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Affresco da “toccare”: un progetto archeologico per non vedenti a Pompei scavi.

1
16
Maggio

La nostra cara amica Simona ci scrivi un nuovo articolo riguardo l’archeologia accessibile a tutti.

foto scavi pompei

A chi non piacerebbe essere catapultati nella mitologia antica, tra capricciose divinità ed eroi senza macchia e senza paura, il cui unico desiderio è quello di guadagnarsi un posto nell’immortalità? Da oggi è possibile realizzare questo tuffo nel passato, grazie ad un progetto volto a rendere accessibile gli scavi di Pompei anche per le persone disabili.

Sebbene l’area archeologica degli scavi risulti al momento inaccessibile ai visitatori disabili, non solo per le caratteristiche morfologiche proprie della città antica, ma anche per l’inadeguatezza dei servizi e per le condizioni impervie del fondo stradale, è nostro dovere segnalare che la Soprintendenza ha attuato una serie di progetti per consentire una maggiore fruibilità del sito anche per i portatori di handicap. E’ stato infatti avviato un progetto di ricerca che prevede la realizzazione di un percorso privilegiato lungo le vie della città antica – settore sud degli scavi – per tre diverse categorie di utenza: disabili visivi, non udenti e con difficoltà motorie.

Il progetto prevede una serie di interventi riguardanti essenzialmente i percorsi pedonali all’interno dell’area archeologica; per i non vedenti è stato proposto di utilizzare delle mappe tattili, corredate di scritte in Braille.

foto modello tattile

Per consentire anche ai disabili visivi la fruizione delle pitture che anticamente decoravano le pareti delle case pompeiane, è stato ideato un pannello tattile-sinestetico: un progetto che, proprio a causa della sua natura particolarmente innovativa, andremo a descrivere nei dettagli.

Permettere ai non vedenti di “vedere” un dipinto attraverso il tatto: è questo l’obiettivo della sperimentazione pompeiana. A tale scopo il famoso affresco di “Eracle infante che strozza i serpenti”, pertinente alla decorazione parietale della Casa dei Vettii, è stato reso tattilmente percepibile attraverso una trasposizione a rilievo su resina, in modo tale, però che si possa toccare solo una porzione degli oggetti rappresentati e si debba perciò ricostruire il resto mentalmente.

La soluzione tattile non è ovviamente disponibile per il colore, che è una qualità esclusivamente ottica. Per rendere questo aspetto, è stata sfruttata la “sinestesia” il fenomeno per cui, in tutti gli individui, un tipo di stimolo percettivo ne evoca spontaneamente un altro, come quando, ad esempio, diciamo che un colore è “caldo” o “freddo”, associando una percezione tattile ad una visiva. Una tipica associazione sinestetica è quella tra colori e suoni: tale associazione è stata utilizzata per il modello tattile. Per ciascun possibile colore è stato associato un suono musicale in modo sistematico: in modo tale che ad ogni variazione del colore corrispondesse una identica variazione del suono musicale.

Affinché il non vedente percepisca insieme forma e colore con questo sistema, è necessario stabilire una corrispondenza tra il tatto e il suono musicale in modo che il suono corrisponda a quello del colore del punto della forma tattile che il soggetto sta toccando in quel momento. Questo è stato ottenuto attraverso un tracciatore tridimensionale miniaturizzato che il non vedente indossa sul dito ed esplora la forma. Il tracciatore comunica istantaneamente la posizione del dito nello spazio e quindi sulla forma del quadro: alla sua posizione corrisponde un determinato colore ed istantaneamente viene prodotto il suono musicale corrispondente al colore toccato.

Grazie a questa nuova tecnologia, toccare fisicamente l’immagine di una pittura pompeiana può aiutare il visitatore disabile degli scavi a comprendere la cultura del periodo romano attraverso l’esplorazione di un’antica rappresentazione mitologica.

Simona Coppola

______________

Informazioni utili:

Competenza: Soprintendenza archeologica di Pompei.

Indirizzo: Via Villa dei Misteri, 2.

Contatti: 081.8575347.


Enrico e Cinzia in Crociera su MSC

2
10
Maggio

Riecco i nostri amici Enrico e Cinzia che ci raccontano come possono vivere una Crociera delle persone disabili in carrozzina. Leggiamo il racconto.

Una crociera con la MSC l’avevamo fatta già 3 anni fa con molta soddisfazione perciò quest’anno abbiamo voluto farne un’altra sempre con la MSC con una nave più piccola che avrebbe toccato porti diversi della precedente. La partenza da Genova prevedeva un viaggio di avvicinamento che abbiamo ritenuto opportuno effettuare in treno anche per provare il servizio che Trenitalia offre alle persone con disabilità.

Fatta la prenotazione per tempo sia per la Crociera sia per il viaggio di andata e ritorno in treno abbiamo concentrato in pochi bagagli l’occorrente e siamo partiti. Alla stazione di Vicenza il servizio di assistenza disabili (SAD) ci ha fatto salire sull’Eurostar per Milano in una zona della carrozza predisposta molto comoda e pure vicina al bagno all’occorrenza. Dopo un ora e 40 siamo arrivati a Milano dove il locale SAD ci ha trasferiti nell’Intercity diretto a Genova. In un’ora e mezza siamo arrivati a Genova prontamente assistiti dal SAD che ci ha accompagnati per un percorso tortuoso (la stazione di Genova è vecchia e sotto il livello stradale e per salire abbiamo utilizzato un montacarichi!) in superficie dove subito abbiamo chiamato un taxi che ci ha portato in albergo (Novotel Genova Ovest accessibile e abbastanza economico). L’indomani lo stesso taxi ci ha accompagnato nella stazione marittima dove subito siamo stati accolti dal personale della MSC per le procedure di imbarco sulla nave Melody (ndr: la stessa attaccata dai pirati in Somalia dell’inverno scorso).

Cinzia ed io abbiamo avuto il privilegio di salire per primi sulla magnifica nave che pur essendo una delle prime è perfettamente accessibile a differenza di alcune navi dell’altra compagnia di bandiera. Da un assistente siamo stati accompagnati nella cabina sufficientemente comoda con l’oblò e con il bagno largo e funzionale. La cabina era situata molto vicino all’ascensore e al centro della nave in modo da risentire minimamente delle eventuali oscillazioni dovute al mare mosso. In attesa dell’arrivo dei bagagli (ci vuole qualche ora) siamo andati al ristorante per il pranzo. La cucina della nave è varia e per il pranzo si può scegliere se andare al ristorante o se salire al ponte più alto dove funziona un buffet self-service. Nei giorni successivi saremmo sempre saliti al self-service sia per la varietà di scelta sia per la possibilità di ammirare il paesaggio esterno.

foto crociera

La nave è una piccola città dove funzionano diversi bar, negozi, sala giochi, casinò, palestra, sala dei ricevimenti e spettacoli, biblioteca, piscine, salotti; la Melody è più piccola della Sinfonia dove abbiamo effettuato la prima crociera non per questo è meno curata e accessibile, anzi vorrei dire che per alcuni particolari la Sinfonia (anche se meno vecchia) presentava delle difficoltà. Tornati nella nostra stanza abbiamo trovato il cabinista che ci ha sistemato i bagagli (nel frattempo arrivati) e dato alcune informazioni importanti sull’ubicazione dei vari servizi. La partenza dal porto è sempre affascinante e dal porto di Genova lo è ancor di più dato che si può ammirare il Porto Antico, la Lanterna, l’Acquario e le meravigliose strutture realizzate in occasione delle Colombiadi del 1992. Il programma di partenza era stato modificato per il mare mosso forza 7 che nonostante la mole della nave si è fatto sentire. Per la cena nel nostro tavolo eravamo assieme a una splendida famiglia di Asti con la quale abbiamo subito preso confidenza e il nostro cameriere (Antonio di Napoli) ci ha consigliato, per evitare il mal di mare, di bere pochi liquidi.

Questa è stata la nostra prima giornata sulla Melody, ne sono seguite altre 7 una più meravigliosa dell’altra toccando i porti rispettivamente di Tolone (F), Olbia, Tunisi, Catania, Salerno, Aiaccio (F) e infine Genova. Se un appunto si deve fare alla MSC questo riguarda le escursioni, nessuna delle quali era accessibile alle persone con disabilità. Poco male perchè ci siamo organizzati al momento trattando con il taxista di turno e spendendo anche meno delle escursioni organizzate; certo però che le pari opportunità non sono state rispettate e di questo ne faremo presente tramite il nostro tour operator. Chi si accontenta gode! ..e noi ce la siamo ben goduta la crociera al punto che stiamo già pensando alla prossima!

Enrico Agosti

Delegato C.I.P. Provincia di Vicenza
Presidente On. H81 VI
Presidente Co.Re.Mi. Veneto
Membro C.E.R.P.A. Italia

henryago@yahoo.it


Associazione Veneta dedicata alla Spina Bifida

2
27
Gennaio

Con piacere voglio dare visibilità a questa associazione che qualche tempo fa ci contattò per avere informazioni riguardo strutture accessibili a disabili per i loro progetti di cui vi parleremo in futuro. A noi ci piace la condivisione e l’unione di chiunque lotti per un bene comune e non ci tiriamo indietro a divulgare e rendere visibili ancor di più ogni realtà del settore disabilità.

L’AVISB è sorta a Vicenza nel 1989 con lo scopo di promuovere le attività, in sede medica e scientifica, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della spina bifida e dell’idrocefalo, ed inoltre curare l’inserimento sociale e lavorativo dei portatori di tale handicap.
La Spina bifida è la mancata chiusura, in fase prenatale, del tubo neurale, la maggior parte delle volte a livello lombosacrale. A seconda della gravità si hanno lesioni alle radici nervose con compromissione degli arti inferiori, della funzionalità vescicale e rettale.
L’incidenza di tale malformazione in Italia è di circa lo 0,6 per mille sulle nascite; non si è ancora riusciti a stabilirne le cause, anche perché entra in gioco più di un fattore: genetico, ambientale, traumatologico, sostanze inquinanti.
L’AVISB a tutt’oggi conta circa centosessanta famiglie associate, livello regionale rappresentati da genitori di bambini con SPINA BIFIDA, da ragazzi e adulti portatori di questa malattia, è riconosciuta come ONLUS, cioè organizzazione non lucrativa di utilità sociale.

I principali scopi dell’Associazione sono:

  • Dare una corretta informazione ai ragazzi e alle loro famiglie in vista dell’evoluzione futura, con la convinzione che, solo tenendo presente l’obiettivo da raggiungere sia possibile affrontare e superare problemi e difficoltà, permettendo una vita adulta più soddisfacente e serena;
  • Promuovere incontri medico scientifici per la prevenzione, la cura e la riabilitazione;
  • Curare l’inserimento sociale e lavorativo dei pazienti;
  • Organizzare campi scuola e manifestazioni.

Proprio quest’ultima attività rappresenta il fiore all’occhiello della nostra associazione Essa rappresenta un punto di incontro per i bambini , un luogo di confronto delle famiglie per le diverse esperienze di vita, una scuola per l’autonomia dei ragazzi più grandi.

Nell’estate 2009, sono stati organizzati addirittura due campi estivi. Uno in Calabria a Simeri per i bambini e le famiglie, ed un secondo nelle colline veronesi di San Giovanni Ilarione: un camping per i ragazzi più grandi (dai 15 anni).

A Simeri Il tema proposto a tutti i partecipanti, grandi e piccini è stato “LA NAVE DEI DESIDERI”.

I ragazzi si sono cimentati nella costruzione di un piccolo “specchio di mare” in cartone, dove navigavano le barchette di ognuno, e con esse viaggiava il grande sogno dei protagonisti! Il lavoro è stato presentato ai genitori e ai responsabili del villaggio, l’ultimo giorno. E’ stata una grande emozione la visione di quello che si è fatto in un paio di pomeriggi!

Un altro momento sicuramente da ricordare è stata l’uscita notturna durante la quale i ragazzi sono salpati idealmente con le rispettive navi di carta e hanno soffiato le vele, sospingendo i propri desideri fino in fondo all’orizzonte.

Parallelamente anche i genitori ha costruito la loro imbarcazioni, ritrovandosi tra di loro negli stessi orari dei figli, per un confronto aperto e sereno sulle problematiche che una malformazione come la spina bifida comporta, per capire come si possa migliorare l’ambiente in cui si vive, per crescere un pochino insieme. Alla fine più di un partecipante ha potuto confidare che si è trattato di un momento diverso dal consueto, importante per sentirsi meno soli, più uniti nell’affrontare i piccoli o grandi ostacoli quotidiani.

A San Giovani Ilarione i ragazzi dai 15 ai 35 anni circa, erano una quindicina.

Lo scopo è stato quello di far crescere nell’autonomia gli utenti, che senza la propria famiglia hanno avuto modo di confrontarsi e relazionarsi in modo indipendente, con i propri compagni e con i volontari. Erano seguiti infatti da un gruppo scout di Rovigo per quanto concerne le attività di intrattenimento e ludiche organizzate nella vacanza e da volontari infermieri e medici, per quanto riguarda le esigenze personali.

Il soggiorno è avvenuto in un campeggio ben organizzato da un gruppo di volenterosi aiutanti, che hanno piantato le tende ed una cucina da campo in piena regola, in un campo da calcio, prestato per l’occasione e a pochi passi da una piccola sede operativa in muratura, attiva per tutte le esigenze.

Alla fine l’entusiasmo per l’ottima riuscita dell’iniziativa hanno contagiato un po’ tutti, partecipanti, i giovai scout, le famiglie e naturalmente i volontari e gli organizzatori.

L’Associazione è sempre stata in prima fila per organizzare convegni, dibattiti, incontri, i più significativi sono di seguito elencati:

  • Vicenza 9 novembre 1990 –L’incontinenza urinaria e fecale in età pediatrica e nell’adulto;
  • Vicenza 29 maggio 1993 – Progressi nel trattamento della SPINA BIFIDA;
  • Padova 28 settembre 1993 – Il bambino con la SPINA BIFIDA: il percorso verso l’autonomia;
  • Vicenza 20 maggio 1995 – Attuali risposte alle problematiche dei pazienti con SPINA BIFIDA;
  • Vicenza 28 settembre 1996 – L’arto inferiore nella SPINA BIFIDA;
  • Vicenza 14 giugno 1997 – La SPINA BIFIDA: 25 anni di esperienze a Vicenza;
  • Padova 11 dicembre 1998 – Il bambino con SPINA BIFIDA  a scuola: problemi e proposte;
  • Padova 27 ottobre 1998 – La SPINA BIFIDA verso la vita adulta;
  • Vicenza 10 marzo 2001 – La SPINA BIFIDA nel Veneto.
  • Padova 09 ottobre 2004 – La SPINA BIFIDA oggi: Prevenzione e diagnosi prenatale
  • Montegrotto Terme 11 novembre 2006  – La sessualità nella SPINA BIFIDA
  • Rovigo 7 novembre 2008 – L’ancoraggio midollare secondario a riparazione di mielomenigocele
  • Rovigo 8-9 novembre 2008- Aspetti della vita adulta nella SPINA BIFIDA

Si è fatta pure promotrice nella stampa di pubblicazioni scientifiche quali:

  • LA SPINA BIFIDA: 25 ANNI DI ESPERIENZA A VICENZA;
  • L’ARTO INFERIORE NELLA SPINA BIFIDA;
  • IL BAMBINO CON SPINA BIFIDA A SCUOLA: PROBLEMI E PROPOSTE:
  • LA SPINA BIFIDA VERSO LA VITA ADULTA.

Attualmente l’Associazione si gestisce con il contributo degli iscritti e da occasionali versamenti da ditte di prodotti sanitari e ortopedici e istituti di credito della zona.

L’attuale sede dell’Associazione si trova:

Via dei Mille, 34

36100 Vicenza

Tel/Fax 0444/961900

L’indirizzo e-mail: info@spinabifidaveneto.it

La nostra pagina Internet: www.spinabifidaveneto.it


Hotel Accessibile a Firenze: Orto de’ Medici

16
Gennaio

Per gli Hotel Accessibili a disabili a Firenze oggi parliamo dell’Hotel “Orto de’ Medici” che abbiamo avuto il piacere di vedere personalmente all’inaugurazione dei sui nuovi interni. Veramente un gran bell’Hotel che unisce l’antico di classe alla modernità di arredi disegnati da grandi architetti. La cosa che sorprende di più piacevolmente è il percorso che ci troviamo davanti dall’entrata (accessibile) fino ai giardini, la fontana, passando dal salotto, tutto molto curato.

L’Hotel Orto de’ Medici a Firenze è situato in un palazzo dei primi dell’800 in una strada tranquilla nel centro di Firenze, nei pressi della Galleria dell’Accademia e a circa cinque minuti a piedi dal Duomo e dalla Fortezza da Basso. Un servizio di parcheggio custodito è a disposizione dei clienti. La posizione privilegiata ne fa un ottimo punto di partenza per le visite culturali nel cuore della città di Firenze, per lo shopping e per la partecipazione a fiere e congressi.

Le 42 camere dell’ Hotel, classic, deluxe o junior suite, sono arredate con gusto ed eleganza. Dalle finestre di molte stanze è possibile ammirare un magnifico panorama sui tetti medievali di Firenze.

Si accede alla hall del palazzo attraverso un suggestivo corridoio affrescato che introduce alla scala in pietra serena che collega i 4 piani dell’Hotel.

Proseguendo sul corridoio invece si arriva al grazioso giardino interno, custode di un prestigioso passato: alla fine del Cinquecento, Lorenzo de’ Medici, “il Magnifico”, allestì a Firenze una scuola per scultori, riconosciuta come la prima Accademia d’arte d’Europa. Tra i primi allievi Michelangelo Buonarroti, il quale apprese qui le tecniche artistiche che gli permisero di creare, pochi anni dopo, i suoi grandi capolavori che ancora oggi richiamano un gran numero di turisti verso Firenze. Oggi un camminamento lastricato in pietra serena, coperto da una struttura in ferro e vetro, permette un comodo accesso alle nuove camere deluxe, sfiorando i vialetti bordati da siepi geometriche e da alberelli. Al centro del giardino si trova una fontana, sormontata da un putto in bronzo (copia del Verrocchio).

Al primo piano dell’ Hotel sono a disposizione due ampie sale lettura con soffitti affrescati e pavimento in parquet. La bella sala colazioni, decorata da paesaggi floreali, confina con la grande terrazza fiorita dove si può fare colazione all’aperto e, la sera d’estate, rilassarsi al bar “La Terrazza dell’Orto” per un drink.

Tutte le zone praticamente sono accessibili, ci sono solo delle scale se si vuole accedere dal giardino alla terrazza ma si può ovviare passando da sopra con l’ascensore. Queste le foto di una delle stanze accessibili:

Lo stile di questo hotel varia nelle altre stanze, si passa a d uno stile più moderno ma sempre di classe, così da poter dare opportunità a gusti diversi. La stanza deluxe è accessibile ma non attrezzata nel bagno con i maniglioni ma…

… la bella notizia è che il titolare ci ha promesso rimedierà a questa mancanza appena possibile, così vi potrete gustare la bellezza di queste stanze. Il bagno ancora non ve lo mostriamo, lo faremo quando sarà attrezzato e credeteci, è un bagno fantastico 😉 . La doccia comunque può già essere utilizzata grazie agli sgabelli forniti.

Lo staff ci ha anche indicato un link dove vedere alcune caratteristiche e misure per quanto concerne l’accessibilità: a questo indirizzo.

Per ulteriori informazioni, descrizione e caratteristiche dell’Hotel Orto de’ Medici:

Via S. Gallo, 30 · 50129 Florence ·

Tel. 055.483427 Fax 055.461276

E-mail: hotel@ortodeimedici.it

Web Site: www.ortodeimedici.it

Note della Redazione:

Come ci piace sempre ricordare, ogni disabile fa storia a se, non siamo fatti con lo stampino, ciò che può andar bene per una persona può non andar bene per un’altra, anche con malattie simili. Quindi è bene chiedere maggiori informazioni se non si è certi di ciò che serve e lo si può fare sia a noi dello staff che al persona dell’Hotel “Orto de’ Medici” che sicuramente vi risponderanno in modo esaustivo.

Il bagno mostrato è attrezzato, però un po’ piccolo e per questo non adatto a tutti. Molto più ampio l’altro bagno per cui auspichiamo di veder realizzata l’attrezzatura necessaria promessa dallo Staff dell’Hotel. Conosciamo il titolare e sicuramente non ci deluderà. A noi piacciono le strutture perfettamente accessibili ma anche quelle che grazie (ci prendiamo un piccolo merito) ad un nostro input sono pronte e disponibili nel migliorare e ampliare la propria accessibilità. Diciamo che già questa struttura ha fatto un buon lavoro per il turismo accessibile. Grazie.


I giardini bellissimi di Tivoli a Roma

10
Agosto

Per il Turismo Accessibile oggi parliamo della Villa d’Este a Tivoli a Roma, luogo spettacolare, con i suoi giardini, le fontane, un patrimonio dell’Italia e del mondo. Il nostro caro amico che si fa chiamare George Bayron ci riporta il suo reportage sull’accessibilità.

Villa d'Este a Tivoli (RM)

ciao, eccomi di ritorno da Tivoli. l’ingresso al disabile è gratuito mentre chi l’accompagna a secondo della patologia dell’invalido se o più o meno autonomo paga il biglietto che consiste in 10,00 euro.

C’è un ascensore che accompagna i visitatori fino al livello dei giardini, su prenotazione c’è un servizio di accompagnamento con un mezzo elettrico e guida in tutto il parco, uno dei più bei giardini d’italia.

Ti allego alcune foto del percorso che potrebbe esser fatto anche da disabili su sedia a rotelle o elettriche.

stradello accessibile Villa d'Este a Tivoli

 

viale accessibile Villa d'Este a Tivoli

 

Fontana a Villa d'Este a Tivoli (RM)

Prendere in affitto un appartamento con Oh-Rome.com ti permetterà di godere fino in fondo dell’opportunità di trascorrere un soggiorno unico in quella che è sicuramente la città più bella del mondo.

Per altre informazioni potete consultare il sito: www.villadestetivoli.info

Ringraziamo il nostro reporter di fiducia 😉

note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dall’autore dell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore del reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.

Grazie.


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Chi siamo

“Diversamente Agibile” nasce dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio.

In questo caso si parla di accessibilità a strutture e attrazioni turistiche in genere (hotel, bar e ristoranti, musei, ecc...).

Ecco l'idea creare questo sito/blog dove raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare gli stessi posti. Ovviamente ci potranno essere anche note negative se vi sono incontrate barriere architettoniche o disservizi. La collaborazione è il cuore di questo progetto.

Inoltre le strutture stesse ci possono informare sulla propria accessibilità, offrendo però qualcosa in più della semplice segnalazione che vediamo in molti siti web...

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