Le difficoltà per un disabile con i treni ormai sono risapute ma ogni volta rimango basito da quanto ancora c’è da fare nell’accessibilità. Esistono difficoltà nelle grandi città, nelle piccole ovviamente si moltiplicano!
Vi racconto i problemi riscontrati a Piombino (LI) ma sono sicuro che in molte piccole città è cosi, se non peggio.
era il giorno in cui si partiva per Roma, 3 giorni nella capitale e concerto dei Depeche Mode.
Prima di partire com’è prassi, ho chiamato l’ 199 30 30 60 numero per assistenza disabili di Trenitalia, numero a pagamento: 6,12 centesimi di Euro scatto alla risposta e 2,64 centesimi di Euro il minuto. Scusate il termine ma sarebbe il caso di dire “sti cazzi”….
Comunque l’operatore è gentile e anche simpatico, almeno quello che ho trovato io. Mi fa sapere che a Campiglia M.mma c’è l’assistenza ma a Piombino non lo sa. Allora ve lo dico io, a Piombino non c’è l’assistenza e neanche un treno accessibile.
Accade che per salire in carrozza mi ritrovo a farmi aiutare dal capo treno, come secoli fa, che mi deve prendere in braccio per portarmi dentro lo scompartimento, anche perché c’è la sbarra centrale all’entrata, non si poteva fare altrimenti.
Mi sono vergognato e mi vergogno di una scena del genere. Mi sono vergognato per il povero capo treno in palese difficoltà emozionale, ovviamente non per colpa sua. Mi sono vergognato per l’assistente del treno che mi è venuta in contro mentre cercavamo un vagone accessibile dicendomi: “Si accomodi pure dove gli pare”. Che fa mi piglia per il culo? Ovviamente anche lei in difficoltà.
Non è finita qui. Entrati nel treno, alla meglio peggio, arrivati a Campi glia ecco l’assistenza con il carrello sollevatore… peccato però che sia inutile, poiché come detto in precedenza c’è la sbarra nel mezzo all’uscita e quindi non si può utilizzare lo scivolo del carrello.
La scena. Una signora, in carne diciamo, mi prende di nuovo in braccio ma non essendo molto agile non può scendere le ripide scale del treno, allora viene in soccorso un ragazzo, che tra l’altro mia moglie conosce, è un extracomunitario… la donna mi passa a lui che mi accoglie con una delicatezza infinita, come avesse tra le braccia un corpo di cristallo. Persone meravigliose in mezzo allo schifo dell’organizzazione italiana.
Quelli dell’assistenza mi dicono che loro sono inviati da una ditta di Firenze. In realtà quella ditta si occupa soprattutto di pulizie, il resto, diciamo, lo fanno “in più”. Anche questo lo trovo scandaloso, perché un personale che si occupa di assistenza disabili dovrebbe avere una preparazione specifica, se poi uno si fa male che succede?
Andiamo avanti. Il prossimo treno invece è un “EuroStar City” e ha la carrozza accessibile, senza la sbarra nel mezzo all’entrata e il posto apposito all’interno, quindi il carrello dell’assistenza può fare il suo dovere. Si parte per Roma… al prossimo post il continuo dell’avventura romana.
Per la situazione a Piombino ho sentito se si può avere un autobus accessibile per il tragitto fino alla stazione di Campiglia M.mma. Ci sono alcuni autobus accessibili, previa richiesta anticipata e disponibilità per il giorno in cui si deve utilizzare. Insomma, una certezza non c’è.
Se avete altre denuncie da fare nelle vostre esperienze, scriveteci e pubblicheremo il vostro racconto:
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