La nostra cara amica Simona ci scrivi un nuovo articolo riguardo l’archeologia accessibile a tutti.
A chi non piacerebbe essere catapultati nella mitologia antica, tra capricciose divinità ed eroi senza macchia e senza paura, il cui unico desiderio è quello di guadagnarsi un posto nell’immortalità? Da oggi è possibile realizzare questo tuffo nel passato, grazie ad un progetto volto a rendere accessibile gli scavi di Pompei anche per le persone disabili.
Sebbene l’area archeologica degli scavi risulti al momento inaccessibile ai visitatori disabili, non solo per le caratteristiche morfologiche proprie della città antica, ma anche per l’inadeguatezza dei servizi e per le condizioni impervie del fondo stradale, è nostro dovere segnalare che la Soprintendenza ha attuato una serie di progetti per consentire una maggiore fruibilità del sito anche per i portatori di handicap. E’ stato infatti avviato un progetto di ricerca che prevede la realizzazione di un percorso privilegiato lungo le vie della città antica – settore sud degli scavi – per tre diverse categorie di utenza: disabili visivi, non udenti e con difficoltà motorie.
Il progetto prevede una serie di interventi riguardanti essenzialmente i percorsi pedonali all’interno dell’area archeologica; per i non vedenti è stato proposto di utilizzare delle mappe tattili, corredate di scritte in Braille.
Per consentire anche ai disabili visivi la fruizione delle pitture che anticamente decoravano le pareti delle case pompeiane, è stato ideato un pannello tattile-sinestetico: un progetto che, proprio a causa della sua natura particolarmente innovativa, andremo a descrivere nei dettagli.
Permettere ai non vedenti di “vedere” un dipinto attraverso il tatto: è questo l’obiettivo della sperimentazione pompeiana. A tale scopo il famoso affresco di “Eracle infante che strozza i serpenti”, pertinente alla decorazione parietale della Casa dei Vettii, è stato reso tattilmente percepibile attraverso una trasposizione a rilievo su resina, in modo tale, però che si possa toccare solo una porzione degli oggetti rappresentati e si debba perciò ricostruire il resto mentalmente.
La soluzione tattile non è ovviamente disponibile per il colore, che è una qualità esclusivamente ottica. Per rendere questo aspetto, è stata sfruttata la “sinestesia” il fenomeno per cui, in tutti gli individui, un tipo di stimolo percettivo ne evoca spontaneamente un altro, come quando, ad esempio, diciamo che un colore è “caldo” o “freddo”, associando una percezione tattile ad una visiva. Una tipica associazione sinestetica è quella tra colori e suoni: tale associazione è stata utilizzata per il modello tattile. Per ciascun possibile colore è stato associato un suono musicale in modo sistematico: in modo tale che ad ogni variazione del colore corrispondesse una identica variazione del suono musicale.
Affinché il non vedente percepisca insieme forma e colore con questo sistema, è necessario stabilire una corrispondenza tra il tatto e il suono musicale in modo che il suono corrisponda a quello del colore del punto della forma tattile che il soggetto sta toccando in quel momento. Questo è stato ottenuto attraverso un tracciatore tridimensionale miniaturizzato che il non vedente indossa sul dito ed esplora la forma. Il tracciatore comunica istantaneamente la posizione del dito nello spazio e quindi sulla forma del quadro: alla sua posizione corrisponde un determinato colore ed istantaneamente viene prodotto il suono musicale corrispondente al colore toccato.
Grazie a questa nuova tecnologia, toccare fisicamente l’immagine di una pittura pompeiana può aiutare il visitatore disabile degli scavi a comprendere la cultura del periodo romano attraverso l’esplorazione di un’antica rappresentazione mitologica.
Simona Coppola
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Informazioni utili:
Competenza: Soprintendenza archeologica di Pompei.
Indirizzo: Via Villa dei Misteri, 2.
Contatti: 081.8575347.