Ho recentemente passato una settimana di vacanza a Parigi ed è stata una esperienza estremamente positiva.
Non voglio dilungarmi sulla infinita varietà di attrazioni turistiche, storiche e artistiche che la città offre in quanto esistono centinaia di guide che le illustrano molto meglio di quanto potrei farlo io. Voglio però riportare le informazioni relative alla mobilità di una persona in carrozzina perchè sono un esempio di come il problema sia stato affrontato e risolto in maniera egregia.
In primo luogo i dettagli sul viaggio per e da Parigi.
Per la prima volta ho deciso di utilizzare il treno, anche per sperimentare personalmente il famoso TGV francese.
Io abito a Sanremo e ho deciso, per limitare il numero di cambi, di partire direttamente da Nizza.
Esistono due siti dai quali è possibile prenotare i biglietti.
Il sito internazionale accessibile anche in italiano (www.tgv-europe.it ) dal quale è possibile prenotare anche le tratte internazionali ma non di specificare le necessità di un disabile, e quello francese (www.sncf.com ) dal quale è possibile invece prenotare il posto per disabili.
Esiste poi un contatto mail (accesplus@sncf.fr) che, anche in inglese, fornisce tutta l’assistenza necessaria per la prenotazione dei biglietti e dei servizi di supporto nelle varie stazioni.
Contattando in primo luogo questo indirizzo ed esprimendo i propri desideri è possibile organizzare in modo efficiente il proprio viaggio, fornendo tutte le informazioni necessarie per mezzo di un questionario che viene inviato via mail.
Io ho fatto così e ho trovato, sia alla stazione di Nizza che a quella di arrivo a Parigi (Gare de Lyon) funzionari capaci e puntuali ad aiutarmi.
Al ritorno ho voluto sperimentare anche il servizio italiano e ho prenotato sia i biglietti che il servizio di supporto fino a Ventimiglia, con un cambio a Nizza previsto con solo 30 minuti di tempo.
Ebbene: a Nizza sono stato prelevato dal treno in arrivo e accompagnato direttamente a quello in partenza e a Ventimiglia il supporto italiano (prenotato attraverso il servizio delle sale blu di Trenitalia) è stato puntualissimo. Quindi nessun problema.
Sui TGV i disabili viaggiano in prima classe pur pagando il biglietto di seconda e l’accompagnatore viaggia gratuitamente, ma gli spazi sono piuttosto limitati, come ho potuto verificare nel viaggio di ritorno nel quale era presenta un altro disabile: l’incrocio di due carrozzine è possibile solo con l’aiuto del personale che è comunque molto gentile.
La toilette accessibile, in verità un po’ stretta e con la tazza che rimane sulla destra della carrozzina il che è un problema per chi usa sedie elettriche, è a pochi metri dai posti riservati. Le varie porte sono ad apertura automatica ma i pulsanti di comando si sono rivelati troppo duri per le mie capacità.
A Parigi ho scelto un albergo con struttura moderna per poter contare sulla piena accessibilità. L’hotel IBIS Bastille di rue de Breguet si è rivelato molto comodo: stanza con spazi sufficienti, toilette larga, doccia a raso pavimento, posizione strategica sia perchè molto vicina ad una zona che di sera si anima in maniera incredibile, sia perchè molto ben servita dai servizi pubblici.
E qui viene la nota più interessante: la mobilità dei disabili a Parigi, essendo le stazioni della metropolitana spesso non accessibili, è assicurata dalla rete degli autobus che sono tutti accessibili per mezzo di un piccolo scivolo azionato elettricamente dall’autista. I passaggi degli autobus sono molto ravvicinati e la rete è estremamente capillare. Difficilmente capita di dover aspettare più di 10 minuti ad una fermata e con non più di due autobus si attraversa la città in meno di mezz’ora in quanto la rete è organizzata su un numero limitato di punti nei quali si incrociano molte linee (place de la Bastille è uno di questi).
Il servizio è molto migliore di quanto gli stessi operatori turistici non sappiano: l’ufficio turistico della Gare de Lyon mi aveva scoraggiato all’arrivo consegnandomi una cartina con una selezione molto ridotta di autobus accessibili, ma l’informazione si è rivelata del tutto sbagliata.
Spesso invece i locali pubblici quali bar e ristoranti non sono accessibili a causa di uno scalino all’ingresso. Per questo problema è utile portare con sè una piccola rampa (40 cm di lunghezza sono sufficienti nella maggior parte dei casi).
Allo stesso modo sono rari i locali dotati di servizi accessibili ma il problema è superato dai moltissimi servizi pubblici che si trovano lungo i grandi viali. L’accesso è regolato da un sistema automatico che tra un utente e l’altro igienizza l’ambiente per cui sono tutti abbastanza puliti.
Quasi tutti i miei obiettivi di visita si sono rivelati accessibili:
-la Sainte Chapelle (con l’esclusione dei giorni festivi perchè l’ascensore è posto nell’annesso palazzo di giustizia)
-il museo di storia e cultura ebraiche
-il Musee d’Orsay
-il centro di cultura islamico
-il cimitero di Pere Lachaise (con qualche problema per il fondo acciottolato)
Ho trovato problemi solo all’espace Dalì di Montmartre (non accessibile) e alla Promenade Plantee (vecchio tratto ferroviario sopraelevato) che, come ho scoperto solo successivamente, è servita da ascensore unicamente all’estremità dei Jardin de Reuilly.
I movimenti pedonali sono inoltre molto agevolati in quanto tutti i marciapiedi sono raccordati al piano stradale in corrispondenza degli attraversamenti e degli incroci e passeggiare per Parigi, girando tra piazze, antichi mercati alimentari, mercati etnici dei quartieri periferici, parchi lussureggianti e curatissimi è veramente un piacere imperdibile.
In conclusione: se cercate una vacanza affascinante e spensierata nonostante la carrozzina, Parigi fa per voi!
Mirko Ferranti.
Posted by: admin in Parigi
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