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Chiara e Davide a Venezia

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Novembre

Venezia e la Biennale d’Arte 2009

Domenica 1 novembre abbiamo fatto questa gita fuoriporta a Venezia. Spero che questo reportage possa esservi utile.

Un saluto da Chiara e Davide

Siamo arrivati a Venezia in treno, un Eurostar City attrezzato. Per la discesa dal treno gli addetti della Sala Blu della stazione di Venezia hanno utilizzato un elevatore elettrico.

Allontanati dai binari, siamo andati al Centro per le informazioni turistiche (IAT) presente all’interno della stazione per richiedere le chiavi dei servoscala installati su alcuni ponti della città (che comunque non abbiamo usato, con grande felicità di Davide, perché erano ancora montate le rampe della Venice Marathon che si era svolta la domenica precedente) e le piantine degli itinerari accessibili.

Nello stesso ufficio si può acquistare una mappa generale della città veneta al prezzo di 2,50 euro.

La rampa per uscire dalla stazione si trova all’interno, alla destra dei binari.

Nel piazzale antistante alla stazione si possono acquistare i biglietti per i vaporetti presso le biglietterie e vi consiglio di acquistare direttamente anche quelli per il ritorno per evitare inutili attese e di richiedere il biglietto con la tariffa per diversamente abili che dà diritto al biglietto gratuito per l’accompagnatore al costo è di soli 1,10 euro (invece di 6,50 euro a persona).

Per seguire l’itinerario segnalato da Francy su questo sito, abbiamo utilizzato la Linea 2 del vaporetto fino alla fermata “Zattere”. Ed ecco qui il primo problema: la linea 2, certificata accessibile sul sito del Comune di Venezia e sulle brochure prese presso lo IAT, presenta invece, alla fermata “Zattere”, per scendere dal battello, un dislivello di circa 30 cm.

All’attracco, la persona di bordo addetta al controllo della salita e discesa dei passeggeri, che dovrebbe fornire anche l’assistenza alle persone disabili, ha esordito con un, molto preoccupato, : – Oh, signore….

In ogni caso siamo riusciti a “sbarcare” grazie alla gentilezza di alcuni passeggeri che ci hanno aiutato a sollevare la carrozzina elettrica.

Dalla fermata del vaporetto ci siamo recati a piedi (anzi lui in carrozzina e io seduta sul bracciolo) 😉 fino alla fermata “Salute”, attraversando una zona della città che durante il resto dell’anno non è accessibile, ma che lo è ora grazie alle rampe provvisorie posizionate in occasione della Maratona di Venezia e che resteranno sui ponti fino a febbraio 2010.

Con questo itinerario, di cui allego la mappa tratta dal sito del Comune di Venezia e/o dall’articolo pubblicato sul nostro sito poco tempo fa, si può arrivare fino alla Collezione Peggy Guggenheim, dove si possono ammirare opere d’arte di artisti del ‘900.

Area Zattere accessibile venezia

Noi non l’abbiamo visitata perché non c’era abbastanza tempo, tuttavia passandoci davanti abbiamo constatato che la scalinata d’accesso è attrezzata con servoscala.

Dalla fermata “Salute” ci siamo imbarcati sulla linea 1 per andare a “S. Zaccaria” dove siamo scesi senza problemi e siamo andati in Piazza S. Marco (tenendo le spalle alla fermata del vaporetto la Piazza è verso destra), attraversando Ponte Goldoni che, in teoria è un ponte agevolato per i disabili, ma che in pratica è un po’ troppo ripido, anche se fattibile.

Dalla Piazza si possono raggiungere diversi posti di interesse: molti musei attigui ( di cui non conosciamo, però, il grado di accessibilità poiché non li abbiamo visitati), la Basilica di S. Marco, l’Hard Rock Cafè (per chi è interessato), accessibile ma con spazi un po’ ristretti e … i bagni pubblici, che sono a pagamento (1,50 euro), ma gratuiti per i diversamente abili e posizionati al piano terra e ben accessibili (bisogna chiederne l’apertura al personale che, però è posto a controllare i bagni del piano superiore) e non perfettamente puliti. (vedi sulla mappa bagno n ° 15).

(clicca per ingrandire)

bagni accessibili a veneziaretro mappa venezia accessibile

Dopo piazza S. Marco abbiamo dovuto risalire Ponte Goldoni e abbiamo proseguito lungo la Riva degli Schiavoni, sempre dritto, su e giù per le rampe, fino a Riva dei Sette Martiri, e ai Giardini della Biennale.

Lungo questo percorso abbiamo attraversato molti ponti, dotati di ottime rampe (purtroppo solo temporanee!!!). La Biennale, per chi non lo sapesse, è divisa in due sedi adiacenti: i Giardini e l’Arsenale.

Noi abbiamo pagato 8 euro, in quanto Davide è studente e io ero la sua accompagnatrice; qui si possono trovare altre informazioni sui prezzi: link biennale prezzi.

Alla Biennale d’Arte, tuttavia, è impossibile visitare tutti i padiglioni. Riporto l’elenco delle condizioni di accessibilità di ognuno.

Australia rampa all’ingresso principale

Austria rampa all’ingresso principale

Belgio rampa all’ingresso laterale

Brasile rampa all’ingresso principale

Canada dislivello di 5 cm all’ingresso principale

Corea rampa all’ingresso principale

Danimarca dislivello di 5 cm all’ingresso principale

Egitto, Polonia, Romania, Serbia e Venezia accesso con rampa dal Padiglione Venezia.

L’ingresso di ciascun padiglione presenta un gradino.

Francia rampa all’ingresso principale

Germania rampa all’ingresso principale

Giappone rampa all’ingresso laterale (lato sinistro)

Gran Bretagna servoscala sul lato destro dell’edificio

Grecia rampa all’ingresso laterale

Israele padiglione accessibile; due servoscala collegano le sale espositive

Italia rampa all’ingresso principale. Inaccessibili solo due sale

Olanda rampa sul lato destro dell’edificio

Paesi Nordici padiglioni accessibili

Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca rampa all’ingresso principale

Spagna padiglione accessibile

Stati Uniti d’America l’ingresso presenta un gradino

Svizzera rampa all’ingresso principale

Ungheria servoscala all’ingresso principale

Uruguay 9 gradini all’ingresso principale

Venezuela 4 gradini con pedata molto profonda (128 cm) per raggiungere l’ingresso

Russia 2 gradini all’ingresso principale

Bookshop rampa all’ingresso principale

I Giardini, poi, hanno alcune stradine con la ghiaia, forse un po’ complicate da percorrere per chi usa una manuale. C’è poi un padiglione, mi pare quello del Canada, alla cui entrata c’è un vialetto di ghiaia nera abbastanza profonda, che, per carità, sarà pure molto suggestivo, ma rende l’entrata quasi impossibile per le manuali e complicata per le elettriche ( ci siamo anche “insabbiati” ).

Alcuni padiglioni, poi, sono definiti accessibili, però spesso hanno piccoli dislivelli che arrivano fino ai 5 cm, che per alcuni possono comunque essere problematici.

Ci sono svariati bagni sparsi per tutta la Mostra, ma quello che è stato “testato” da noi, è quello situato vicino all’entrata dell’Arsenale, le cui chiavi vanno richieste ai sorveglianti delle sale espositive vicine. Ci sono il wc attrezzato, i maniglioni e lo specchio reclinabile. Il lavabo, invece, è minuscolo, ma soprattutto … dal rubinetto non esce un filo d’acqua!

A parte questo “trascurabile” particolare, il bagno è accettabile.

Non tutti i bagni attrezzati sono aperti e funzionanti (ad esempio quello vicino all’entrata dei Giardini non lo era …).

Dopo il lungo giro alla Biennale, dove abbiamo potuto ammirare le opere d’arte contemporanea di artisti di tutto il mondo, oramai esausti e infreddoliti, siamo tornati alla stazione ferroviaria con il vaporetto della linea 1, imbarcandoci alla fermata “Giardini”.

Se decidete di andare quando fa freddo, come abbiamo fatto noi, poiché Venezia è anche una città molto umida, consigliamo di attrezzarsi con una copertura termica per le gambe e … un thermos di thè caldo.

Ma soprattutto … affrettatevi! La Mostra della Biennale rimane aperta solo fino al 22 novembre 2009.

Itinerari percorsi (grazie ancora a Francy):

www.diversamenteagibile.it/Venezia n Pdf

Altre informazioni sulla Venezia accessibile:

www.comune.venezia.it

Itinerario alternativo per visitare la Biennale senza utilizzare le rampe provvisorie della Maratona, ma solo attraverso l’utilizzo del trasporto pubblico:

mezzi pubblici venezia

ndr

Che dire dopo un reportage così accurato? il minimo è un grazie di cuore alla nostra Chiara e Davide!!


Da Ottobre a Febbraio Venezia per Tutti !

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28
Ottobre

La nostra amica Francy ci segnala un’iniziativa del Comune di Venezia a vantaggio dei disabili e non solo.

Oltre tre mesi di accessibilità garantita in più parti della città, un’opportunità unica per fruire della città di Venezia come mai prima. Dal 19 ottobre 2009 all’11 febbraio 2010 tredici ponti di Venezia, da San Basilio (area del Porto) ai Giardini della Biennale, saranno resi fruibili a tutti attraverso rampe con una pendenza inferiore all’8%.

L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra il Comune di Venezia e il Venicemarathon club, che per il quinto anno consecutivo hanno deciso di prolungare il periodo di permanenza delle rampe allestite in occasione della Venicemarathon Trofeo Casinò di Venezia.

Sin dagli inizi, gli organizzatori della maratona si sono sempre impegnati nel rendere la manifestazione aperta a tutti, sfidando le non poche difficoltà che l’arrivo in laguna comporta, ma la volontà di organizzare un evento di promozione e valorizzazione del territorio li ha portati a credere fortemente in quest’iniziativa.

Dopo il successo riscosso nelle edizioni precedenti, apprezzate non solo dalle persone con disabilità motoria, ma anche dalle mamme con i passeggini, dai turisti con le valigie e dagli anziani con le borse della spesa, l’iniziativa verrà quindi prorogata fino all’ 11 febbraio.

Grazie alle rampe, quasi tre chilometri di percorso saranno pienamente accessibili. Un’incantevole passeggiata in una delle zone più suggestive della città, tra le case, i palazzi, gli edifici storici da un lato, il canale della Giudecca e il Bacino di San Marco dall’altro.

Al fine di valorizzare questa potenzialità i servizi di Comunicazione del Comune di Venezia hanno realizzato un itinerario culturale ad hoc nelle aree che durante il resto dell’anno sono inaccessibili.

L’itinerario si sviluppa in due distinti percorsi collegati fra loro dal servizio di trasporto pubblico, accessibile alle persone con disabilità (linea 1, fermate Salute – Arsenale). Il primo si snoda lungo la fondamenta delle Zattere e tocca tra gli altri luoghi la Collezione Peggy Guggenheim, una delle più importanti al mondo d’arte moderna, e la Basilica della Madonna della Salute, capolavoro di Baldassarre Longhena. Il secondo invece si sviluppa in Riva degli Schiavoni, a due passi dall’Arsenale e dalla Biennale Internazionale d’Arte.

Sotto possiamo vedere le mappe:

Aree accessibili venezia

Area Zattere accessibile venezia

Riva degli Schiavoni accessibile venezia

Area A – Zattere

  1. Dopo aver preso da Piazzale Roma o dalla Ferrovia il vaporetto della linea 2 (accessibile alle carrozzine) in direzione canale della Giudecca oppure il motoscafo della linea 51 (accessibile ad una sola carrozzina per volta) scendete alla fermata Zattere.
  2. Dall’imbarcadero si può ammirare sulla destra la facciata classicheggiante della Chiesa S. Maria del Rosario ai Gesuati. Costruita tra il 1726 e il 1735 per l’ordine dei Domenicani, in sostituzione della piccola chiesa che tuttora le sorge accanto. Al suo interno si trovano opere di J. Tintoretto e G. B. Tiepolo. L’ingresso laterale posto sulla destra presenta 4 gradini di circa 16 cm. Proseguendo lungo il percorso indicato nella mappa si incontra il Ponte della Calcina ai piedi del quale si trova l’omonima pensione dove soggiornò John Ruskin.
  3. Dal Ponte della Calcina girando prima a sinistra, lungo la fondamenta de Ca’ Bragadin e poi a destra, in Calle de la Chiesa si raggiunge Palazzo Venier dei Leoni, sede dal 1980 della Collezione Peggy Guggenheim, una delle più importanti raccolte d’arte del Novecento, proveniente da tutto il mondo. Palazzo Venier dei Leoni è un edificio incompiuto, noto come il palazzo non finito dietro al quale si estende un magnifico giardino (ove si narra che i Venier tenessero un leone); dalla biglietteria è possibile accedere al giardino interno grazie ad una scalinata munita di un elevatore. Dal giardino interno alla vera e propria sede espositiva si trovano 8 gradini, superabili grazie all’aiuto del personale addetto alla sorveglianza.
  4. Costeggiando il canale della Giudecca, potrete concedervi una piacevole passeggiata lungo la Fondamenta delle Zattere ed ammirare le facciate di importanti edifici, oltre che intravedere sulla destra, dall’altra parta del canale, il profilo dell’isola della Giudecca con le celebri chiese del Palladio (Zitelle, Redentore, San Giorgio Maggiore). Troverete lungo il percorso l’Ex ospedale degli Incurabili, ora sede dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Subito dopo, si può ammirare la Casa Cicogna alle Zattere di Ignazio Gardella, noto architetto del Novecento. Nelle immediate vicinanze troverete la Chiesa dello Spirito Santo. Fondata con l’annesso convento nel 1483, ha la facciata lombardesca.
  5. Continuando lungo la Fondamenta delle Zattere arriverete ai Saloni, i nove grandi Magazzini del Sale (XIV sec.), il primo dei quali ospita il Museo Vedova, dedicato all’artista Emilio Vedova. L’innovativo spazio espositivo, progettato da Renzo Piano, rappresenta la prima mostra di opere d’arte in modalità dinamica. L’ingresso è consentito da una rampa.
  6. Dalla Fondamenta delle Zattere girando a sinistra lungo Rio Terà ai Saloni e proseguendo diritti lungo la calle de Mezo si può ammirare dall’esterno l’ex Chiesa di San Gregorio e la trecentesca Abbazia di San Gregorio fondata nel IX sec. dai Benedettini.
  7. Ripercorrendo a ritroso Calle de Mezo e imboccando Rio Terà dei Catecumeni potrete raggiungere la Basilica della Madonna della Salute attraversando l’omonimo ponte. Capolavoro di Baldassarre Longhena, costruita tra il 1631 e il 1687 nel ricordo della liberazione dalla peste. La basilica, aperta tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 17.30, è accessibile grazie ad una rampa temporanea posta all’ingresso principale.
  8. Proseguendo lungo la Fondamenta arriverete alla Punta della Dogana, edificio seicentesco che ospitava la Dogana da mar della Repubblica di Venezia. Grazie al recente restauro dell’architetto giapponese Tadao Ando è diventato un Centro d’arte contemporanea – Museo Pinault.

Continua l’itinerario:

Area B – Riva degli Schiavoni

  1. Dopo aver preso il vaporetto della linea 1 (accessibile alle carrozzine) in direzione del Lido scendete alla fermata Arsenale.
  2. Dall’imbarcadero girando a destra arriverete in Riva San Biagio dove ha sede, negli antichi granai della Repubblica eretti nel 1322, il Museo Storico Navale. L’edificio si sviluppa su cinque piani, ma non è provvisto di ascensore quindi è possibile visitare solo il piano terra. All’interno sono conservati i cimeli della Repubblica di S. Marco, della Marina Militare Italiana e di marine di varie regioni d’Italia. A fianco del museo c’è la Chiesa di S. Biagio ai Forni. Fondata nel XI secolo fu ricostruita nella metà del settecento e fino all’erezione della chiesa di S. Giorgio dei Greci ebbe la particolarità che vi veniva officiata la messa sia con rito latino che bizantino.
  3. Se dall’imbarcadero prendete invece sulla sinistra la Riva degli Schiavoni e poi calle del Dose troverete, nel Campo Bandiera e Moro, la Chiesa di San Giovanni in Bragora. La chiesa, dedicata a S. Giovanni Battista, fu fondata all’ inizio del VII sec. e riedificata nel 1475. La facciata è tripartita in rispondenza alle navate interne. All’interno opere di Alvise Vivarini, Palma il giovane, Cima da Conegliano. È accessibile dall’ingresso principale, superando un dislivello di ridotte dimensioni. La chiesa è aperta dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.00.
  4. Uscendo dalla Chiesa e mantenendo la destra imboccate Salizzada S. Antonin. Lungo il percorso troverete la Chiesa di S.Antonin fondata nel IV secolo, attualmente chiusa per dei lavori di restauro. Proseguendo lungo la fondamenta dei Furlani raggiungerete la Scuola di San Giorgio degli Schiavoni. La costruzione risale alla fine del ‘400; fu restaurata a metà del ‘500. La scuola dedicata ai dalmati, componente fondamentale della Repubblica, deriva il nome dalla Schiavonia, come un tempo era denominata la Dalmazia. Gli Schiavoni erano devoti ai Santi Giorgio, Trifone e Gerolamo. La scuola che ospita un celeberrimo ciclo di Vittore Carpaccio dedicato alla vita di San Giorgio è accessibile al piano terra superando due gradini all’ingresso principale. Il personale addetto alla sorveglianza è disponibile ad aiutare le persone con disabilità a visitare la scuola. È aperta tutti i giorni dalle 9.15 alle 13.00 e dalle 14.45 alle 18.00 esclusa la domenica pomeriggio e il lunedì mattina.
  5. Proseguendo fino alla fine di Calle dei Furlani e girando a sinistra raggiungerete Campo de le Gate. Su una modesta casa una lapide ricorda che qui vi soggiornò dal 1792 al 1795 Ugo Foscolo componendo importanti opere giovanili tra cui il celebre sonetto “A Venezia”.

Potete stampare dal file PDF l’itinerario cliccando qui

Orari di sportello a Venezia
Ca’ Farsetti, S. Marco 4136
(nella sede dell’URP al piano terra)
giovedì 9.00-13.00
Telefono: 041 274 8144

Per informazioni telefoniche è possibile contattare l’ufficio, al numero 041. 274 6144, anche nelle giornate di martedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00.

Fax: 041 274 6145
E-mail: cittapertutti@comune.venezia.it

NdR

Grazie di cuore a Francy per la segnalazione.


Venezia difficile per i disabili: Roxi ci racconta

10
17
Settembre

Ecco il racconto di una nostra lettrice su Venezia, meravigliosa città ma certo non semplice per un disabile…però…

Leggiamo Roxi:

…oggi c’è il bellissimo George a venezia per il festival…ed è sempre un bel vedere, ma io sono andata nella città più bella del mondo con il mio Giorgio personale…che si chiama proprio giorgio!!! e naturalmente prima di partire ho chiesto proprio al mio Giorgio se se la sentiva di avventurarsi in laguna con me e lui ha accettato con entusiasmo…perchè una cosa proprio necessaria per andare a venezia è avere un compagno/a che non abbia paura delle difficoltà e che anzi le accetti come una sfida.

Prima di partire mi sono fatta lunghe chiaccherate con l’ufficio informahandicap (tel. 041.5341700 – 041 .2746144 – 041.2386144 ) perchè ai tempi non avevo il computer e cercavo di capire se era stato fatto qualcosa per rendere più facile l’accesso alle persone in carrozzina…in quell’ufficio sono di una gentilezza squisita e mi hanno spedito pure dei depliants su itinerari accessibili e persino chiavi di servoscala per alcuni ponti. Peccato però che sono tutti non funzionanti e  comunque è possibile che non siano sulla vostra strada, allora per evitare problemi grossi e di crocifiggere Giorgio ho prenotato un albergo che si trova proprio dietro piazza S. Marco in modo che se la storia fosse stata dura potevamo limitarci a girare intorno al centro più centro di venezia. E’ un albergo che non è proprio accessibile alle carrozzine o perlomeno è fornito di ascensore però la stanza che avevamo era stretta e il bagno piccolo e per noi andava bene visto che io cammino con le stampelle e posso scendere dalla carrozzina.

Per chiunque fosse interessato si chiama Hotel Diana e all’epoca (2006) costava 120 euro in due, ora so che ha superato i 200!!!

Comunque siamo partiti e dopo esserci sbafati a Mestre un’ottima frittura di pesce, ci siamo avventurati con la mia micra rossa sulla lunga striscia di terra sul mare che porta a piazzale roma dove bisogna trovare il modo di parcheggiare senza svenarsi. Sul piazzale ci sono vari parcheggi disabili ma ovviamente erano già tutti occupati, per nostra fortuna era rimasto un parcheggio normale tutto solo e così abbiamo potuto lasciare la micra per quattro giorni con il contrassegno disabili senza pagare un euro.

Da lì la strada verso piazza S. Marco è tutta in discesa, perchè devo dire che prendere il vaporetto è facilissimo per le carrozzine e anche senza compagno, anzi era molto più facile girare lì che non con gli autobus o i tram a Milano dove abito e oltretutto per le persone in carrozzina è anche gratuito.

Il fascino di venezia vi assale già sulla striscia di terra che la precede, ma fare tutto il canal grande con il vaporetto è un’esperienza magica!! e senza l’ombra di un gradino siamo scesi a S. Marco Vallaresso e siamo stati subito risucchiati da piazza S. Marco. Entrare in piazza è un po come entrare in una fiaba, la basilica con le sue cupole e mosaici, il campanile, i piccioni, le gondole etc. Tutta l’iconografia romantica di Venezia ha fatto breccia anche nel mio piccolo cuore razionale visto anche che ero lì con la mia persona speciale!! per andare al nostro albergo bisogna passare sotto la torre dell’orologio che aveva appena finito il restauro ed era perciò come nuova.

piazza san marco

Intorno al nostro albergo ci sono vicoli e strade piene di alberghi negozi e ristoranti. Utili questi ultimi perchè propongono menù turistici a buon prezzo.!! bisogna ricordare che Venezia è carissima e che magari potete permettervi una cena a prezzo alto una sera o due, siete più fortunati di quanto pensate!!! questa zona dietro piazza S. Marco e la piazza stessa è accessibile, i ponti incominciano dopo palazzo ducale. La piazza è assediata durante il giorno da orde di turisti, già al mattino la coda è lunga per visitare la basilica, noi l’abbiamo visitata poco prima della chiusura verso sera, al tramonto quando i magnifici mosaici risplendono e quando tutto è molto più tranquillo.

Anche la piazza è molto più bella alla sera e ovviamente essendo in albergo proprio lì dietro potevamo permetterci di prenderci un drink seduti in piazza (prezzo extra large ma ne valeva la pena!!). Una cosa da fare senz’altro è salire in cima al campanile di S. Marco, c’è un inghippo all’entrata tre o quattro gradini e per questo le guide non lo segnalano accessibile e qui entra in campo il vostro compagno/a che vi porta su e poi con l’ascensore si arriva in cima.

La vista è stupenda a 360 gradi, sull’interno, sul mare con l’isola di S.Giorgio Maggiore in primo piano, e vi può capitare come a noi di vedere spuntare dietro la chiesa della salute una nave da crociera che naviga nel canal grande.

In piazza c’è anche il palazzo ducale talmente bello che sembra un merletto di marmo, tanto è scolpito finemente. E’ accessibile parzialmente ma abbastanza per vedere la sala del maggior consiglio dove sono rappresentati i primi 76 dogi ad eccezione di uno considerato un traditore e dove un’intera parete è occupata dall’affresco “Il Paradiso” di Tintoretto. Riuscirete anche a vedere senza farla la “Scala d’oro del Sansovino”.

Arrivano i problemi!!!

La “Camera del tormento” dove si interrogavano gli indiziati che erano appesi per i polsi e il famoso “Ponte dei Sospiri” che era attraversato da quei poveracci che dovevano presentarsi agli inquisitori sono inaccessibili e qui cominciano i dolori anche per noi!!! perchè  è facile spostarsi con i vaporetti, però quando scendete potete star sicuri che c’è un ponte a sbarrarvi la strada

Si comincia subito con il “Ponte della Paglia” che è a fianco di Palazzo Ducale e dal quale si può vedere dall’esterno il ponte dei sospiri, essendo così vicino a piazza S. Marco è frequentatissimo e non faticherete a trovare gente che vi dà una mano per passare oltre. Da lì inizia una lunga passeggiata chiamata “riva degli schiavoni” bellissima con varie bancarelle palazzi e hotel prestigiosi, frequentatissima di gente, ma intervallata da diversi ponti!!

Anche a noi è capitato di farla diverse volte, prima per vederla, poi perchè si tornava con il vaporetto e si doveva per forza scendere lì… e quella passeggiata è stata testimone di una memorabile capocciata tra me e giorgio che è scivolato mentre due atletici inglesi sollevavano la mia carrozzina davanti, sempre per passare un ponte!!!

I ponti sono onnipresenti e quindi bisogna un po’ individuare gli obiettivi, scegliere cosa vedere e sprecare energie solo per quello: noi che amiamo l’arte abbiamo scelto di vedere la chiesa di S. Maria gloriosa dei frari dove ci sono due spettacolari tele di tiziano e una di Giovanni Bellini…e le gallerie dell’accademia, la più grande collezione di arte veneziana esistente, con il famoso quadro di Giorgione la tempesta“, quadri di Carpaccio, Tiziano e Tintoretto…e qui abbiamo avuto occasione di fare le solite rimostranze per la presenza di un servoscala non funzionante, perchè la scala è veramente imponente trattandosi di un edificio storico. Spero che nel frattempo l’abbiano rimesso in funzione, il resto l’abbiamo visto dal vaporetto tipo il famoso “Ponte di Rialto” che è ripido superaffollato ed è di una comodità stupefacente ammirarlo dal vaporetto!!!

giorgione la tempesta

Invece vi conviene andare sulle isole che pur provviste di ponticelli vari (molto più piccoli e umani) sono veramente belle e poco frequentate. A Murano potrete vedere soffiare il vetro che è una cosa affascinante, però secondo me la più bella tra quelle viste è Burano con il suo campanile storto, la sua vista su Venezia dal mare…il silenzio…e potrete comprare biancheria asciugamani o indumenti ornati del famoso merletto di burano.

Eravamo poi partiti un giorno per andare a Torcello che è l’isola più lontana da Venezia ma siccome era il 2006, giugno e il mondiale di calcio era in corso, quel giorno c’era la partita dell’italia non chiedetemi con chi. Giorgio non voleva assolutamente perderla e io sul vaporetto diretto a Torcello ho letto sulla guida che è l’isola più disabitata della laguna conta solo 60 abitanti e oltre a loro c’è solo la grande cattedrale bizantina, così ho pensato che se non volevo finire annegata nella laguna, dovevo subito pensare qualcosa e ci siamo fermati a murano in un bar che avevamo visto due giorni prima dove trasmettevano la partita. Ci siamo goduti la vittoria dell’italia insieme a simpatici vecchietti del luogo.

Così è finita la nostra magica vacanza a Venezia, ma devo dire che quando siamo in giro per l’italia e c’è qualche ostacolo da superare Giorgio dice spesso: “questo è niente in confronto a venezia!!!“… forse che per lui non è stata così magica? io comunque non dispero di tornarci perchè ci sono tante cose che non abbiamo visto e l’anno prossimo ci sono ancora i mondiali di calcio….!!!

Roxi

Presto ci manderà foto da Lei realizzate. (n.d.r.)

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note-della-redazione

I dati sulle varie accessibilità sono stati forniti dall’autrice dell’articolo, facciamo presente che i disabili non sono creati con lo stampino e quindi ci possono essere delle esigenze differenti anche con malattie simili. Consigliamo dunque di non esitare a chiedere ulteriori informazioni lasciando commenti oppure scrivendo alla redazione, sicuri e speranzosi di avere la gentilezza dell’autore del reportage di darci altre informazioni se in suo possesso.


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