, sono per la prima volta in vita mia un normale viaggiatore … un signore qualunque che è andato al lavoro e torna la sera a casa da moglie e figlia.

Mi sono sentito come la nostra astronauta italiana. Emozionato, incredulo. Sono felice della mia scelta di vita, sono felice di vivere in un Paese civile, rispettoso e soprattutto “pratico”.

Non si tratta solo di “carità”, “pietà” o “elemosina” verso i poveri disabili. L’Austria, per il mio viaggio di ieri, ha incassato 8 euro e non ha speso un euro in più. Per viaggiare in Italia servono 2 accompagnatori (pagati dalle FFSS attraverso cooperative esterne), un carrello elevatore, 24 ore di preavviso, una serie interminabile di telefonate, fax e fonogrammi.

Non scrivo questa mio post per lamentarmi, ma per chiederre a coloro che possono fare qualcona nel mio Pease, l’Italia, di prendere una volta per tutte esempio dai modelli che funzionano, e li applichino, senza fronzoli e senza retorica.

Ciao a tutti.


Andrea in crociera

18
Novembre

Ciao a tutti,

sono qui a raccontarvi la mia esperienza su una nave da crociera. E’ stata la prima volta e devo dire che sono rimasto decisamente soddisfatto.

L’interno della nave è veramente incredibile, sembra un immenso villaggio turistico dove è possibile trovare tutto quello che si vuole, ristoranti, teatri, piscine, pub, discoteche e praticamente qualsiasi altra cosa immaginabile.

Il plus rispetto ad una vacanza “statica” è l’approdo nei vari porti e località lungo il percorso di navigazione. Questo naturalmente permette di ammirare ogni giorno luoghi nuovi per poi rilassarsi sulla nave, al termine dell’escursione, con le varie opportunità che essa offre.

La mia crociera è stata un tour nel Mediterraneo. Sono partito da Trieste, che mi ha parecchio impressionato soprattutto per l’aria un po’ aristocratica in cui è avvolta e poi ho fatto tappa a Dubrovnik, Corfù, La Valletta e Napoli.

Tutti posti affascinanti, che non conoscevo e che forse non consideravo particolarmente interessanti per viaggi dedicati. Invece ognuno di questi aveva qualcosa da offrire e mostrare. Il mare e il sole poi hanno aiutato non poco a rendere il tutto più attraente.

Per quanto riguarda accessibilità e mobilità posso dare tranquillamente un voto positivo. L’imbarco sulla nave avviene tramite delle passerelle senza particolari problemi. La sedia a rotelle ci passa agevolmente e poi gli addetti (estremamente gentili) aiutano la salita.

All’interno della nave i problemi sono pari a zero, marciapiedi, macchine, buche non ne ho viste 🙂

Per spostarsi da un piano all’altro, sembra inutile ma ve lo dico lo stesso avete una ventina di maxi-ascensori a disposizione.

L’unica cosa un po’ delicata sono le cabine, voi sicuramente sarete più furbi ed intelligenti di me e specificherete a caratteri cubitali la presenza di una sedia a rotelle. Io pensavo di averlo fatto ma mi sbagliavo…in poche parole arrivato davanti alla porta della cabina ho notato che era un “pelino” piccola e infatti le ruote non entravano. Dopo aver tirato due bestemmioni (uno per ruota) ho optato per l’opzione smontaggio ruote…anche perché l’alternativa era l’abbattimento di un pezzo di parete.

Per la cronaca esistono cabine perfettamente attrezzate…basta specificarlo con chiarezza.

L’ultimo punto critico riguarda le escursioni. Se scegliete di farle con l’organizzazione e la guida della nave dovrete salire su i tipici bus con scalini…non particolarmente agevole ma potete sempre chiedere l’aiuto di qualcuno!

Andrea

crociera disabili


Elena a Parigi

9
Novembre

Ho da poco trascorso una piacevolissima vacanza a Parigi di 5 giorni e voglio quindi condividere alcune informazioni che possono ritornare utili a chi volesse visitare questa magnifica città.

Il volo: ho viaggiato con Air France da Bologna all’aeroporto  Charles de Gaulle. Per chi ha già viaggiato in aereo, nulla di nuovo.

Per raggiungere il centro città, ho optato per un taxi attrezzato,  l’Horizon dei taxiG7.

Io ho una carrozzina elettrica impossibile (o quasi) da sollevare, pesa circa 150kg, larga 62cm e lunga 100cm. Quindi posso dire che i taxi di questa ditta sono davvero accessibili e capienti (viaggiavamo in 4 + due valigie + 3 bagagli a mano).

Consigli per la prenotazione del taxi:

  1. telefonare al numero indicato nella pagina di Horizon sul sito (anche mandando una mail, ti invitano a prendere contatti telefonicamente).
  2. sapere il francese. Ho provato a comunicare con loro in inglese, avendo più padronanza, ma mi hanno lasciato in attesa per 4 minuti, due volte, due persone diverse, dicendomi sostanzialmente “vado a cercare un mio collega che sappia l’inglese”. La prima volta ho atteso, dopodichè ho riattaccato, la seconda volta ho riattaccato subito e ho fatto prenotare a un’altra persona che conoscesse la lingua ufficiale meglio di me.
  3. fissare l’appuntamento per l’andata 1h dopo l’arrivo dell’aereo.
  4. fissare l’appuntamento per il ritorno 3h\3.30h prima della partenza dell’aereo (nel calcolo sono incluse le 2h di anticipo per l’appuntamento con l’assistenza).

Hotel: un piccolo elogio all’hotel in cui ho dormito.

Situato a meno di 500 metri da Gare de L’est e vicino anche a Gare du Nord, è un punto strategico per il numero di autobus che passano, permettendoti di raggiungere praticamente qualunque zona di Parigi (almeno per quanto riguarda la Zona 1) senza quasi mai dover fare un cambio.

L’hotel in questione è l’ Ibis Gare du Nord Chateau Landon.

Personale disponibile e gentile. Zona poco (o per nulla) rumorosa la notte.

Due ascensori sufficientemente grandi per la mia carrozzina.

Camera doppia, per disabili, decisamente spaziosa (le camere normali sono anguste), letti morbidi e comodi, un bagno grande quasi quanto la camera stessa, con la doccia a pavimento, uno specchio basso, un lavandino comodo e senza nulla sotto in modo che potessi arrivare bene a lavarmi, e ultimo, ma non per importanza, il water con una tavoletta normale e senza quegli scomodissimi buchi sul davanti.

Io prenoterei qui anche solo per questo 😉

Avevo inclusa nel prezzo la colazione. Per raggiungere la sala ci sono una decina di gradini da fare e per superare i gradini un montascale.

Bene, devo rassegnarmi a non fare colazione“, ho pensato, non avendo mai avuto buone esperienze coi montascale. Invece questo funzionava alla perfezione e una gentile signorina mi accoglieva ogni giorno per accompagnarmi.

Se vi interessa, la colazione era buona, molto varia per quanto riguarda il dolce, meno per il salato, ma comunque tutto positivo.

Muoversi a Parigi: ho utilizzato per spostarmi solo gli autobus. Tutti accessibili.

Quando arrivava il numero che dovevo prendere, mi rendevo visibile al conducente sbracciandomi un po’, in modo che lui azionasse la pedana.

Per scendere, mio padre andava a dire di azionare la pedana.

I pulsanti di chiamata per salire e scendere non erano mai funzionanti (li ho sempre pigiati tutti come se non ci fosse un domani, ma nulla, erano morti), tuttavia non ci formalizziamo e con un pizzico di adattamento tutto è filato liscio.

Consiglio per non impazzire nella rete dei mezzi pubblici parigini: scaricate l’app ufficiale dei servizi di trasporto ratp (per usarla serve internet, io avevo attivato una promozione).

Nella schermata principale aprite la tendina in alto a sinistra e selezionale “Itinéraire”.

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Vi si aprirà questa schermata in cui andrete a riempire il punto di partenza e di arrivo e altre variabili del viaggio.

Selezionato il punto di partenza e di arrivo, filtriamo i risultati per il tipo di trasporto che preferiamo toccando “tous modes”, nel nostro caso: bus, tram.

Possiamo anche decidere se cercare la soluzione più rapida, con meno corrispondenze o con meno strada a piedi da percorrere.

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Schiacciando, infine, sul numero nel bus possiamo controllare che la nostra fermata sia accessibile (quelle NON accessibili hanno il triangolo giallo)

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So che quest’applicazione è molto semplice ed intuitiva, ma ho comunque preferito per completezza spiegarla un minimo.

Ratp fornisce anche una cartina interattiva dei trasporti pubblici, a cui si può applicare il filtro dell’accessibilità sia per disabilità fisiche che visive e uditive.

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Per i non vedenti: quasi ogni attraversamento pedonale ha una striscia con dei solchi per facilitare l’orientamento della persona tramite il suo bastone.

Per i biglietti: i disabili non residenti non hanno agevolazioni, quindi tutti pagano il biglietto dell’autobus.

Vi consiglio di comprare carnet da 10 biglietti per risparmiare. Se passa meno di 1h tra una obliterazione e l’altra, non dovete usare un biglietto nuovo (come spiegato meglio nel sito ratp).

Dove mangiare: non ho segnato il nome dei bistrot in cui ho mangiato, ma girando per la città posso dire di averne visti parecchi accessibili, sia come barriere architettoniche che come prezzi.

Ricordatevi sempre di richiedere una “carafe d’eau” e non le bottigliette se volete risparmiare 😉

Infine i monumenti: queste informazioni si trovano facilmente, mi limito ad avvertire che la Tomba di Napoleone e il Museo Cluny non sono accessibili.

Tour Eiffel, Musée d’Orsay, Centre Pompidou, Louvre, Musée de l’Orangerie, Notre-Dame de Paris, Montmartre (tramite la funicolare) anche se non ho trovato l’accesso alla basilica del Sacro Cuore, sono accessibili.

Bon voyage à tous!

Elena


Carletta ad Amsterdam

2
Ottobre

Appena rientrata dalla bellissima Amsterdam!

Arrivate all’aeroporto di Eindhoven abbiamo scelto di noleggiare un’auto per avere maggiore libertà (circa un’ora e mezzo di strada comoda per coprire i 120 km di distanza ).

Essendo Amsterdam davvero molto cara, abbiamo scelto di pernottare in una cittadina vicina, Haarlem (deliziosa).

L’hotel che abbiamo scelto si chiama Joops City Centre ed è nel centro storico, a pochi metri dalla Cattedrale: in realtà è una dependance dell’hotel Ambassador dove c’è la reception e si fa il check in (nessuna barriera, aperto h 24 per cui si può arrivare a qualsiasi ora).

La sistemazione è decisamente spartana (eppure ci è costata 70 euro a notte a persona…): l’ingresso ha un piccolissimo scalino, una porta pesante da aprire e un ascensore comodo.

Ho chiesto una stanza per disabili ma in effetti non lo era: non molto grande, bagno altrettanto piccolino, senza maniglie, con vano doccia ma senza seggiolino, water difronte al lavandino (quasi attaccato, comodo per collegare una doccina da viaggio), niente spazio per le gambe sotto il lavandino e piccolissimo scalino all’ingresso.

Comunque mi ci sono adattata, io e la mia carrozzina siamo piccoline (taglia 36…), in bagno non uso maniglie ed era pulito.

Essendo in posizione centralissima si trovano tantissimi localetti dove mangiare e bar dove fare la colazione che non è inclusa nel prezzo ( prima delle nove è tutto chiuso!)

Il fondo stradale non è liscissimo ma neanche poi tanto male, io sono riuscita a muovermi da sola.

Non ha il garage, nei paraggi si trovano dei posti auto per disabili gratuiti ma tutto sommato non è comodo rientrare la sera e doverli cercare..

Ad Amsterdam abbiamo girato due giorni, arrivando abbiamo subito lasciato l’auto nel parcheggio pubblico P1 (proprio accanto alla stazione centrale) prenotato on line a 25 euro al giorno (altrimenti il costo è di 5 euro l’ora!), ci sono anche i posti gratuiti per disabili ma sconsiglio di perdere tempo a scovarli rischiando di perdersi!

Proprio difronte alla stazione c’è l’ufficio informazioni turistiche (dove prendere una mappa) e poco oltre sulla destra un chiosco dove prenotare il giro tra i canali (obbligatorio!).

C’è una barca attrezzata che loro stessi segnalano che non presenta alcuna difficoltà (il personale è pratico e gentile), il giro dura un’ora abbondante e costa 15 euro (niente sconti!).

Abbiamo poi visitato il museo Van Gogh, anche in questo caso zero problemi, ha un posto auto gratuito giusto all’ingresso (la zona è un pochino distante dal centro), nessun ostacolo all’interno, il biglietto costa 15 euro e l’accompagnatore non paga.

La città si visita con facilità, è bello girare tra i canali scoprendo sempre nuovi scorci: i quartieri sono abbastanza vicini e non abbiamo mai avuto bisogno di un mezzo.

Ci sono chiese, musei (in kalverstraat nell’Amsterdam Museum, all’intero del bar un bagno perfettamente accessibile al costo di 50 cent), mostre, locali per tutti i gusti (compresi i coffee shops, gay e luci rosse nell’apposito quartiere) negozietti, il mercato dei fiori e mercatini vari nei diversi giorni…. ognuno può creare il SUO itinerario personalizzato!

Lungo i canali pieno di bar e ristoranti per pause “rigeneranti”: attenzione agli orari , cena entro le 22.00 e la maggior parte delle visite da effettuare entro le 17.00

Per una pipi’si può andare nella bellissima stazione centrale dove al primo piano c’è un bagno accessibile (si chiede la chiave e non fanno neanche pagare i famosi 50 cent).

Non ho avuto alcun problema nè bisogno di grande aiuto, giusto qualche salitina per attraversare un ponte e un pò di attenzione ai milioni di ciclisti che sfrecciano velocissimi! Il fondo è prevalentemente

comodo e (con attenzione) a tratti si può approfittare della pista ciclabile.

In compenso niente auto, smog, rumore, casino…una vera pace!

L’ultimo giorno abbiamo fatto anche una fuga verso il mare del nord, a Zandvoort, una ventina di minuti ad ovest di Haarlem, dove abbiamo cenato al tramonto in un bellissimo localetto giusto sulla spiaggia…

Il quarto giorno rientro, mollata l’auto e ritorno a casa….assolutamente consigliata…..ciao a tutti!

hotel amsterdam


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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